Lo speciale comitato della FDA, incaricato di esaminare la questione del richiamo vaccinale (la cosiddetta terza dose), ha finalmente preso posizione sul caso di coloro che avevano ricevuto il vaccino "monodose" prodotto da Johnson & Johnson. La raccomandazione è quella di somministrare una ulteriore dose dello stesso vaccino (in questo caso si dovrà parlare di seconda piuttosto che di terza dose) almeno due mesi dopo la somministrazione della prima dose vaccinale. Il richiamo può essere fornito a tutti coloro che hanno almeno 18 anni di età.
Di fatto, quello che originariamente era stato presentato come un vaccino "monodose" diventa un vaccino a due dosi, esattamente come tutti gli altri.
Lo stesso comitato ha raccomandato di abbassare da 65 a 40 anni il limite di età per chi può ricevere la terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech.
Le raccomandazioni del comitato non sono ancora operative perché devono superare il vaglio degli esperti dell'Agenzia CDC, ma di solito vengono accolte senza sostanziali modifiche.
Risulta quindi abbandonata - almeno per il momento - l'idea di utilizzare una procedura eterologa, ovvero di fare il richiamo con un vaccino ad mRNA anche per chi aveva ricevuto una prima dose del vaccino a vettore virale Johnson & Johnson. Benché ci siano numerosi dati sperimentali che confermano l'efficacia della procedura eterologa, l'FDA ha preferito raccomandare di continuare ad utilizzare lo stesso prodotto impiegato inizialmente.
Con questa raccomandazione, si completa il quadro delle prescrizioni relative al richiamo vaccinale negli Stati Uniti:
- Un terza iniezione con dose completa, per chi aveva già ricevuto il vaccino ad mRNA Pfizer-BioNTech, ad almeno 6 mesi di distanza rispetto alla seconda dose. La prescrizione è valida (al momento) per coloro che hanno almeno 65 anni.
- Un terza iniezione con dose dimezzata, per chi aveva già ricevuto il vaccino ad mRNA Moderna, ad almeno 6 mesi di distanza rispetto alla seconda dose. La prescrizione è valida per coloro che hanno almeno 65 anni.
- Una seconda iniezione con dose completa, per chi aveva ricevuto il vaccino a vettore virale Johnson & Johnson, ad almeno due mesi di distanza rispetto alla somministrazione della prima dose. La prescrizione è valida per coloro che hanno almeno 18 anni.
Per completezza, ricordo che - in USA - il vaccino AstraZeneca non è mai stato autorizzato.
Notiamo che le raccomandazioni FDA sono abbastanza diverse rispetto a quelle dell'europea EMA, senza contare che i diversi Paesi europei - a livello nazionale - hanno adottato misure ancora più disomogenee.
L'oggettiva difficoltà in cui si trovano FDA ed EMA è legata alla mancanza di informazioni dettagliate sul calo della copertura vaccinale in funzione del tempo e sui possibili effetti avversi legati all'iniezione di richiamo. Gli unici dati veramente completi sono quelli relativi a Pfizer-BioNTech provenienti da Israele, dove il richiamo è già stato somministrato a quasi 4 milioni di cittadini.
Da una parte c'è la consapevolezza che, con l'inverno alle porte, un rapido calo dell'efficacia vaccinale potrebbe portare ad una riacutizzazione della pandemia, sia negli Stati Uniti che in Europa. Dall'altra si vuole evitare di somministrare milioni di dosi vaccinali che potrebbero non essere strettamente necessarie per molti cittadini di Europa e Stati Uniti e che potrebbero essere meglio utilizzate se fossero distribuite a Paesi poveri, a basso tasso di vaccinazione.
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