venerdì 15 ottobre 2021

Un confronto sulla quarta ondata pandemica in Gran Bretagna, Israele ed in Italia

Ho provato a raccogliere in un unico grafico i dati relativi alla circolazione virale nel corso della quarta ondata pandemica (quella provocata dalla variante Delta) in Gran Bretagna, Israele ed Italia:

Prevalenza in Gran Bretagna (linea rossa), Israele (linea verde) ed Italia (linea blu) durante la quarta ondata pandemica
 

Va detto subito che non è facile fare confronti quantitativi quando si considera il numero assoluto dei contagi registrati in Paesi diversi. Il numero dei casi registrati varia sensibilmente a seconda del numero di tamponi fatti e della funzionalità dei sistemi di tracciamento. L'Italia non ha certo brillato, né per la capacità di tracciamento, né per le attività di screening fatte nelle Scuole e nei posti di lavoro e questo potrebbe aver portato ad una sottostima del numero dei contagi. Senza contare che - a parità di numero di abitanti - l'Italia esegue abitualmente circa 1/4 dei tamponi che vengono fatti in Gran Bretagna.

Tuttavia, se invece di guardare al valore assoluto, ci focalizziamo sulla evoluzione dei contagi in funzione del tempo, possiamo comunque ottenere alcune informazioni significative. Il grafico mostra con chiarezza che mentre Italia ed Israele si stanno avviando verso la fase calante del picco pandemico, la Gran Bretagna è bloccata in una situazione di stallo ed oscilla da mesi intorno al livello di circa 400 nuovi contagi settimanali per ogni 100 mila abitanti.

La Gran Bretagna è stata investita dalla quarta ondata pandemica con circa 6 settimane di anticipo rispetto agli altri 2 Paesi. Prima dell'arrivo della variante Delta, l'Italia era ancora alle prese con la fase calante del precedente picco pandemico (legato alla diffusione della variante Alpha), mentre Israele aveva raggiunto una situazione praticamente "Covid-free". Questo risultato era stato ottenuto grazie all'efficace e rapida campagna vaccinale che aveva coperto una fascia consistente della popolazione israeliana in tempi rapidissimi ed aveva portato le Autorità sanitarie israeliane ad eliminare tutte le misure non sanitarie di contrasto alla circolazione virale (mascherine, distanziamento, limitazione degli accessi nei locali chiusi, limiti ai viaggi internazionali, ecc).

Il forte aumento dei contagi registrato a luglio ha colto di sorpresa le Autorità sanitarie israeliane che hanno attribuito la rapida risalita ad una sostanziale riduzione del livello di protezione offerto dalle vaccinazioni (che in Israele erano state fatte molto in anticipo rispetto al resto del Mondo). Ad inizio agosto è stata avviata una campagna per la somministrazione di massa della terza dose vaccinale che, in breve tempo, ha portato ad una completa inversione di tendenza. La somministrazione delle terze dosi vaccinali è stata accompagnata dal ripristino di norme più severe per il controllo non sanitario della circolazione virale, basate sull'uso estensivo del cosiddetto green-pass. Attualmente i contagi sono in forte calo: l'ultimo dato settimanale è pari a circa 1/3 rispetto al picco registrato ad inizio settembre.

Anche la Gran Bretagna ha subito l'attacco della variante Delta dopo aver sostanzialmente eradicato le infezioni legate alla variante Alpha. A metà luglio, nel pieno della risalita dei contagi legata all'arrivo della variante Delta, le Autorità sanitarie britanniche hanno deciso di eliminare le poche misure di contenimento della circolazione virale di carattere non sanitario ancora in vigore, trasformandole in semplici raccomandazioni per i cittadini. Al momento, in Gran Bretagna tutte le attività possono essere svolte liberamente come se la Covid-19 non esistesse, pur in presenza di un numero di decessi che supera stabilmente il valore medio di 100 casi al giorno. Un mese fa, le Autorità sanitarie britanniche hanno deciso di rendere disponibile la terza dose vaccinale per le persone con almeno 50 anni di età e per le persone più giovani che soffrono di particolari patologie, ma la somministrazione dei richiami non è ancora particolarmente diffusa.

Il dato italiano è decisamente migliore rispetto a quello degli altri Paesi considerati in questa analisi (non solo per i contagi, ma anche per i ricoveri ed i casi gravi). Probabilmente il fatto che la variante Delta sia arrivata in Italia quando ancora si sentivano gli effetti della precedente ondata pandemica ha consentito di affrontare la variante Delta senza allentare del tutto le precauzioni (ad esempio quelle sull'uso della mascherina e sull'accesso ai locali chiusi). Questo ha permesso di limitare i danni. Attualmente il livello medio dei contagi è pari a meno della metà rispetto al picco registrato a fine agosto e tutti gli indicatori pandemici sono in calo.

Oggi le percentuali di popolazione completamente vaccinata nei 3 Paesi sono abbastanza simili e sono pari, rispettivamente, al 66,4%, 64,8% e 69.5% per Gran Bretagna, Israele ed Italia. Non va dimenticato tuttavia che Israele ha un profilo demografico molto diverso rispetto ad Italia e Gran Bretagna, con una forte componente under-12 che non può essere vaccinata ed è molto più avanti - rispetto agli altri 2 Paesi - per quanto riguarda la somministrazione della terza dose vaccinale. 

La Gran Bretagna aveva sviluppato in primavera una veloce campagna vaccinale, privilegiando la somministrazione della prima dose vaccinale e ritardando la somministrazione della seconda dose in modo da raggiungere, con almeno una dose, una fetta più ampia di popolazione. Questa strategia si è rivelata fallimentare con l'arrivo della variante Delta poiché - con questo ceppo virale - una singola dose vaccinale offre una copertura molto ridotta rispetto al contagio.

Sempre per quanto riguarda i vaccini, va ricordato che - in Italia - i ritardi registrati all'inizio del 2021 hanno certamente contribuito a peggiorare i danni provocati dal terzo picco pandemico (variante Alpha), ma hanno consentito alla maggioranza degli italiani di affrontare l'arrivo della variante Delta disponendo di vaccinazioni più recenti e quindi mediamente più efficaci.

La tabella seguente mostra in modo molto schematico le diverse condizioni con cui Gran Bretagna, Israele ed Italia hanno affrontato l'arrivo della variante Delta:


Diffusione vaccinazioni Efficacia vaccini Misure non sanitarie
Gran Bretagna +++ + =
Israele +++ + +
Italia ++ +++ +++

In conclusione, mentre la Gran Bretagna sembra bloccata in una situazione di stallo, sia Israele che l'Italia mostrano una situazione di forte calo del quarto picco pandemico. Israele aveva registrato il picco di contagi più alto (dato confermato anche dai ricoveri), ma grazie alla massiccia somministrazione delle terze dosi oggi si trova in condizioni decisamente migliori rispetto ad 1 mese fa.

Il dato italiano è quello migliore sia per quanto riguarda i contagi (pur con il limite dei pochi tamponi fatti) sia per quello dei ricoveri (discusso in altri post di questo blog). Questo risultato potrebbe essere il frutto del mantenimento di misure di carattere non sanitario  per il contenimento della circolazione virale, combinato con l'eccellente recupero realizzato dalla campagna vaccinale che - pur partendo molto male - è riuscita a raggiungere livelli confrontabili con i migliori standard europei.

 



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