domenica 16 maggio 2021

Come procede la campagna vaccinale in Trentino?

La campagna vaccinale del Trentino procede con qualche difficoltà. Dopo avere registrato valori molto elevati tra la fine di Aprile e la prima settimana di Maggio, i dati degli ultimi giorni mostrano un calo progressivo, con un unico giorno (14 maggio) durante il quale è stato raggiunto l'obiettivo assegnato dal gen. Figliuolo (4.500 vaccini al giorno, mostrato nella figura qui sotto tramite una linea rossa). I dati di quest'ultimo fine settimana sono stati particolarmente bassi.

Andamento delle vaccinazioni in Trentino. Le barre di colore arancione corrispondono alle prime dosi, mentre le barre verdi corrispondono alle seconde dosi. La somministrazione di vaccini a dose unica (barre verdi tratteggiate) è stata marginale. Tratto da Lab24

Nel grafico mostrato sopra si nota il crollo delle seconde dosi avvenuto da metà aprile fino alla prima settimana di maggio a seguito dello spostamento da 21/28 a 42 giorni dell'intervallo di somministrazione tra le due dosi dei vaccini ad mRNA. D'ora in avanti si dovrebbe osservare un consistente aumento delle seconde dosi perché il transitorio introdotto dall'incremento del tempo di ritardo si è ormai esaurito.

Per quanto riguarda il numero di dosi somministrate per ogni 100mila abitanti, il Trentino si conferma  tra le Regioni/PPAA meno efficienti. Il dato del Trentino è attualmente pari a 43,8 dosi per ogni 100mila abitanti, contro una media nazionale pari a 45,8. Peggio del Trentino solo Campania, Sardegna, Calabria e Sicilia. Tra le Regioni più attive, Liguria e Molise superano la soglia delle 50 dosi per 100mila abitanti.

Sentiamo spesso le Autorità provinciali lamentarsi per la scarsità delle forniture, ma in questo momento nei frigoriferi del Trentino ci sono oltre 25mila dosi vaccinali in attesa di essere somministrate. In realtà le dosi in frigorifero sono più del doppio perché il numero ufficiale non tiene conto del fatto che da una fiala di vaccino Pfizer-BioNTech in Trentino generalmente si ricavano 7 dosi contro le 6 dosi nominali. 

Non è facile spiegare le motivazioni del recente rallentamento registrato nelle vaccinazioni provinciali. In particolare, non si capisce se siano dovute alla carenza di prenotazioni, al fatto che in Trentino si registra uno dei tassi più alti d'Italia rispetto al rifiuto del vaccino AstraZeneca, oppure se sia un effetto legato alla fine del transitorio introdotto un mese fa quando il Trentino decise di raddoppiare i tempi di attesa tra le due dosi dei vaccini ad mRNA. 

I diversi fattori potrebbero intrecciarsi tra di loro. Probabilmente si è deciso di ridurre le prime dosi dei vaccini ad mRNA per coprire l'onda di coloro che, d'ora in avanti,  si presenteranno al 42-esimo giorno (ultimo giorno disponibile!) per ricevere la seconda dose vaccinale. Probabilmente la scelta di spostare la seconda dose proprio all'ultimo giorno disponibile non è stata molto saggia. Altre Regioni hanno spostato la seconda dose al 35-esimo giorno, in modo da avere qualche giorno di margine per ovviare a eventuali ritardi nelle forniture. Dovendo fare tutte le seconde dosi proprio al 42-esimo giorno, le Autorità sanitarie trentine si sono assunte il rischio di passare seri guai nel caso in cui non avessero a disposizione tutti i vaccini disponibili.


2 commenti:

  1. Vaccinazioni anti-Covid, indecisi, isolati e no vax:
    caccia ai 4 milioni che mancano all’appello

    Chi sono, dove trovarli e come convincerli. Tra i riluttanti e gli spaventati ci sono anche quelli che non riescono a prenotarsi o sono ancora in coda

    Michele Bocci - repubblica.it

    ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

    Il racconto del medico con la valigia:
    “Qui nelle valli alpine porto il vaccino a casa”

    Brunella Giovara - repubblica.it - 17 Maggio 2021

    Una giornata con la dottoressa Limongelli. Lunghe ore di viaggio per fare 5 iniezioni a fragili e anziani nei borghi della Valtellina

    RispondiElimina
  2. "escalation" (climax - gradatio)

    1- vaccinatevi, se potete
    2- vaccinatevi, è meglio per voi
    3- vaccinatevi, è meglio per tutti
    4- se non vi vaccinate...

    VERONA. E' stata pesante l'applicazione del decreto sull'obbligo vaccinale in una fondazione che gestisce Rsa per anziani in provincia di Verona.

    Sono ben 18 gli operatori sociosanitari SOSPESI DAL LAVORO alla “Pia Opera Ciccarelli”, organizzazione con sede centrale a San Giovanni Lupatoto che gestisce 9 strutture con 640 posti letto per non autosufficienti.

    I dipendenti non si erano sottoposti alla vaccinazione anti-Covid e non possono più svolgere, almeno per ora, le proprie mansioni.

    Secondo la Pia Opera, costituiscono per questo motivo «un potenziale pericolo per gli ospiti, e anche per gli altri colleghi che lavorano all'assistenza». Si tratta di una minoranza, visto che i dipendenti in totale sono circa 700, di cui 500 lavorano in ambito sanitario o assistenziale.

    RispondiElimina