martedì 25 maggio 2021

La relazione esistente tra anticorpi neutralizzanti e la protezione contro il contagio

Uno dei problemi più dibattuti tra gli esperti che si occupano dei vaccini anti-Covid è quello della relazione esistente tra il livello di anticorpi neutralizzanti generati dalla vaccinazione ed il grado di protezione che il vaccino produce rispetto al contagio. Se tale relazione fosse conosciuta esattamente, si semplificherebbe enormemente lo sviluppo di nuovi vaccini. Infatti basterebbe misurare con un semplice esame del sangue il livello di anticorpi neutralizzanti indotti dalla vaccinazione per conoscere subito il livello di efficacia del vaccino.

Uno studio apparso recentemente su Nature Medicine affronta questo tema, confrontando i dati relativi a 7 diversi vaccini con quelli delle persone che sono guarite dalla Covid-19. In generale, i vaccini che hanno generato le risposte anticorpali neutralizzanti più forti, come i vaccini a base di mRNA prodotti da Moderna e Pfizer – BioNTech, sono stati i più protettivi. I vaccini che hanno indotto una risposta più debole, ad esempio Oxford-AstraZeneca, hanno fornito livelli di protezione inferiori. 
 
Il dato più importante evidenziato da questo lavoro è che la relazione esistente tra anticorpi neutralizzanti e grado di protezione non è lineare. Ad esempio, il vaccino CoronaVac prodotto dalla cinese Sinovac (il meno efficace tra i vaccini considerati in questo studio) raggiunge un'efficacia del 50% anche se induce livelli di anticorpi neutralizzanti inferiori dell'80% rispetto a quelli riscontrati, in media, in una persona che è guarita dalla Covid-19.

I risultati di questo lavoro aiutano a spiegare perché, nonostante gli studi dimostrino che alcune varianti del coronavirus SARS-CoV-2 riducano sensibilmente la capacità degli anticorpi neutralizzanti di bloccare l'infezione, la maggioranza degli attuali vaccini funziona ancora abbastanza bene con tutte le nuove varianti fin qui trovate. Secondo gli Autori il livello di anticorpi neutralizzanti necessari per poter avere un certo grado di protezione (almeno rispetto alle forme più gravi di contagio) è probabilmente inferiore rispetto a quanto non si pensasse all'inizio della pandemia.

 

Livello di protezione (asse verticale, su scala lineare) in funzione del livello medio di anticorpi neutralizzanti (asse orizzontale, su scala logaritmica). Tratto da Nature Medicine

Poiché il livello di anticorpi neutralizzanti tende a scendere con il passare del tempo, questo studio - pur non essendo risolutivo - può aiutarci a capire quanto potrebbe durare l'effetto protettivo indotto dai vaccini.


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