mercoledì 12 maggio 2021

Segnalazione: nanotecnologie e cure di nuova generazione per la Covid-19

La rivista Matter ha pubblicato un articolo [1] dedicato ad una nuova proposta di farmaco anti Covid basato sull'uso di nanotecnologie. Si tratta, per il momento, di un prodotto che non è ancora stato testato in-vivo, ma potrebbe rappresentare una grande novità rispetto ai farmaci tradizionali.

L'idea fondamentale è quella di costruire una nanoparticella di diametro pari a circa 500 nanometri sulla cui superficie vengono posti ricettori di tipo ACE2 che rappresentano il bersaglio della proteina spike del virus. La nanoparticella è costituita da componenti (polimeri e fosfolipidi) tutti già approvati dalla FDA per l'utilizzo umano.

Schema di funzionamento della nanoparticella "cattura virus"

Dopo aver catturato i virus le nanoparticelle liberano una molecola che attiva i macrofagi i quali catturano ed eliminano le nanoparticelle assieme ai virus ad esse legati. In ogni caso, i macrofagi eliminano le nanoparticelle entro 24 ore dopo la somministrazione. 

L'idea è stata fin qui verificata solo con prove in-vitro. Sono state fatte anche prove su un polmone umano ex-vivo. Tutti i test sono stati fatti con pseudovirus ovvero con particelle che simulano il SARS-CoV-2 ed in particolare presentano le tipiche proteine spike sulla loro superficie, ma non sono in grado di riprodursi.

Gli studi sono ancora in corso ed, in particolare, è previsto a breve il passaggio ad un nuovo laboratorio ad alto livello di sicurezza biologica, attrezzato per lavorare con il vero virus SARS-CoV-2. Ci vorrà ancora tempo prima di passare alla sperimentazione clinica, ma la nuova tecnologia è molto promettente. Questo tipo di farmaco potrebbe essere più efficace rispetto ai classici anticorpi e sarebbe facilmente somministrabile sotto forma di spray nasale, risultando efficace soprattutto nella fase iniziale della malattia, prima dell'insorgenza di gravi complicanze.

Nel frattempo, in Italia è partita la sperimentazione clinica di uno spray nasale basato sull'uso delle nanotecnologie, dove - al posto dei sofisticati recettori biologici in grado di intrappolare il virus - la superficie delle nanoparticelle è "decorata" con molecole di HClO (acido ipocloroso), un potente disinfettante [2]. Insomma, non inietteremo candeggina (soluzione di ipoclorito di sodio NaClO) nelle vene dei pazienti come aveva ipotizzato a suo tempo l'ex-presidente Trump, ma - più o meno - l'idea è quella.

Referenze:

  1. Min Chen, et al. “Nanotraps for the containment and clearance of SARS-CoV-2”, Matter (2021) DOI: 10.1016/j.matt.2021.04.005
  2. Nadia Giarratana, et al. "A sprayable Acid‑Oxidizing solution containing hypochlorous acid (AOS2020) efficiently and safely inactivates SARS‑Cov‑2: a new potential solution for upper respiratory tract hygiene", European Archives of Oto-Rhino-Laryngology (2021) https://doi.org/10.1007/s00405-021-06644-5

 

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