lunedì 31 maggio 2021

Da domani, primo avvio del green pass europeo

A partire da domani 1 giugno, gli Stati Europei potranno - se sono pronti a farlo - emettere i primi certificati validi per la mobilità Covid-free tra Paesi europei. Le persone dotate del cosiddetto green pass (il vero nome è Digital Green Certificate - DGC) saranno esentate da controlli e quarantene e potranno muoversi liberamente tra i Paesi dell'Unione Europea. La piena operatività del sistema sarà garantita a partire dal 1 luglio, data entro la quale i diversi Stati dovranno uniformarsi alla direttiva emanata dalla Commissione.

Il green pass è valido a partire da due settimane dopo il completamento della vaccinazione, ovvero dopo la seconda dose per i vaccini che prevedono la doppia somministrazione. Per l'unico vaccino monodose (Johnson & Johnson)  la validità decorre due settimane dopo la prima e unica vaccinazione.

Chi ha fatto vaccini non autorizzati dall'EMA dovrebbe essere escluso dalla possibilità di ricevere il green pass, almeno fino a quando l'EMA non ne dovesse autorizzare l'utilizzo.

Per chi ha contratto la Covid-19 basta la somministrazione di una unica dose, anche per i vaccini che normalmente ne prevedono due. Infatti per loro l'effetto del vaccino si va ad aggiungere alla immunizzazione indotta dalla malattia.

Salta quindi la possibilità di fornire il green pass a tutti indiscriminatamente dopo una singola dose vaccinale. La proposta era stata avanzata dall'Italia in concomitanza con la dilatazione dei tempi di somministrazione della seconda dose dei vaccini ad mRNA. Giustamente - a mio avviso - l'Europa ha cassato la proposta, tenendo conto della limitata protezione che la prima dose offre soprattutto rispetto ad alcune varianti virali.

4 commenti:

  1. Da oggi è possibile emettere il Green pass Covid
    per viaggiare negli Stati UE: come funziona, a chi chiederlo e quanto dura

    il Fatto Quotidiano | 1 Giugno 2021

    È il giorno del Green Pass. Da oggi, per gli Stati dell’Unione Europea che sono pronti e interessati, è possibile emettere il certificato che consente a tutti i cittadini di viaggiare attraverso i Paesi UE senza limitazioni, semplicemente rispettando uno tra tre criteri: essere vaccinati, aver effettuato il tampone nelle ultime 48 ore o essere stati positivi al Covid nei 6 mesi precedenti al viaggio.

    La possibilità di emettere la certificazione è data dalla Commissione europea che oggi rende pienamente operativo “Gateway”, la piattaforma che consentirà al certificato Ue di funzionare attraverso i confini nazionali. Il Green Pass sarà quindi un diritto di tutti i cittadini Ue che hanno i requisiti, e funzionerà a partire dall’1 luglio, quando entrerà in vigore il regolamento che lo istituisce.

    Le modalità – Il Green pass sarà valido a partire da 14 giorni dopo l’ultima dose di vaccino anti-Covid e, nel caso dei guariti, per i 180 giorni a partire dal TEST MOLECOLARE positivo. Per i test, a fare la differenza sarà la tipologia: quelli molecolari avranno una validità di 72 ore, mentre quelli rapidi solo 48. Chi dispone del Green Pass sarà esentato dall’obbligo di fare test o quarantene nei Paesi di arrivo, diversamente da chi non è ancora vaccinato o non è stato positivo nei 6 mesi precedenti, per i quali rimane ancora l’obbligo di tampone.

    Chi RILASCIA il Green pass? – Per i vaccinati, la certificazione è rilasciata, sia in formato cartaceo che digitale, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione, mentre per i guariti è rilasciata da quella presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente affetto da Covid-19, oppure, – nel caso di pazienti asintomatici o senza necessità di ricovero – dai medici di medicina generale e dai pediatri. Il risultato negativo del tampone viene attestato dalla FARMACIA o dal LABORATORIO in cui si effettua il test molecolare o antigenico.

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  2. Covid, l'OMS approva il vaccino cinese Sinovac. Lo stupore di Burioni: "Dove sono i dati?" - L'efficacia stimata è del 51%, ma negli studi clinici sono stati arruolati pochi over 60. Burioni: "L'OMS è andata sulla fiducia"

    trentotoday - 02 giugno 2021

    Approvato il vaccino Sinovac-CoronaVac Covid-19 sviluppato in Cina, per l'uso di emergenza, dalla OMS. Sinovac "soddisfa gli standard internazionali di sicurezza, efficacia e produzione". "Il mondo ha un disperato bisogno di più vaccini contro Covid-19 per affrontare l'enorme disparità di accesso nel pianeta" ha commentato Mariângela Simão, responsabile OMS per l'accesso ai prodotti sanitari. "Esortiamo i produttori a partecipare al programma Covax, condividere il proprio know-how e i propri dati e contribuire a tenere sotto controllo la pandemia".

    Nel caso del vaccino Sinovac-CoronaVac, la valutazione dell'OMS ha incluso ispezioni in loco dell'impianto di produzione. Si tratta di un vaccino inattivato, facile da conservare e maneggiare e particolarmente adatto per i Paesi a basso reddito. Anche il Gruppo consultivo strategico di esperti sull'immunizzazione (Sage) dell'OMS ha completato la revisione del vaccino. Sulla base delle evidenze disponibili, dunque, l'OMS ha raccomandato l'uso del vaccino negli adulti di 18 anni o più, con una somministrazione di due dosi da due a quattro settimane di distanza l'una dall'altra.

    I risultati di efficacia mostrano che il vaccino Sinovac previene la malattia sintomatica nel 51% degli immunizzati e Covid grave e l'ospedalizzazione nel 100% della popolazione studiata. Pochi adulti 'over 60' sono stati arruolati negli studi clinici, quindi non è stato possibile stimare l'efficacia in questo gruppo di età. Ma l'OMS non raccomanda un limite di età per il vaccino perché i dati raccolti durante l'uso successivo in più Paesi e i dati di supporto sull'immunogenicità suggeriscono che il vaccino potrebbe avere un effetto protettivo nelle persone anziane. Per gli esperti, non c'è motivo di credere che il vaccino abbia un profilo di sicurezza diverso nelle popolazioni più anziane e più giovani.

    Non tutti gli studiosi approvano la decisione dell'OMS. Già in passato qualche camice bianco, anche in Italia, aveva espresso dubbi sull'efficacia di questo vaccino (Matteo Bassetti ad esempio aveva parlato di "DATI NON STRAORDINARI"). E dopo l'approvazione dell'OMS Roberto Burioni, docente all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non le manda a dire. "Fino ad ora NESSUN DATO SCIENTIFICO è stato pubblicato né messo a disposizione formalmente della comunità scientifica internazionale riguardo all'efficacia e alla sicurezza di questo vaccino" scrive sul suo sito di divulgazione scientifica 'MedicalFacts'.

    "Avete capito bene - incalza il virologo - nessuna pubblicazione è mai uscita descrivendo la sperimentazione clinica di questo vaccino. Per cui, diciamo così, OMS è andata sulla fiducia, fiducia sui dati forniti dai cinesi". "Approvare vaccini senza dati scientifici condivisi e validati dalla comunità scientifica internazionale - conclude Burioni - ha davvero poco a che fare con la difesa della salute, almeno intesa come la intendiamo noi".

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  4. Quanto dura il certificato? Il certificato verde Covid19 ha una durata variabile:

    * Certificato verde Covid19 per vaccinazione: è valido a partire dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione DELLA PRIMA DOSE e fino alla data della seconda dose. Da quel momento, la certificazione è valida per ulteriori 9 mesi.

    * Certificato verde Covid19 per avvenuta guarigione: è valido per sei mesi dalla data di fine isolamento;

    * Certificato verde Covid19 per test antigenico o molecolare con esito negativo: è valido per 48 ore dal tampone, ovvero dal momento del prelievo del materiale biologico.

    Chi può controllare il certificato?

    Tra coloro che hanno la legittimità di controllare il certificato ci sono le forze dell’ordine e i pubblici ufficiali. Ma nel caso di banchetti di nozze o all’ingresso di un evento artistico, sportivo o, quando verranno riaperte, davanti alle discoteche, avranno diritto di controllare la documentazione i gestori (e i loro dipendenti autorizzati) dei locali pubblici o dei luoghi dove si svolgono gli eventi.

    Gli alberghi hanno diritto di richiedere il certificato?

    A questa domanda ha risposto il ministro Speranza, specificando che albergatori, ristoratori e negozianti non avranno il diritto di chiedere ai clienti il certificato verde Covid19

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