martedì 25 maggio 2021

La fornitura di vaccini per l'Europa raggiungerà il miliardo di dosi entro la fine del prossimo mese di settembre

Secondo quanto comunicato poco fa dall'Agenzia Reuters, l'Unione Europea ha elaborato un documento - non ancora diffuso ufficialmente - secondo il quale le attuali previsioni di fornitura dei vaccini corrispondono complessivamente ad oltre un miliardo di dosi vaccinali entro la fine del prossimo mese di settembre. Durante il primo trimestre 2021, l'Europa aveva ricevuto 106 milioni di dosi vaccinali. Le dosi aumenteranno a 413 milioni durante il trimestre in corso e saliranno ulteriormente (529 milioni) durante il terzo trimestre.

Le previsioni riguardano esclusivamente i farmaci che sono già stati autorizzati dall'EMA, incluso AstraZeneca, limitatamente alle forniture ordinate entro fine giugno (l'Unione Europea non ha rinnovato il contratto ad AstraZeneca dopo il 30 giugno). Non sono state considerate le forniture di altri vaccini attualmente in fase di valutazione preliminare come il tedesco CureVac o il francese Sanofi.

Entro la fine del 2021, l'Unione Europea riceverà circa 1,5 miliardi di dosi vaccinali, di cui almeno 100 milioni saranno donate a Paesi poveri.

Considerando che gli abitanti dell'Unione Europea sono circa 450 milioni e che le vaccinazioni non sono destinate a bambini e ragazzi sotto i 12 anni, le dosi che arriveranno entro settembre saranno più che sufficienti per soddisfare le richieste di tutti i cittadini europei che vorranno farsi inoculare il vaccino e anche per fare una eventuale terza dose di richiamo a coloro che ne avessero una effettiva necessità. 

Considerando che in tutti i Paesi europei è presente una agguerrita minoranza no-vax, le dosi vaccinali di cui ci sarà effettivo bisogno per completare la campagna vaccinazione di massa iniziata a fine 2020 potrebbero essere meno di 750 milioni. Il vero problema sarà quello di convincere gli indecisi (presenti tra le persone di tutte le età, ma in modo particolare tra i più giovani) e di raggiungere quella consistente frangia di popolazione (soprattutto in avanti con gli anni) che ha avuto finora difficoltà a prenotare la vaccinazione.

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