lunedì 14 giugno 2021

Aggiornamento sulla pandemia: la situazione a metà giugno

Alla fine, dopo molte discussioni, la Gran Bretagna ha deciso di rimandare di un mese l'allentamento delle residue misure di contenimento della circolazione virale, mantenendo le (poche) restrizioni ancora in corso. Sono - a mio avviso - solo pannicelli caldi, a fronte di una situazione sanitaria che incomincia a destare non poche preoccupazioni.

In Italia, i numeri (che vedremo in dettaglio qui sotto) sono buoni e non mostrano segni di inversione di tendenza. Mancano tuttavia dati adeguati rispetto alla mappatura genetica dei virus. Di esami genetici se ne fanno sempre troppo pochi e vengono comunicati con grande ritardo. Temo che questa carenza di dati genetici non dipenda solo dai nostri problemi organizzativi, ma sia anche il frutto di una scelta consapevole: meglio evitare di allarmare gli italiani disturbando le vacanze estive. 

In questo anno e mezzo di pandemia, dovremmo avere imparato che la circolazione virale segue andamenti non facilmente prevedibili, con periodi di apparente tranquillità, seguiti da rapide crescite. Non è un buon motivo per vivere come se fossimo sempre vicini al massimo di un picco pandemico, ma è certamente una buona ragione che dovrebbe spingere le Autorità sanitarie ad attuare una attenta attività di controllo e all'adozione di adeguate misure preventive.

In questo momento, fa discutere la linea italiana che tentenna nell'imporre la quarantena a coloro che arrivano dalla Gran Bretagna. Altri Paesi europei lo hanno già fatto, ma evidentemente il nostro Governo teme l'impatto negativo che un simile provvedimento avrebbe sugli intensi rapporti commerciali e turistici che intercorrono tra Italia e Gran Bretagna. Rimane il fatto che la possibilità di importare ulteriori casi di variante indiana dalla Gran Bretagna è molto alto e - ve lo confesso - oggi non mi sentirei molto tranquillo se dovessi convivere nello stesso albergo con una comitiva di turisti inglesi. Rischiamo - come al solito - di "chiudere la stalla a buoi scappati": purtroppo possiamo dire che si tratta di un classico déjà vu.

Passiamo ora ai numeri italiani che - come anticipato precedentemente - sono buoni e mostrano una significativa riduzione sia della circolazione virale sia di tutti gli altri parametri collegati all'andamento pandemico. Ve li presento qui di seguito, partendo dai contagi e considerando tutti gli altri indicatori ad essi collegati:

Andamento dei nuovi contagi da SARS-CoV-2 da inizio anno fino ad oggi. Si noti che la scala verticale è logaritmica. La scelta è stata fatta per evidenziare l'andamento della curva in questo particolare momento dove - fortunatamente - il livello dei nuovi contagi è decisamente inferiore rispetto al terzo picco pandemico registrato in Italia intorno a metà marzo


 

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid-19 di terapia intensiva. Il valore è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Dopo il picco registrato nella seconda metà di marzo (associato alla diffusione della variante virale inglese) si è osservato un calo che è continuato fino ad oggi. Il livello attuale dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è pari a circa 1/10 rispetto a quello osservato 3 mesi fa




Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid (x 100 mila abitanti) in Italia (linea rossa) ed in altri Paesi europei. Elaborato su dati ECDC e PHE. Si nota un calo generalizzato, a parte il caso della Gran Bretagna che, pur rimanendo su livelli molto bassi, mostra una leggera tendenza alla crescita


Occupazione dei posti letto nei reparti Covid-19 di terapia intensiva. Il valore è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Il dato nazionale (linea nera) è confrontato con quello del Trentino (linea rossa). Da metà aprile in poi si osserva che il dato trentino è sostanzialmente allineato rispetto a quello nazionale (al netto delle fluttuazioni statistiche che, nel caso del Trentino, sono particolarmente significative a causa del ridotto numero di abitanti). Il dato attuale dei ricoveri in Italia è pari a circa 1/6 del picco registrato all'inizio di aprile
  

Variazione percentuale (valutata sulla media settimanale) dei ricoveri nei reparti Covid-19 degli ospedali italiani (somma di tutti i reparti, incluse le terapie intensive). Durante le ultime 4 settimane il calo è sempre stato superiore al 20%. Nel corso delle prossime settimane questo valore è destinato a ridursi, tornando verso lo 0% man mano che i reparti ospedalieri si svuoteranno. Tale andamento non dovrà essere interpretato come un segnale di allarme, purchè il tasso di variazione percentuale non torni ad essere significativamente positivo

Andamento dei decessi in Italia da inizio gennaio ad oggi. I dati sono normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. La linea rossa rappresenta la media mobile a 7 giorni dei dati giornalieri (linea grigia). Il livello attuale dei decessi è pari a circa 1/8 del massimo locale osservato nella prima settimana dello scorso mese di aprile


 

2 commenti:

  1. Molti no vax fanno presente che:

    14 giugno 2020
    338 casi positivi al nuovo Coronavirus in Italia, 44 morti

    14 giugno 2021
    907 casi positivi, 36 morti

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  2. La vera partita la giocheremo nel prossimo autunno.

    Se la campagna vaccinale andrà a buon fine potremo avere una risalita dei contagi, ma non rivederemo il livello di lutti che ci ha colpito da ottobre 2020 in poi.

    E grazie ai vaccini, salveremo anche la vita di tanti no-vax che il vaccino preferiscono farlo fare agli altri.

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