domenica 27 giugno 2021

Non ci facciamo mancare niente: adesso abbiamo anche la variante Delta Plus!

Alcune centinaia di sequenziamenti fatti in vari Paesi hanno evidenziato un nuovo ceppo virale che è stato denominato "Delta AY.1" (chiamato anche Delta Plus). Dal punto di vista tecnico si tratta di un virus che, oltre alle mutazioni  tipiche della variante B.1.617.2 (detta anche variante indiana o Delta) ha inglobato anche la mutazione K417N che è tipica della variante B.1.351 (detta anche sudafricana o Beta).

Che il virus muti continuamente fa parte della sua stessa natura e che questo possa accadere con una elevata frequenza non è certamente inaspettato, almeno fino a quando la circolazione virale continuerà ad essere molto elevata in varie parti del mondo.

La nuova variante Delta Plus ha generato un forte allarme anche se va subito detto che - al momento - non ci sono ancora evidenze che la nuova variante sia più contagiosa della variante Delta oppure riesca ad eludere con maggiore facilità la protezione indotta dai vaccini (o da un precedente contagio).

L'allarme parte dal timore che la variante Delta Plus sommi i ben noti problemi associati con le varianti Beta e Delta. Ambedue sono caratterizzate da una certa resistenza rispetto agli attuali vaccini, inoltre la variante Delta è particolarmente contagiosa. Dal punto di vista biologico non è detto che le caratteristiche della variante Delta Plus possano essere valutate sommando le caratteristiche  della variante Delta e di quella Beta. Le mutazioni presenti nelle diverse varianti influenzano il comportamento del virus a livello molecolare. Ma va anche detto che i processi di interazione che avvengono a livello molecolare sono molto complessi e non sono necessariamente additivi.

Per quanto riguarda le due varianti Beta e Delta che sono confluite nella nuova variante Delta Plus, vorrei ricordare che:

  • La variante Beta (sudafricana) è già presente nel nostro Paese da molti mesi, particolarmente in talune Regioni del Centro Italia. Malgrado sia decisamente più pericolosa della variante Alpha (inglese), non ha determinato situazioni estese di particolare gravità. Due dosi vaccinali (soprattutto con i vaccini ad mRNA) offrono una buona protezione dal contagio sintomatico ed una eccellente protezione dai contagi più gravi.
  • Un analogo discorso si può fare per la variante Delta purché - lo ripeto - si considerino solo le persone che hanno ricevuto la seconda dose vaccinale da almeno due settimane (i vaccinati con la sola prima dose hanno una scarsa protezione come dimostra l'alto livello dei contagi che c'è attualmente in Gran Bretagna).

Quindi -  a mio avviso - è giusto preoccuparsi e seguire l'evoluzione della situazione con grande attenzione, ma - almeno per il momento - non c'è alcuna evidenza che la variante Delta Plus possa diventare una sorta di Armageddon pandemico.

Alla fine la ricetta da utilizzare per fronteggiare il possibile arrivo di questo nuovo ceppo virale (e di quelli che purtroppo potrebbero seguire) è sempre la stessa: tracciare, sequenziare, isolare i focolai e vaccinare

Senza dimenticare che i Paesi ricchi non possono illudersi di riuscire a salvarsi da soli e finchè i vaccini non saranno ampiamente disponibili per tutti (ma proprio tutti, inclusi gli abitanti dei Paesi più poveri) ci sarà sempre il problema della possibile circolazione di nuove pericolose varianti virali.

B.1.617.2
B.1.617.2
B.1.617.2

2 commenti:

  1. Variante Delta, il governo inglese ferma i tifosi: “Non andate a Roma per i quarti di finale”. Rafforzati in Italia i controlli in aeroporti e stazioni

    il Fatto Quotidiano | 30 Giugno 2021

    La sottosegretaria al Commercio del governo britannico, Anne-Marie Trevelyan, ha invitato i tifosi inglesi A NON RAGGIUNGERE Roma per assistere al match di sabato sera dei quarti di finale di Euro 2020 contro l’Ucraina, in programma sabato 3 luglio. L’appello del governo è “di tifare la nazionale più forte che si può DA CASA e di esultare DAVANTI ALLA TV. Sono sicura che coglieremo questa opportunità per supportare il più possibile la nostra fantastica squadra”, ha detto.

    A disposizione della Federcalcio inglese ci sono 2.500 biglietti sui 16mila posti occupabili allo stadio Olimpico. L’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato ha ricordato che è ancora in vigore l’ordinanza del ministero della Salute datata 18 giugno che impone la quarantena di CINQUE GIORNI a tutti coloro che provengono dalla Gran Bretagna, e che la quarantena “deve essere rispettata”. Il che, se si vuole assistere al match, è impossibile, visto che tra la qualificazione (raggiunta ieri) e il quarto di finale i giorni sono SOLO QUATTRO .

    Il Ministero dell’Interno, a quanto si apprende, sta lavorando a un piano per rafforzare i controlli in vista del match di sabato che prevede il potenziamento della sorveglianza in aeroporti, stazioni e sulle principali arterie autostradali. La quarantena, fanno notare fonti qualificate, “verrà fatta rispettare alla lettera” e “non saranno concesse deroghe”. “Chiediamo il rispetto della legge e attenzione rispetto alla problematica della variante Delta. Informeremo i cittadini inglesi sulle nostre regole. Questo pomeriggio le pubblicheremo in lingua inglese sui nostri social”, fa sapere il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

    Nel pomeriggio sul tema si è espresso il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: “Sono chiaro e netto, i tifosi inglesi NON POTRANNO VENIRE in Italia a guardare la partita. Ci sono 5 giorni di quarantena, la regola deve essere rispettata. Non possiamo correre rischi. Nessun tifoso inglese che arriva oggi in Italia potrà andare allo stadio“.

    E sulle semifinali e la finale ancora in programma a Wembley Andrea Costa aggiunge: “Far giocare le gare di Euro2020 in Inghilterra non è opportuno. Ricordo le parole di Boris Johnson, che quando i contagi erano bassi auspicava di disputare le partite in Inghilterra. Il quadro oggi è mutato. Siamo di fronte ad un evento organizzato come Euro2020 ed i tempi sono stretti, ma c’è una pandemia in corso e servono scelte straordinarie. L’Italia può ospitare la finale, giocare in Italia è ipotesi da prendere in considerazione”.

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  2. La raccomandazione delle autorità di Londra, peraltro, è la stessa che arriva da vari scienziati italiani.

    “Bisognerebbe avere la forza” di dire ai supporter inglesi di non venire, ha detto proprio questa mattina il primario di Infettivologia a Tor Vergata Massimo Andreoni: “In un momento in cui in Inghilterra sta circolando la variante Delta e stiamo cercando di mettere dei limiti per chi arriva in Italia, dire che tutto va bene mi sembra inaccettabile“.

    E per Giovanni Maga, direttore dell’istituto di Genetica molecolare al Cnr di Pavia, “il fatto che ci possano essere gli stadi semivuoti, se questo serve a proteggere le persone, non può essere considerato un problema. Ci sono regole che normano la circolazione tra Paesi e vanno rispettate. Se questo vuol dire avere un minor numero di persone sugli spalti, dobbiamo farcene una ragione. La sicurezza viene prima”.

    “Mi auguro che i tifosi inglesi non arrivino a Roma. La circolazione della variante Delta in Gran Bretagna è così intensa e fuori controllo che è opportuno evitare un’apertura ampia”, dice invece all’Adnkronos Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus. “È bene che vengano fatti tutti i controlli agli aeroporti e che vengano fatte passare solo persone vaccinate, immuni O CON TAMPONI NEGATIVI. Tutti i controlli devono essere fatti con il massimo rigore perché da quella zona, così come dalla Russia, in questo momento arriva il maggior rischio”.

    Anche secondo il virologo della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco l’arrivo dei tifosi dalla Gran Bretagna “è un guaio, perché – spiega – è chiaro che la probabilità di contagio con un singolo contatto è bassa, ma più contatti ci sono e più sarà facile avere una situazione di rischio e quindi di potenziale infezione”. Insomma, “c’è la possibilità di una fregatura – avverte Pregliasco – e non so quanto il Green Pass in questa fase iniziale abbia un effetto così sistematico, quindi non so anche quanto allo sbarco in aeroporto, o nei confronti di chi arriverà con mezzi diversi, si riesca a controllare”.

    Mentre il primario infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti si dimostra ottimista: “Oggi abbiamo un protocollo molto chiaro per chi viene e va dall’Inghilterra. Non vedo perché dovremmo preoccuparci. O decidiamo che gli inglesi non debbano più venire in Italia con quello che ne consegue dal punto di vista economico, oppure una partita di calcio è una partita di calcio. L’Europeo itinerante è stato un bel segnale di ritorno ad una normalità, seppur controllata. È una delle poche cose giuste fatte dalle istituzioni europee in questi mesi”.

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