sabato 19 giugno 2021

Il vaccino di "libera scelta"

Continua la "babele informativa" che accompagna la campagna vaccinale italiana. Le ultime notizie riguardano la seconda dose da somministrare agli under-60 che hanno ricevuto, come prima dose, il vaccino AstraZeneca. La maggior parte di loro saranno ben contenti di fare, come seconda dose, un vaccino ad mRNA, ma c'è comunque una minoranza che è rimasta disorientata dalle informazioni contrastanti che sono pervenute da parte degli esperti e preferirebbe continuare la vaccinazione così come era stata originariamente programmata. 

Per evitare il rischio che molti di loro rinuncino alla seconda dose, il Ministero della Salute ha dovuto precipitosamente cambiare le sue recentissime disposizioni sulla vaccinazione eterologa, introducendo la possibilità che chi lo desidera possa - dopo averne parlato con un medico - continuare con il vaccino AstraZeneca. In pratica, l'Italia si è adeguata al formato introdotto oltre un mese fa in Germania che è quello che trova il miglior compromesso tra la tutela della salute pubblica ed il rispetto della volontà dei cittadini.

Anche per l'altro vaccino a vettore virale (Johnson & Johnson) ci sono importanti novità. Se ne erano dimenticati quando avevano chiarito che AstraZeneca non dovesse essere somministrato sotto i 60 anni. Poi hanno corretto le disposizioni, aggiungendo anche J&J ai vaccini riservati agli over-60. Oggi hanno cambiato nuovamente idea: "previo parere del Comitato etico, il vaccino monodose si potrà somministrare anche sotto i 60-anni a quelle categorie "border-line" che sono difficili da raggiungere". Insomma se sei un "giovane senza fissa dimora" ti becchi il monodose J&J, mentre i tuoi coetanei "normali" hanno diritto a ricevere due dosi di un vaccino ad mRNA. Il richiamo al parere del Comitato etico (organo che esiste all'interno delle singole Aziende sanitarie ed esprime pareri su questioni legate a vari temi tra cui anche l'utilizzo di farmaci sperimentali) sembra una classica foglia di fico che rimanda ad altri una decisione scomoda. Possiamo dire che "se una rara trombosi si porta via un giovane senza fissa dimora il problema è meno grave?". O forse diventa meno grave solo perché non se accorgerebbe nessuno?

C'è poi il problema dei milioni di cittadini over-60 non ancora vaccinati che, pur non essendo irriducibili no-vax, sono ancora incerti sull'opportunità di fare il vaccino. Il clamore mediatico associato alla vicenda dei vaccini a vettore virale (con il susseguirsi di indicazioni contrastanti da parte delle Autorità sanitarie) ha certamente contribuito ad accrescere la diffidenza ed il calo attuale dei contagi potrebbe convincerli definitivamente a non vaccinarsi.

Oggi questi cittadini over-60 non vaccinati si trovano in un cul-de-sac: se decidono di accedere al vaccino, la scelta per loro diventa obbligatoriamente AstraZeneca di cui abbiamo i frigoriferi pieni. Ormai AstraZeneca si è fatto una pessima fama e molti ultra sessantenni lo rifiutano. Poco importa che i medici spieghino che sopra i 60 anni non ci sono rischi di un aumento delle rare forme di trombosi associati alla somministrazione di vaccini a vettore virale.

Imporre i vaccini a vettore virale agli ultra sessantenni fa aumentare il rischio che molti di loro rinuncino a farsi vaccinare. Tanto vale, lasciare AstraZeneca in frigorifero e somministrare, se lo desiderano, i vaccini a mRNA anche a coloro che hanno più di 60 anni.

Qualcuno, alla fine di questa pandemia, scriverà la storia della campagna vaccinale in Italia e magari calcolerà anche quale effetto abbia prodotto in termini di aumento dei cittadini no-vax

Nel frattempo, se non vogliamo che certe idee dilaghino, sarà bene garantire a tutti i cittadini il vaccino di "libera scelta". Si può discutere a lungo sulle diverse strategie vaccinali, ma - almeno per le persone sopra i 40 anni - il peggiore di tutti i vaccini è senz'altro il non-vaccino.


5 commenti:

  1. Seconda dose di AstraZeneca - Il mio consenso è più informato di quello di Draghi, Figliuolo e Speranza

    Stefano Feltri - 18 giugno 2021

    Come tanti altri, provo a capire come applicare le disposizioni sulla campagna vaccinale comunicate ieri dal premier Mario Draghi, dal ministro Speranza e dal commissario Figliuolo. Qualche settimana fa ho fatto la prima dose del vaccino AstraZeneca in uno di quegli open day che, negli ultimi giorni, sono stati raccontati come una specie di potenziale sterminio di massa di noi quasi-giovani irresponsabili. Perfino il governo se la prendeva con i suoi stessi esperti che non li avevano fermati.

    In effetti era una scelta davvero irresponsabile quella di lasciare che cittadini maggiorenni e senzienti si comportassero come l’Agenzia europea del farmaco Ema dice di fare da mesi, cioè cercassero un vaccino quanto prima perché la pandemia finirà solo quando saremo tutti vaccinati.

    Comunque, mi ero quasi rassegnato all’idea che il panico irrazionale che tanto spesso domina palazzo Chigi e ministero della Salute avesse prevalso e che mai avrei potuto fare la seconda dose di AstraZeneca perché il governo si era convinto che fosse stato un gesto irresponsabile da parte mia correre a cercare la mia iniezione.

    E invece no, colpo di scena. Adesso il governo mi dice che, se proprio ci tengo, posso avere la mia seconda dose di AstraZeneca, anche se loro non me la raccomandano (il gergo militaresco della fase Covid sta scivolando verso quello estivo da Tripadvisor). Devo però prima chiedere al mio medico di famiglia e dimostrare il mio consenso informato. Ma “informato bene”, sottolinea Draghi.

    Deduco quindi che continuare a vaccinare le persone sotto i 60 anni con AstraZeneca non sia affatto pericoloso come il governo ha lasciato più volte intendere. Non posso pensare che ci mandino al massacro, verso una epidemia di trombosi consenzienti. Dunque, lo stop alle vaccinazioni seguito alla morte di Camilla Canepa, la 18enne genovese, non aveva alcuna base scientifica.

    Non capisco dunque perché dovrei andare a chiedere il parere del medico. O meglio, LO CAPISCO: al prossimo morto dopo il vaccino (a prescindere che sia morto per colpa del vaccino o per una qualunque altra ragione), le polemiche saranno tutte per il povero medico di famiglia. Un bello scaricabarile: quale dottore vorrà farsi carico di responsabilità che il governo e il Comitato tecnico scientifico non hanno voluto assumersi?

    Quanto al consenso informato “bene”, non vedo l’ora che il medico vaccinatore mi interroghi per vedere quanto sono preparato su AstraZeneca, così potrò citare l’ultimo rapporto dell’Agenzia del farmaco, l’Aifa (soltanto 4 morti in Italia potenzialmente collegate ai vaccini, nessuna con una causalità dimostrata).

    Aspetto anche l’occasione di recitare il comunicato dell’Aifa che parla di “maggiore frequenza in termini di effetti collaterali locali e sistemici di grado lieve/moderato” per il mix vaccinale AstraZeneca-Pfizer.

    Il mio consenso, insomma, è parecchio informato.

    Mi resta il dubbio su quanto sia informato il consenso del governo a questi continui cambi di strategia dettati da qualche titolo di giornale invece che da nuova evidenza scientifica disponibile.

    RispondiElimina
  2. Vaccini, Figliuolo annuncia meno dosi PFIZER. Regioni in allarme per le riduzioni.
    Michele Bocci – repubblica.it - 20 Giugno 2021

    Meno dosi di quante ne aspettavano le Regioni a luglio e il rischio di un rallentamento della campagna vaccinale. Venerdì intorno alle 18 dalla struttura commissariale per l'emergenza guidata dal generale Francesco Figliuolo è stata inviata agli assessorati alla Salute la comunicazione periodica con il prospetto delle fiale di Pfizer che saranno consegnate nelle prime 2 settimane del prossimo mese di luglio.

    ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

    NAPOLI, Il grande flop di AstraZeneca: il 94% dei convocati non partecipa all'Open Day

    Tiziana Cozzi – repubblica.it - 20 Giugno 2021

    Insuccesso alla Stazione marittima di Napoli: “O non si presentano o firmano il rifiuto per il siero anglo-svedese e poi vanno via”. E c’è anche chi dice no alla prima dose perchè pensa di essere poi in vacanza per la data del richiamo

    Vaccini a rilento, AstraZeneca non convince gli indecisi, riaprono Fagianeria e Museo Madre ma si presentano in pochi. Clamorosa astensione alla Stazione marittima di Napoli ieri deserta, con un nuovo flop dell'Open day AstraZeneca. Il 94 per cento dei vaccinandi non si presenta: su 1.600 convocati, solo in 90 ricevono il siero, il 6 per cento del totale, ben 1.510 rifiutano.

    RispondiElimina
  3. ULTIMI GIORNI, LE VACCINAZIONI IN ITALIA

    619 mila - giovedì 10 giugno
    609 mila - venerdì 11 giugno
    546 mila - sabato 12 giugno
    421 mila - domenica 13 giugno
    524 mila - lunedì 14 giugno
    521 mila - martedì 15 giugno
    545 mila – mercoledì 16 giugno
    589 mila – giovedì 17 giugno
    589 mila – venerdì 18 giugno
    510 mila – sabato 19 giugno (parziale)

    RispondiElimina
  4. Vaccinazioni - Under 60 e seconda dose “eterologa”, la denuncia:
    “Chi si prende la responsabilità DEL CERTIFICATO di cui ha parlato il premier?”
    Natascia Ronchetti - il Fatto Quotidiano - 22 Giugno 2021

    Dopo la decisione del governo di consentire agli under 60 che hanno ricevuto come prima dose di AstraZeneca la libertà di scegliere quale vaccino utilizzare per il richiamo, i medici vaccinatori hanno a disposizione il modulo con il quale il ministero della Salute ha integrato il consenso informato che tutti devono firmare...

    RispondiElimina
  5. «Beffata dal richiamo della seconda dose» - La protesta al giornale di una nostra lettrice. L’ASL: «E' successo perché tra prima e seconda dose devono passare 28 giorni»

    www.altoadige.it - 22 giugno 2021

    BOLZANO. Disguidi da seconda dose. Una lettrice protesta e l’Asl risponde. «Vi segnalo - scrive G.P. - una beffa che sta accadendo a tutti quelli che come me si sono vaccinati con Moderna e avevano ricevuto il secondo appuntamento il 22 giugno in Fiera. Da una settimana l'appuntamento è stato spostato a domenica 4 luglio. Io come tanti altri, non riesco ad essere presente perchè IN FERIE, quindi risulto in lista di attesa.

    Ho letto però che il 22 giugno vaccinano in Piazza Magnago chi si presenta anche senza prenotazione. Dato che volevo chiarimenti ho chiamato, e informato il Cup, dell'accaduto. NON SAPEVANO NIENTE, anzi, questa variazione per la seconda dose dal 22 giugno al 4 luglio ha creato anche a loro molti problemi.

    Adesso mi chiedo: come è possibile indire un Open day con il Moderna e non confermare la seconda dose a chi aveva già un appuntamento?».

    Immediata la risposta Asl. «È vero, i richiami di Moderna del 27 maggio sono stati spostati dal 22 giugno al 4 luglio ma non è successo per poter meglio organizzare la giornata Open Vax di Piazza Magnago. Lo spostamento è dovuto AD UN ERRORE NEL CALCOLO DEI GIORNI che intercorrono tra prima e seconda dose. Per Moderna infatti devono passare almeno 28 giorni e dal 27 maggio al 22 giugno sono solo 26.

    Quindi siamo stati costretti a cercare un’altra data che potesse accogliere tutti i pazienti prenotati il 22 giugno. E la prima disponibile era appunto il 4 luglio. Ci scusiamo per il disguido».

    RispondiElimina