mercoledì 9 giugno 2021

Cosa succederà nelle Scuole a settembre?

Siamo ormai arrivati alla fine di questo travagliato anno scolastico. Chiuse le Scuole e finiti gli esami di maturità, tutti andranno in ferie e - come è successo lo scorso anno - pochissimi si preoccuperanno veramente di organizzare la ripartenza del sistema scolastico a settembre.

Un rapido conto sulla effettiva disponibilità dei vaccini ci fa capire che anche se tutti i ragazzi con almeno 12 anni di età fossero disposti a farsi vaccinare, non ci sarà la possibilità pratica di effettuare una vaccinazione di massa degli studenti (almeno quelli delle Scuole superiori) prima della riapertura delle Scuole. La domanda sorge spontanea: quale situazione dovremo affrontare durante il prossimo anno scolastico? Cosa bisognerebbe fare per mettere le Scuole in sicurezza consentendo ai nostri ragazzi di frequentarle in modo regolare?

Un anno fa, molti avevano creduto che il virus fosse "clinicamente morto" e si illudevano che i problemi fossero finiti. Sappiamo come è andata a finire. Oggi molti fanno affidamento sui vaccini, dimenticando che l'immunità di gregge potrebbe rivelarsi un obiettivo non facile da raggiungere e che il quadro di una propagazione virale endemica potrebbe rimanere valido ancora per molti mesi (se non anni). Senza contare che il possibile arrivo di nuove varianti virali potrebbe innescare una ripartenza della circolazione virale anche nel nostro Paese.

Di fronte a queste incertezze, può essere utile comprendere i risultati degli studi che sono stati fatti sulla circolazione virale nelle Scuole. Ovviamente parliamo di lavori seri e non di "pseudo-analisi" di parte, fatte da chi raccoglie dati scientifici in modo parziale e selettivo, mettendo in evidenza solo i dati che sono coerenti con i suoi preconcetti ideologici. 

Tra le numerose pubblicazioni dedicate all'argomento, ve ne segnalo una recentemente apparsa su Annals of Internal Medicine nella quale si presenta un'analisi dettagliata dei processi di circolazione virale nelle Scuole e delle possibili contromisure che possono essere adottate per contrastarli. L'articolo è accompagnato da un editoriale nel quale si sottolineano i gravi effetti  secondari legati all'isolamento degli adolescenti avvenuto a causa della chiusura delle Scuole.

I risultati dello studio hanno mostrato che la trasmissione virale nelle Scuole varia in base all'età degli studenti ed al livello di circolazione virale che avviene all'esterno degli ambienti scolastici. Gli Autori hanno anche confermato che il rischio di trasmissione è sostanzialmente più alto nelle Scuole superiori rispetto alle Scuole elementari.

I contagi che avvengono nelle Scuole possono essere ridotti se si adottano opportune misure di mitigazione, come la vaccinazione degli insegnanti, l'utilizzo delle mascherine, il distanziamento sociale e lo screening periodico di tutti gli studenti, anche di quelli che non manifestano alcun sintomo.

I test di massa hanno senso perché la maggior parte dei bambini e dei ragazzi in età scolare presenta infezioni asintomatiche o lievi. Da questo punto di vista, è auspicabile che il Trentino, dopo l'indecoroso "tira e molla" a cui abbiamo assistito, attivi sistemi di controllo basati sui test salivari che consentano di tenere sotto controllo la situazione sanitaria delle Scuole in modo efficace e tempestivo. È anche sperabile che, entro settembre, il Trentino completi almeno la vaccinazione degli insegnanti e del personale scolastico. Per queste categorie professionali, attualmente il Trentino è arrivato solo a 117 dosi somministrate per ogni 100 persone, contro le 149 dosi somministrate come media nazionale (la Puglia è arrivata ad oltre 174 dosi per ogni 100 persone).

In conclusione, la riapertura delle Scuole è sicura solo se è accompagnata da attente strategie di mitigazione. Almeno per quanto riguarda le Scuole superiori, la vaccinazione in massa degli adolescenti potrebbe rivelarsi risolutiva, ma bisogna avere i vaccini e bisogna essere capaci di somministrarli in tempi rapidi. Difficilmente tale obiettivo potrà essere raggiunto prima della fine del 2021.


3 commenti:

  1. La fine dell’anno scolastico - Abbiamo sacrificato (di nuovo)
    gli studenti per salvare il turismo

    Salvatore Bragantini, economista – domani.it - 08 giugno 2021

    Il nuovo governo presieduto da Mario Draghi ha acceso anche TROPPE speranze; le delusioni erano inevitabili, lo sa bene lo stesso presidente, tutt'altro che impolitico. Una ce la sta dando sulla scuola. In molti avevamo gioito al suo proposito di tenere APERTE le scuole a lungo, magari tutta l'estate, per recuperare parte del tempo perso, colmando parte dei crateri aperti dal Covid nei curriculum. L'opposizione di molti insegnanti pareva superabile nel nuovo clima, con la collaborazione dei più attivi.

    Non è andata così, molte scuole hanno già fatto gli scrutini, poi scatterà il “tutti a casa”. Tramonta anche il più limitato obiettivo di continuare le lezioni fino a fine mese. Su “Domani” se ne duole Roberta De Monticelli, rilevando come l'immissione in massa di precari senza concorso smentisce Draghi anche sul reclutamento dei dipendenti pubblici in base al merito.

    Per impedire la proroga a fine giugno RISCHIAVA di non bastare la tetragona chiusura di tanta parte della docenza, ostile alla proroga come ad ogni misurazione della sua efficacia didattica.

    In soccorso si è mossa una sperimentata alleanza, formata dalle FAMIGLIE BENESTANTI, ansiose di sottrarre il pargolame alla calura estiva, mandandolo all’estero o a tenere compagnia ai nonni, e dalla INDUSTRIA TURISTICA - in Italia muove il 12-13 per cento del Pil - ansiosa di recuperare i ricavi persi negli ultimi 15 mesi. Sono motivazioni comprensibili, in sé pure giustificabili. È naturale il desiderio delle famiglie, se possono permetterselo, di allontanare la gioventù dai bollori estivi. Prorogare la frequenza curricolare avrebbe ridotto i ricavi del turismo già in sofferenza.

    Molti docenti hanno superato gravi DIFFICOLTA’, anche organizzative, per interpretare con rigore la didattica a distanza. Essi però sanno, o dovrebbero sapere, che altre, ben più gravi, sono quelle che gli studenti affronteranno in futuro per via di una FORMAZIONE EMMENTHAL, piena di buchi.

    Il tema è sempre quello, sempre negletto. La scuola non serve ai docenti, ma agli studenti. L'offerta formativa è ben trincerata, ma la domanda non si organizza; a troppi genitori preme più la vacanza. Questa Invincible Armada batte l'idea di serietà, impegno e coesione suscitate da Draghi. LA SMENTITA porta delusione e amarezza, fa pensare che nulla possa cambiare.

    Ci perde soprattutto la Next Generation, su cui la Ue punta 750 miliardi. Nulla può dunque il futuro contro il passato coalizzato? Le famiglie che faticano a campare giornata, senza soldi da spendere, non in grado di riempire i buchi scavati dal Covid nel curriculum della loro discendenza, non hanno voce e nessuno le ha difese.

    RispondiElimina
  2. "Il Covid è clinicamente IN LETARGO, speriamo che non si risvegli. Dico che le mascherine all'esterno non hanno alcun senso. Noi dobbiamo tornare gradualmente alla normalità". Così Alberto Zangrillo, direttore dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione generale del San Raffaele di Milano, a "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1.

    RispondiElimina
  3. Alto Adige, da lunedì via libera al vaccino per la fascia 12-15 anni - Il vaccino sarà Pfizer

    10 giugno 2021

    BOLZANO. A partire dalle 12 di venerdì 11 giugno, anche i ragazzi e le ragazze dai 12 ai 15 anni potranno ottenere un appuntamento per la vaccinazione contro il Covid.

    La relativa circolare è arrivata l'altro ieri da Roma e l’Azienda sanitaria dell'Alto Adige si è messa subito all'opera.

    Quindi a partire da venerdì 11 giugno 2021, alle 12, per gli adolescenti dai 12 anni in su sarà possibile prenotare un appuntamento per la vaccinazione contro il Covid presso i vari Centri vaccinali dell'Alto Adige.

    RispondiElimina