La dott.ssa Katalin Karikó, una scienziata di origine ungherese immigrata nel 1985 negli Stati Uniti, attualmente professore (a contratto) all'Università della Pennsylvania e vice-presidente senior di BioNTech, è stata insignita del premio 2022 della Fondazione Vilcek per le biotecnologie. La Fondazione Vilcek premia cittadini americani di recente immigrazione che abbiano dato un contributo straordinario allo sviluppo del loro Paese di adozione.
Nel caso della dott.ssa Karikó, pioniera nello sviluppo dei vaccini basati su mRNA, non c'è dubbio che il premio sia stato davvero meritato, considerato l'enorme impatto che i vaccini anti-Covid basati sulla tecnologia ad mRNA hanno prodotto non solo negli Stati Uniti, ma anche su scala globale.
La storia della dott.ssa Karikó è straordinaria. Quando negli anni '90 inizio a lavorare sull'RNA messaggero, le sue idee sembravano del tutto azzardate anche perché, subito dopo essere stato iniettato, l'RNA messaggero viene riconosciuto e distrutto dal sistema immunitario, provocando anche una violenta reazione infiammatoria.
Dopo anni di tentativi falliti e dopo aver più volte meditato di abbandonare la ricerca a causa della difficoltà di trovare fondi per sostenere il suo lavoro, all'inizio del secolo Katalin Karikó ed il suo storico collaboratore Drew Weissman (un immunologo, formatosi nel laboratorio di Anthony Fauci) trovarono finalmente il sistema per aggirare il problema. La soluzione era quella di sostituire l'uridina (una delle componenti dell'mRNA) con una molecola simile (la cosiddetta pseudouridina) che riusciva a passare inosservata rispetto alle difese del sistema immunitario. Questa è stata la scoperta fondamentale che ha aperto la strada a quelli che, circa 15 anni dopo, sarebbero stati i vaccini anti-Covid ad RNA messaggero che tutti abbiamo imparato a conoscere.
Va detto inoltre che i vaccini anti-Covid potrebbero essere solo il primo esempio di una vasta categoria di nuovi farmaci che potrebbero rivelarsi utili in diversi settori della Medicina.
Non credo che per Karikó (e Weissman) questo sarà l'unico premio. Sentiremo ancora parlare di loro.
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RispondiEliminaBuongiorno, professore,
RispondiEliminaproviamo a sommare due contributi:
- l'apertura indiscriminata ai vaccini per tutti, compresi quelli che sono in vacanza in località turistiche
- il calo di interesse progressivo per la vaccinazione da parte di molti (sono sempre più coloro che dicono: "aspetto e vediamo" "forse al momento non serve" "per i miei figli devo pensarci")
se ogni giorno scendiamo di 10mila, abbiamo (in migliaia):
600 + 590 + 580 + 570 + 560 + 550 + 540 + 530 + 520 + 510 + 500 + 490 + 480 + 470 + 460 + 450 + 440 + 430 + 420 + 410 = altri 10.1 milioni di prime dosi al 30 giugno.
basteranno?