venerdì 18 giugno 2021

Convivere con il virus: il modello "Austin"

La rivista Nature Communications oggi ha pubblicato un interessante articolo nel quale viene descritto il modello di gestione della pandemia adottato dalla città di Austin (Texas, USA) dove è stato attuato un sofisticato sistema per la modulazione delle cosiddette misure "non farmacologiche" (chiusure, restrizioni alla mobilità, fino a veri e propri lockdown) in funzione dell'andamento della circolazione virale.

Invece di considerare il dato dei contagi, poco affidabile per svariati motivi, il sistema è stato basato sul monitoraggio accurato dei nuovi ricoveri nei reparti ospedalieri Covid, incluse le terapie intensive. Questi dati sono stati inseriti nell'ambito di un modello epidemiologico che ha fatto attivare (o disattivare) le varie misure "non farmacologiche" sulla base di determinati parametri legati ai ricoveri ospedalieri (altro che le soglie giallo/arancio/rosse dell'Italia con i suoi pasticciatissimi (e talvolta manipolati) 21 indicatori!). 

Se un modello simile fosse stato applicato in Trentino durante lo scorso mese di novembre, non sarebbe stato possibile mantenere il Trentino in zona gialla facendo sparire dalle statistiche ufficiali buona parte dei contagi evidenziati con i test antigenici, ma non sottoposti alla verifica immediata con il test molecolare. I dati sui ricoveri avrebbero fatto scattare l'allarme immediatamente.

Una situazione opposta si sarebbe verificata in questo ultimo scorcio di primavera, quando - non potendo disporre di un sistema di allarme affidabile che possa segnalare eventuali colpi di coda della pandemia - sono state mantenute misure restrittive che probabilmente - in questo particolare momento - non sarebbero più strettamente necessarie.

Le soglie di allarme adottate nel modello sviluppato nella città di Austin sono state scelte per garantire che gli ospedali potessero continuare a svolgere con continuità il loro servizio, cercando - come secondo obiettivo - di minimizzare i danni economici prodotti dalle misure di contenimento della circolazione virale. I risultati di Austin nella riduzione sia dei danni sanitari che di quelli economici sono stati brillanti e decisamente migliori rispetto a tutte le altre grandi città del Texas.

Un punto fondamentale per il funzionamento del modello è legato all'affidabilità e alla tempestività dei dati utilizzati per il calcolo del modello. Dati sbagliati o arrivati in ritardo minano alla radice la possibilità di gestire la pandemia utilizzando simili strategie.

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