venerdì 4 giugno 2021

Segnalazione da Nature. Sei mesi di vaccini COVID: cosa hanno insegnato 1,7 miliardi di dosi agli scienziati?

Oggi Nature ha pubblicato un articolo in cui si fa il punto sull'andamento della campagna vaccinale anti-Covid a livello globale. L'articolo non contiene novità di rilievo, ma riassume molte notizie relative ai vaccini, alla loro sicurezza e all'efficacia rispetto alle nuove varianti virali. 

Uno dei punti chiave dell'articolo è quello relativo alla cosiddetta immunità di gregge, un concetto di cui si sente parlare spesso, talvolta in modo inappropriato. L'idea dell'immunità di gregge può essere facilmente spiegata sulla base di semplici modelli epidemiologici ed è legata al fatto che le persone immuni (perché sono state vaccinate o hanno acquisito gli anticorpi specifici per il SARS-CoV-2 dopo essere state contagiate) facciano da "scudo" per le poche persone sensibili evitando di esporle al contagio. Il livello di persone immuni che sono necessarie per garantire questo effetto cresce con l'aumentare della contagiosità del virus, ma dipende anche dalle dinamiche sociali. In particolare, i modelli epidemiologici correntemente utilizzati partono (implicitamente) dall'idea di avere a che fare con un sistema  "chiuso", ovvero che non ha scambi con l'esterno. Le cose cambiano completamente se ci sono significativi scambi di persone che collegano il territorio considerato con altri territori. Turismo, viaggi per motivi di lavoro, migrazioni sono tutti esempi di attività che favoriscono questi scambi. Non a caso sono tutte attività che sono drasticamente calate durante le fasi più acute della pandemia.

Se si considera il problema dell'immunità di gregge in modo realistico è facile comprendere che il concetto può avere senso solo se viene considerato su scala globale. Come conseguenza, diventa essenziale fornire un numero adeguato di vaccini anche ai Paesi a basso reddito che - almeno fino ad oggi - ne hanno ricevuti ben pochi. Al momento questi Paesi sono un vero e proprio serbatoio virale, da cui - non a caso - emergono continuamente nuove varianti.

Fino a quando non ci saranno vaccini per tutti, i Paesi ricchi non potranno illudersi di salvarsi da soli.

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