lunedì 7 giugno 2021

Una medaglia per le vaccinazioni del Trentino?

Di fronte all'evidente difficoltà registrata dalla campagna vaccinale in Trentino, la propaganda provinciale ha cercato di rispondere scaricando le colpe sul Governo centrale ("non ci mandano i vaccini") arrivando a richieste che trovo francamente "lunari" come quella del tipo "dovrebbero darci una medaglia per la nostra campagna vaccinale".

Purtroppo la nuda realtà è semplicemente un'altra: il blocco temporaneo dei richiami effettuato a metà aprile ha prodotto un artificiale incremento nella somministrazione delle prime dosi fino all'inizio del mese di maggio. Durante le ultime settimane, le prime dosi sono state drasticamente ridotte per garantire la seconda dose ai vaccinati di fine aprile. Insomma uno "stop & go" che sembra il frutto di una scelta non abbastanza ponderata e che ha complicato la gestione delle dosi vaccinali.

Confronto tra la percentuale di popolazione vaccinata giornalmente in Italia (linea tratteggiata) ed in Trentino (linea continua). Si noti che dopo aver superato il dato nazionale ad inizio maggio, durante le ultime settimane le vaccinazioni fatte in Trentino oscillano intorno ad un livello significativamente più basso rispetto alla media nazionale. Tratto da Lab24

Oggi, secondo Lab24, il Trentino si trova ufficialmente in fondo alla classifica nazionale basata sul numero di dosi somministrate per abitante. Un risultato non lusinghiero, visto che il Trentino è progressivamente disceso in questa classifica nel corso delle ultime settimane. Rispetto al rapporto tra dosi ricevute e dosi somministrate, il Trentino si trova all'87%, tre punti percentuali sotto la media nazionale. Peggio del Trentino ha fatto solo la Sardegna:

Andamento della campagna vaccinale in Italia. Aggiornato al 6 giugno 2021. Tratto da Lab24

La Sicilia, a cui abbiamo strappato la non-ambita ultima posizione, ha ricevuto meno dosi vaccinali rispetto al Trentino (66,9 dosi per ogni 100 abitanti per la Sicilia, contro 67,7 dosi per il Trentino). 

In realtà, le dosi vaccinali sono state distribuite tenendo conto anche della distribuzione d'età della popolazione. Poiché, almeno fino a pochi giorni fa, la priorità era quella di somministare il vaccino alle persone con più di 60 anni di età, le Regioni/PPAA più "giovani" (come appunto Sicilia e Trentino) hanno fin qui ricevuto meno dosi rispetto alle Regioni più "anziane" (a parte l'Alto-Adige che nella fase iniziale della campagna ha ricevuto una maggiore fornitura di vaccini per contrastare la presenza del ceppo virale sudafricano che era stato individuato nel territorio provinciale). 

Percentuale della popolazione delle Regioni/PPAA italiane con età 65+ (fonte dati ISTAT). Il dato del Trentino è evidenziato in rosso

Non è quindi un caso che Regioni come Liguria e Friuli V. G. si trovino in testa alla classifica. Ma va anche detto che - in generale - nelle posizioni di testa si trovano le Regioni che hanno somministrato una frazione maggiore dei vaccini ricevuti (media nazionale 90,1%) mentre, come ricordato precedentemente, il Trentino è fermo all'87%.

Invece di reclamare immeritate medaglie, le nostre Autorità sanitarie dovrebbero darsi da fare per rimuovere gli intoppi che stanno rallentando la campagna vaccinale del Trentino.


3 commenti:

  1. Gianfranco Cerea, noto economista, preside della Facoltà di Economia dell'Università di Trento e storico insegnante di economia pubblica

    Luca Andreazza - ildolomiti.it - 7 giugno 2021

    "L'approccio in termini di vaccinazioni è prudente. La popolazione a rischio - aggiunge Cerea - è soprattutto quella sopra i 40 anni e la mortalità è stata drammatica tra gli anziani. Più si apre e più naturalmente salgono i numeri delle inoculazioni, però la priorità è quella di proteggere le fasce più vecchie. I più giovani spesso sono asintomatici e quindi non sviluppano forme grave della malattia. In generale mi sembra che i dati siano alla fine abbastanza confortanti tra over 60, over 70 e over 80".

    Un altro problema è l'alta specializzazione assicurata dalle università e posti di lavoro che troppo spesso non sono in linea per qualità e per quantità rispetto alle occupazioni disponibili. "Il Nuovo Ospedale Trentino (NOT) - continua il professore -, se efficiente e ben organizzato, porta a RIDURRE la necessità numerica di medici.

    La facoltà di medicina può essere utile soprattutto per portare quei servizi che oggi non ci sono sul territorio. Poi è fondamentale non chiudersi all'interno di un sistema autarchico.

    E' impensabile pensare di risolvere l'esigenza personale specializzato affidandosi solo ai trentini: i numeri sono piccoli ma l'interscambio è una ricchezza, meglio muoversi e girare, accumulare esperienze, anche all'estero, per continuare a formarsi".

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  2. L’ITALIA STA PER SUPERARE GLI STATI UNITI
    PER IL NUMERO DI VACCINAZIONI GIORNALIERE
    Massimo Gaggi - "Corriere della Sera" - 8 giugno 2021

    L' Italia che sorpassa gli Stati Uniti sulle vaccinazioni? Può sembrare una battuta, ma in realtà il quesito non è poi così ozioso ora che nel nostro Paese stanno arrivando molte dosi e il meccanismo di distribuzione è ormai ben oliato, mentre negli Stati Uniti, leader dei mondiale dei sieri immunizzanti, il problema si è capovolto: non è più di offerta ma di domanda di vaccini.

    Nelle somministrazioni quotidiane il sorpasso è già a portata di mano: l' Italia è passata in poche settimane da quasi zero a 600 mila inoculazioni quotidiane. Gli Stati Uniti (cinque volte e mezzo la popolazione dell' Italia) sono scesi dalle 3,4 milioni di dosi giornaliere di aprile a meno di un milione. E la prospettiva è quella di cali ulteriori perché l' abbondanza di vaccini che tanto abbiamo invidiato continua a essere invidiabile, ma ormai serve a poco ai fini del raggiungimento dell' immunità di gregge: il problema non è più quello di avere abbastanza dosi ma quello di trovare gente disposta a farsele inoculare.

    Tutto dipende dal rapido esaurimento degli americani disposti a vaccinarsi: ALMENO IL 30% non vuole saperne. La prospettiva è quella di un' America a macchia di leopardo: Stati dove si arriverà all' immunità (il Maine è al 75% di vaccinati e anche le metropoli delle due coste, da New York a Los Angeles, dovrebbero centrare l'obiettivo) e altri nei quali, intorno al 60% di vaccinati, il virus continuerà a circolare in modo endemico, sia pure depotenziato e più controllabile, senza gravi emergenze ospedaliere.

    https://www.dagospia.com/rubrica-39/salute/cortocircuito-stati-uniti-creano-vaccini-sono-pieni-no-272717.htm

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  3. Immunità di gregge, per il Corriere della Sera in Italia
    il Trentino sarà L’ULTIMO ad ottenerla intorno al 4 ottobre.

    Il Corriere della Sera ha realizzato le prime proiezioni riguardo quando si riuscirà a raggiungere l'immunità di gregge regione per regione. E la provincia autonoma di Trento, ora come ora, è piazzata all'ultimo posto. Ad oggi la media nazionale è fissata per il 31 agosto.

    Si poteva immaginare vista la lentezza con cui sta procedendo la campagna vaccinale in Trentino rispetto al resto d'Italia. Solo ieri sera, 7 giugno, si è infatti arrivati ad aprire le vaccinazioni per gli ultra 40enni quando in Veneto, per esempio, il 3 giugno sono state aperte le prenotazioni per gli over 12.

    Il Corriere ha creato le prime proiezioni riguardo quando si riuscirà a raggiungere l'immunità di gregge in Italia ma anche territorio per territorio. E la provincia autonoma di Trento, ora come ora, è piazzata all'ultimo posto, con una previsione di raggiungimento dell'immunità intorno al 4 ottobre, quando la media nazionale è fissata per il 31 agosto. Le Regioni più virtuose sono Campania, Abruzzo, Lombardia, Puglia, Molise e Lazio. Per la Campania la prospettiva è di raggiungere l'immunità entro il 20 agosto, per Abruzzo e Lombardia si parla del 24 agosto.

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