martedì 8 giugno 2021

Perché si continua a somministrare il vaccino AstraZeneca alle giovani donne?

Il caso della 18enne ligure ricoverata in gravi condizioni a causa di una trombosi avvenuta dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca è solo l'ultimo di una serie di episodi simili avvenuti sia in Italia che nel resto del Mondo. Di fronte a questi eventi, l'EMA ha assunto una posizione "pilatesca" limitandosi a modificare il bugiardino dei vaccini a vettore virale (AstraZeneca e Johnson& Johnson), lasciando alle Autorità nazionali il compito di assumere le decisioni finali.

L'italiana AIFA ha scelto di "raccomandare" la somministrazione dei vaccini a vettore virale sopra i 60 anni. Ma si tratta solo di una raccomandazione e molte Regioni, ansiose di svuotare i frigoriferi, hanno deciso di ignorarla e vanno avanti con la somministrazione di massa ai più giovani, benedette dal gen. Figliuolo.

Non mancano le voci autorevoli che chiedono ad EMA di prendere decisioni più severe, ma intando si continuano a organizzare gli "open days" dove, con il miraggio del green pass, si somministano i vaccini a vettore virale a molte giovani donne, pur sapendo che sono esposte ad un rischio statisticamente più alto rispetto alle rare forme di trombosi associate alla somministrazione del vaccino. 

Intanto il Governatore  della Liguria Giovanni Toti (quello che sosteneva che la Covid-19 facesse morire solo i pensionati non più produttivi) ci ha fatto sapere che la ragazza ha fatto la vaccinazione con AstraZeneca volontariamente e che "pregherà per lei". Un modo molto comodo per scaricarsi la coscienza.

Ulteriori notizie e commenti collegati a questa vicenda li potete trovare qui:

Antonella Viola: "Sbagliatissimo proporre il vaccino AstraZeneca e J&J ai giovani"

Franco Locatelli "Il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età"

Agenzia ANSA: "AstraZeneca e open day, verso nuova indicazione Cts"

 

2 commenti:

  1. ″È sbagliatissimo proporre questi vaccini AstraZeneca e J&J ai GIOVANI, specialmente alle DONNE. Sono sempre stata convinta che non bisognerebbe darli a persone di età inferiore ai 55 anni”.

    Così Antonella Viola, immunologa e docente di patologia generale a Padova, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.

    “Per non aver dubbi - aggiunge Viola - basta leggere un lavoro uscito sulla rivista Science dove si spiega come man mano che si scende con l’età i rischi di ricevere questi vaccini superano ampiamente i benefici. Nei più giovani il pericolo di avere conseguenze gravi a causa del Covid è invece molto basso. Ecco perché la Francia ha stabilito di limitare i due vaccini a vettore virale agli over 55”.

    Secondo Viola, la raccomandazione dell’Aifa “dovrebbe essere più chiara e perentoria. Tanto più che, rispetto a quando è stata diffusa, la situazione epidemica in Italia è molto cambiata. Il virus circola meno, abbiamo dosi di vaccino a volontà. Quindi non c’è motivo di affrettarsi a vaccinare”.

    “Le Regioni devono finirla di FARE A GARA a chi vaccina di più senza mettere al primo posto la sicurezza”, aggiunge Viola, criticando gli "open day" per i giovani.

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  2. Vaccino AstraZeneca sotto i 40 anni, Rasi: “A mio figlio maschio lo farei fare, a mia figlia no”

    Anche Guido Rasi, ex dg dell'EMA e ora consulente del commissario Figliuolo, ha espresso forti dubbi sulla somministrazione del vaccino di AstraZeneca ai giovani e sulla possibilità di incorrere in effetti collaterali spiega: "Stiamo parlando di eventi più rari di quelli classificati come molto rari, ossia di quelli che si verificano ogni 10 mila somministrazioni di un farmaco, mentre nel caso di AstraZeneca quei particolarissimi eventi trombotici si sono verificati in un caso ogni 100 mila. In più con una netta differenza tra donne e uomini, con una incidenza di casi in questi ultimi nettamente inferiore", afferma.

    "L'Ema ha definito 3 scenari diversi di diffusione del virus, rapportando i casi di malattia grave e i decessi conseguenti alle infezioni con il numero potenziale di eventi avversi ugualmente gravi correlabili al vaccino", dice Rasi.

    "Ebbene, le tabelle indicano che quando si hanno meno di 50 casi di Covid settimanali ogni 100 mila abitanti com'è oggi in Italia, il rapporto beneficio rischio è favorevole al vaccino AstraZeneca solo oltre i 40 anni di età. Questo non significa però che si è sbagliato prima, perché solo tre settimane fa il quadro epidemiologico e dei vaccinati era diverso e giustificava un uso massivo anche di quel vaccino.

    Ora il quadro è cambiato, si corrono meno rischi di malattia grave o di morte e quindi è più logico usare AstraZeneca sopra i 40 anni e i vaccini a Rna messaggero sotto quella soglia di età", prosegue.

    Gli OPEN DAY con AstraZeneca ai giovani li avrebbe fatti? "Diciamo che avrei aspettato un attimo. Oggi come oggi a mio figlio maschio lo farei fare, a mia figlia no, fermo restando che anche immunizzandosi con AstraZeneca correrebbe meno rischi di quelli comunque rari che si assumono prendendo la pillola", sottolinea ancora Rasi.

    https://www.fanpage.it/live/coronavirus-ultime-notizie-10-giugno-2021/

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