lunedì 30 agosto 2021

Gli eventi avversi del vaccino Pfizer-BioNTech confrontati con quelli del contagio: una analisi nel "mondo reale"

Israele si conferma come una preziosa sorgente di dati relativi all'utilizzo del vaccino Pfizer-BioNTech nel "mondo reale". Uno studio pubblicato recentemente sul New England Journal of Medicine analizza gli effetti avversi verificati a seguito della vaccinazione, confrontando tale dato con l'incidenza degli stessi eventi che si verificano in coloro che non si sono vaccinati e successivamente hanno contratto la Covid-19. La domanda che si sono posti i ricercatori è, ad esempio, questa: "è più facile che una miocardite si manifesti come un effetto avverso della vaccinazione, oppure che possa avvenire come una delle conseguenze del contagio ?"

Lo studio ha analizzato circa 2 milioni di cartelle cliniche. L'arco di tempo considerato è stato di 6 settimane dalla somministrazione del vaccino o dal primo tampone positivo a seconda della categoria di persone analizzate. Per ogni persona inclusa nell'analisi è stata considerata una persona non vaccinata o non malata di Covid-19 con analoghe condizioni di età, genere, etnia e condizioni generali di salute. In questo modo è stato possibile vedere quanti fossero i casi in eccesso rispetto al "normale" sia in caso di somministrazione del vaccino che in caso di contagio.

Il risultato di questa analisi è mostrato nella figura che ho tratto dal lavoro che vi ho segnalato:

Differenza di rischio normalizzata rispetto ad una popolazione di 100 mila abitanti in caso di vaccinazione (barre azzurre) o di contagio da SARS-CoV-2 (barre ocra). Il valore 0 corrisponde alla situazione in cui il rischio per un certo evento sia lo stesso rispetto ad una popolazione (con una  analoga distribuzione di età, genere, etnia, condizioni generali di salute) che non sia stata vaccinata e non sia stata contagiata. Tratto da NEJM

Si vede bene che, salvo due casi specifici, le barre di colore ocra sono di gran lunga più alte rispetto alle barre azzurre. Ad esempio, coloro che hanno ricevuto il vaccino contraggono mediamente 2,7 casi in più di miocarditi per 100 mila persone rispetto a quanto si verificherebbe normalmente. Ma tra le persone che non si sono vaccinate e successivamente hanno preso la COVID-19 i casi in eccesso si sono attestati a 11 per 100 mila. Lo stesso vale per molte altre patologie.

Le principali eccezioni erano la linfoadenopatia, che ingrandisce i linfonodi, e l'herpes zoster. C'erano 78 casi in eccesso di linfoadenopatia per 100 mila persone vaccinate, ma solo 3 come conseguenza della Covid-19. Per il Fuoco di Sant'Antonio sono stati osservati 16 casi per 100 mila vaccinati in eccesso rispetto alla popolazione normale, mentre il dato per coloro che hanno contratto la Covid-19 è risultato addirittura negativo, ovvero sembra che chi contrae la Covid-19 corra un rischio inferiore rispetto alla popolazione normale (ma potrebbe essere un effetto secondario delle cure somministrate ai malati di Covid-19).

Per molte altre patologie il rischio in eccesso rispetto alla popolazione normale è pressochè nullo per chi si vaccina e sensibilmente più alto per coloro che non si vaccinano e successivamente contraggono la Covid-19: fino a 125 e 166 casi in eccesso per 100 mila abitanti, per danno renale acuto e aritmia. Altri eventi importanti includono embolia polmonare (62 eventi in eccesso per 100mila), trombosi venosa profonda (43 eventi), infarto miocardico (25 eventi), pericardite (11 eventi) ed emorragia intracranica (7,6 eventi).

Come si vede la bilancia pende decisamente verso la parte del vaccino. I pochi eventi avversi possibili sono trascurabili rispetto a quello che può accadere in caso di contagio.

L'andamento più recente della pandemia in Israele ha mostrato un forte calo dell'efficacia dei vaccini 6 mesi circa dopo la somministrazione. Questo ha ridotto fortemente il livello di protezione offerto dai vaccini, a meno di somministrare una terza dose vaccinale. Sarebbe interessante estendere questo studio per analizzare l'incidenza di queste stesse patologie in coloro che - pur avendo ricevuto due dosi vaccinali - hanno comunque contratto la Covid-19 durante questi ultimi due mesi estivi.

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