Il tasso di incidenza ovvero il rapporto tra il numero di positivi ed il numero di tamponi (diagnostici) fatti viene spesso riportato nelle cronache quotidiane che ci informano sull'andamento della pandemia.
Una prima considerazione riguarda il fatto che, generalmente, il tasso di incidenza comunicato dai mezzi d'informazione viene calcolato ponendo al denominatore il numero complessivo dei tamponi fatti e non - come sarebbe corretto - solo quello dei tamponi diagnostici. Di fatto vengono aggiunti i tamponi utilizzati per verificare lo stato delle persone virologicamente positive e questo può portare ad una sostanziale sottostima del tasso di incidenza.
Va inoltre ricordato che non c'è una relazione lineare tra tamponi fatti e contagi trovati (a
meno che non si facciano - come succedeva all'inizio della pandemia -
pochissimi tamponi riservandoli soltanto ai sintomatici). Questo vuol dire che, aumentando il numero dei tamponi, data una certa circolazione virale, si osserverà un tasso di incidenza decrescente.
Aldilà delle normali fluttuazioni che avvengono nel corso della settimana (con il tipico massimo relativo del lunedì), il tasso di incidenza tende a scendere quando si fanno molti tamponi per tracciare i contagi secondari oppure per lo screening periodico di determinate categorie professionali o di particolari gruppi (ad esempio, gli alunni delle Scuole). Viceversa, il tasso di incidenza sale quando i tamponi si fanno quasi esclusivamente alle persone sintomatiche e ai contatti più stretti (familiari) dei positivi.
Non c'è un livello "ideale" del tasso di incidenza. Quando il tasso di incidenza supera livelli dell'ordine del 4-6%, siamo tipicamente in un momento di elevata circolazione virale quando è venuta meno la capacità di tracciare efficacemente i contagi. Viceversa, tassi di incidenza inferiori all'1% si ottengono nei momenti di circolazione virale meno intensa quando le attività di tracciamento e di screening funzionano meglio.
Va comunque ribadito che il tasso di incidenza deve essere considerato come un indicatore semi-quantitativo e che la sua relazione con il livello di prevalenza del virus è solo indiretta. Il tasso di incidenza può essere utile (assieme alla percentuale di contagi non collegati a contagi precedenti) per valutare l'efficacia delle azioni di tracciamento dei contagi.
Nessun commento:
Posta un commento