venerdì 13 agosto 2021

Sanificare gli ambienti chiusi con la radiazione FAR-UV a 222 nm o tenere le finestre aperte?

La pandemia di Covid-19 ha attirato l'attenzione sul problema della sanificazione dell'aria in ambienti chiusi tramite l'utilizzo di radiazione ultravioletta. Questa tecnica è ben nota ed è già ampiamente utilizzata specialmente in alcuni ambienti ad alto rischio come ospedali, laboratori di ricerca o nell'aviazione civile. Tuttavia la pandemia in corso ha aumentato l'interesse per un utilizzo diffuso interessando potenzialmente locali come sale di attesa, classi scolastiche, ristoranti ed altri ambienti aperti al pubblico.

Mentre l'Italia si accinge ad affrontare il prossimo anno scolastico emanando una direttiva che suggerisce di tenere sempre aperte - anche in caso di maltempo - le finestre delle aule scolastiche (scritta probabilmente da un burocrate ministeriale originario di una calda Regione del Sud), sul mercato stanno apparendo nuove attrezzature che utilizzano tecnologie sempre più raffinate per abbattere virus e batteri presenti nell'aria. Integrando tali attrezzature con i sistemi di ricircolo dell'aria, è possibile garantire un elevato livello di sicurezza anche nei locali chiusi. Tra l'altro, parliamo di sicurezza non solo rispetto al SARS-CoV-2, ma anche rispetto a tutti gli altri agenti patogeni che si trasferiscono per via aerea.

Gran parte dei sistemi attualmente in commercio utilizza radiazione UV-C a lunghezza d'onda pari a circa 260 - 270 nm che è dannosa - in caso di esposizione diretta - sia per gli occhi che per la pelle. Questo comporta l'adozione di strutture abbastanza complesse che garantiscano la schermatura continua dalla radiazione ed evitino qualsiasi tipo di esposizione accidentale. 

Recentemente sono apparsi sul mercato nuovi sistemi che funzionano a 222 nm. A questa lunghezza d'onda, i raggi UV non sono pericolosi nè per gli occhi, nè per la pelle, anche se è comunque raccomandabile evitare una esposizione continua a tale sorgente di radiazione. Grazie a queste caratteristiche, la radiazione a 222 nm consente di costruire sistemi di sanificazione strutturalmente più semplici rispetto ai sistemi tradizionali.

Attualmente la radiazione UV a 222 nm viene prodotta con lampade dette ad "eccimeri" (miscele gassose contenenti dimeri eccitati di gas nobili o di gas nobili e alogeni). Per installazioni che richiedono minori potenze si possono utilizzare sorgenti LED basate tipicamente su un semiconduttore costituito da una lega di nitruro di gallio e nitruro di alluminio. Il settore è attualmente in rapida evoluzione con un continuo aumento delle opzioni tecnologiche a disposizione dei progettisti.

Riassumendo, anche se in Italia siamo fermi all'idea di tenere le finestre sempre aperte, sarebbe prioritario - a mio avviso - pensare a sistemi di ricircolo e sanificazione dell'aria che - aldilà dell'emergenza Covid - avrebbero comunque una utilità di carattere generale. 

Da questo punto di vista, la Provincia Autonoma di Trento avrebbe potuto pensare ad avviare almeno qualche progetto pilota volto a verificare l'applicabilità di tali sistemi in determinati ambienti, a cominciare da quello scolastico. Non sarebbe stato necessario fare grossi investimenti e certamente in Trentino ci sono tutte le competenze tecnologiche necessarie per sostenere lo sviluppo di eventuali progetti. Ma - a quanto pare - anche in Trentino affronteremo il nuovo inverno con le finestre delle aule scolastiche spalancate.

1 commento:

  1. Valentina Petri, Professoressa di italiano, blogger e autrice di "Portami il Diario" - 1 Settembre 2021
    Scuola, è il primo settembre e tutto è come sempre. Tranne una cosa

    Primo settembre: oggi iniziano ufficialmente le operazioni di avvio del nuovo anno scolastico. Chissà perché si chiamano operazioni di avvio, neanche la scuola fosse un motore a reazione o un sistema operativo. Se lo fosse, sarebbe di quelli che devono sempre essere aggiornati e, non appena accendi la macchina, ti parte la schermata blu con la percentuale ferma al 2%.

    Comunque, è il primo settembre e tutto è come sempre. Gli insegnanti, checché si prometta, non sono tutti in cattedra, la cinica lotteria delle nomine dei supplenti è in mano al P.A. (Perfido Algoritmo, no, non è la Pubblica Amministrazione). Le classi sono numerose come lo scorso anno, nonostante le reiterate richieste di avere meno alunni per metro quadrato. Ma pare che le cosiddette classi pollaio siano solo quelle con più di 27 alunni, quindi una classe di 25 studenti con un caso di sostegno e sei ragazzi con bisogni educativi speciali tra cui dislessia e iperattività non è una classe pollaio, ma solo un gran casino a livello gestionale, quindi ce la teniamo com’è.

    Poi c’è il green pass che ha scatenato ciò in cui gli insegnanti sono bravissimi: la predisposizione a dividersi e azzannarsi. Se ci si indigna per i toni dei commenti social pro o contro il verde lasciapassare e il controverso vaccino, che è il nuovo oggetto del contendere, è perché non ci si è mai dilettati a leggere i forum frequentati dai docenti, anche in tempi non sospetti. Abilitati contro non abilitati, abilitati con concorso contro abilitati grazie a percorso abilitante. Sissini contro passini. Precari contro arruolati. Un eterno derby al vetriolo di gente che si è vista CAMBIARE LE REGOLE così tante volte a partita iniziata che ormai non si ricorda più perché gioca.

    Fortuna che quest’anno il Ministero sta inviando per tempo linee guida fondamentali, contenenti una soluzione a cui di certo non avremmo mai pensato: il ricambio dell’aria, non mediante sofisticati e costosi marchingegni, ma semplicemente APRENDO LE FINESTRE. E ci specifica di aprire “contemporaneamente una o più ante delle finestre e/o eventuali balconi e la porta dell’aula in modo INTERMITTENTE O CONTINUO”.
    Io, visto il clima sereno e rilassato di inizio anno, spero solo che con tutte queste finestre aperte non finiremo con il defenestrarci a vicenda. C’è da dire che le mie aule sono al piano terra, meno male.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/09/01/scuola-e-il-primo-settembre-e-tutto-e-come-sempre-tranne-una-cosa/6306253/

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