Siamo ormai entrati nel pieno della stagione delle ferie estive e tutti gli indicatori relativi allo stato della pandemia in Italia mostrano una risalita. La variante virale Delta è ormai il ceppo virale largamente prevalente anche in Italia.
Per quanto riguarda i contagi, siamo tornati ai livelli di metà maggio. L'aumento rispetto alla settimana scorsa è stato significativo, ma meno violento rispetto a quanto è avvenuto nelle due settimane precedenti. Difficile dire se si tratti del segno di una prossima inversione di tendenza (analoga a quella vista recentemente in Gran Bretagna) o se sia esclusivamente dovuto alla fine dell'effetto amplificatore dei contagi legato agli assembramenti per il campionato europeo di calcio, avvenuti oltre due settimane fa (effetto che ha colpito prevalentemente i maschi di età inferiore ai 39 anni).
Andrebbe messo nel conto anche il fatto che molti, soprattutto giovani, sono diventati particolarmente riluttanti a sottoporsi al tampone per paura che una eventuale positività li costringa alla quarantena, interferendo con le vacanze. Questi effetti rendono più difficile capire quale sia l'esatta dinamica dei contagi. L'unica cosa certa è che i contagi stanno crescendo.
Andamento dei contagi in Italia. La linea blu indica il valore medio misurato su base settimanale |
Il dato dei ricoveri è in aumento superando, complessivamente, la soglia dei 2.000 posti letto occupati. Circa il 10% sono posti di terapia intensiva:
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti |
Il dato nazionale dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è più che raddoppiato rispetto al minimo di inizio luglio. Analogamente a quanto successe nell'estate del 2020, la situazione sembra essere più preoccupante al Centro-Sud, anche se i valori assoluti sono ancora bassi. Tuttavia, se non si invertirà al più presto la tendenza, alcune Regioni (ad esempio, Lazio, Calabria, Sicilia e Sardegna) potrebbero raggiungere rapidamente soglie di ricovero vicine a quelle che portano in zona gialla.
Il dato dei decessi mostra una lieve inversione di tendenza. Siamo ancora su livelli molto vicini al minimo, ma ormai anche i decessi stanno aumentando. D'altra parte, quando più persone vengono ricoverate in terapia intensiva, fatalmente si osserva - sia pure con un certo ritardo - anche un aumento dei decessi.
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