giovedì 8 luglio 2021

Efficacia del vaccino cinese CoronaVac

La rivista New England Journal of Medicine ha pubblicato un articolo scritto da  Alejandro Jara et al. dedicato all'efficacia del vaccino di produzione cinese CoronaVac. Lo studio, di tipo osservazionale, ha riguardato circa 10 milioni di cittadini cileni, seguiti nel periodo compreso tra il 2 febbraio ed il 1 maggio 2021, in corrispondenza di una forte ondata pandemica che ha colpito il Cile. 

Durante il periodo nel quale è avvenuto lo studio, i principali ceppi virali presenti sul territorio cileno erano l'inglese (Alpha) e il brasiliano (Gamma), ma nell'articolo non vengono riportati dati quantitativi relativi alla loro specifica circolazione.

I risultati dello studio osservazionale relativi a coloro che avevano ricevuto ambedue le dosi vaccinali da almeno due settimane sono riportati qui di seguito (tra parentesi viene indicato l'intervallo di confidenza al 95% dei valori osservati):

  • efficacia contro il contagio sintomatico 65,9% (65,2 - 66,6%)
  • efficacia contro i contagi che richiedono il ricovero ospedaliero 87,5% (86,7 - 88,2%)
  • efficacia contro i contagi che comportano il ricovero in terapia intensiva 90,3% (89,1 - 91,4%)
  • efficacia contro i contagi che portano al decesso 86,3% (84,5 - 87,9%)
I risultati complessivi sono abbastanza buoni considerando la presenza di varianti virali che comportano una riduzione dell'efficacia di tutti i tipi di vaccino rispetto ai ceppi di SARS-CoV-2 diffusi prima dell'avvento delle cosiddette "variant of concern" (VOC).

Salta comunque agli occhi una incongruenza nei risultati perché il grado di protezione rispetto al decesso sarebbe inferiore rispetto a quello relativo al ricovero in terapia intensiva. Come fanno notare gli Autori dell'articolo, questo dato potrebbe essere legato al fatto che - durante il periodo di tempo  durante il quale è stato svolto il lavoro - le terapie intensive cilene sono state quasi sempre vicine al limite di saturazione e molti pazienti potrebbero non essere stati ricoverati semplicemente perché non c'erano posti disponibili. Inoltre l'efficacia reale contro i decessi potrebbe essere addirittura minore perché lo studio non ha incluso una parte di decessi avvenuti dopo il 1 maggio, molte settimane dopo il contagio.

Come tutti gli studi di carattere osservazionale, anche questa indagine risente delle condizioni specifiche del Paese interessato dallo studio. In particolare, i dati che comportano una interazione dei pazienti con gli ospedali potrebbero dipendere fortemente dalla situazione particolare della Sanità cilena. 
 
Possiamo comunque concludere che, contrariamente a quanto sembrava sulla base del numero molto alto di contagi osservato in Cile durante la scorsa primavera, il vaccino di produzione cinese CoronaVac mostra una efficacia abbastanza buona. Si tratta di un risultato importante perché è il primo realizzato su larga scala che riguarda un vaccino di tipo "tradizionale" ovvero a virus attenuato. 
 

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