La Gran Bretagna può essere considerata una sorta di "laboratorio vivente" per comprendere i meccanismi di diffusione della variante virale Delta tra una popolazione con alto tasso di vaccinazione (ad oggi 2/3 dei cittadini britannici sopra i 18 anni hanno ricevuto entrambe le dosi vaccinali), in assenza di particolari misure sociali per il contenimento della circolazione virale. I dati sulla pandemia diffusi dal Governo britannico sono quindi particolarmente interessanti perché ci permettono di prevedere quale potrebbe essere la futura evoluzione della pandemia anche in altri Paesi, tra cui l'Italia.
Qui di seguito vi presento i dati di contagi, nuovi ricoveri e decessi, aggiornati allo scorso 11 luglio. I dati dei ricoveri e dei decessi relativi all'ultima settimana (mostrati tra parentesi) non sono definitivi e potrebbero subire delle lievi modifiche nel corso dei prossimi giorni:
Andamento della pandemia in Gran Bretagna dalla fine del mese di marzo fino ad oggi. Elaborato su dati diffusi dal Governo britannico. Le linee tratteggiate sono dei fit esponenziali
che non hanno un particolare valore predittivo, ma servono solo per
fornire una descrizione approssimativa dell'andamento dei dati. Ricordo
che il grafico è di tipo semi-logaritmico. I dati mostrati tra parentesi () sono provvisori e potrebbero subire leggere modifiche nel corso dei prossimi giorni |
Il quadro che emerge sembra abbastanza simile a quello delle settimane precedenti. Continua a crescere sia il numero dei nuovi contagi che quello dei nuovi ricoveri in ospedale (punti verdi e blu). Anche i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati. Non conosciamo il numero dei nuovi ricoveri giornalieri, ma solo quello dei pazienti complessivamente ricoverati: rispetto al minimo di 120 posti letto occupati a fine giugno, attualmente il numero di pazienti che necessitano di un ventilatore polmonare è cresciuto fino a circa 450 unità. Nel frattempo i nuovi contagi giornalieri sono più che decuplicati rispetto al minimo osservato a metà maggio.
Il dato sui decessi (punti neri) è in lieve risalita rispetto al minimo (circa 100 decessi settimanali) osservato a metà giugno. Probabilmente, entro un paio di settimane, il numero di decessi settimanali raddoppierà rispetto a tale minimo. Le notizie di agenzia danno molto risalto al numero elevato di decessi comunicato in data odierna (50 in un solo giorno contro una media settimanale che all'inizio di luglio era pari a circa 150 decessi). Si tratta comunque di un dato che potrebbe risentire dei ritardi nella comunicazione di un certo numero di decessi avvenuti durante il week-end e che, da solo, non basta per sostenere che si sia innescata una forte crescita anche per i decessi.
Pur in presenza di una risalita dei decessi, è importante notare che la distanza verticale tra la curva dei decessi e quella dei nuovi ricoveri è decisamente cresciuta rispetto a quella che si registrava a fine marzo. Poiché il grafico è di tipo semi-logaritmico, una maggiore distanza verticale tra le curve dei nuovi ricoveri e dei decessi significa che, in percentuale, i decessi sono diminuiti rispetto ai nuovi ricoveri. Questo potrebbe essere un indice della minore gravità media dei casi di contagio che richiedono un ricovero ospedaliero. Ovviamente, prima di trarre conclusioni definitive, bisognerebbe analizzare i dati disaggregati per età e stato vaccinale dei pazienti ricoverati nei reparti Covid della Gran Bretagna.
https://coronavirus.data.gov.uk/
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