mercoledì 28 luglio 2021

La Gran Bretagna sta "vedendo la luce in fondo al tunnel"?

Lo stato della pandemia in Gran Bretagna è stato oggetto di grande attenzione perché ha anticipato di quasi due mesi il picco dovuto alla diffusione della variante Delta che attualmente sta diventando dominante in tutti i Paesi europei. Gli ultimi dati segnalano, per la prima volta da 8 settimane, un calo dei contagi rispetto alla settimana precedente, mentre sono ancora in crescita significativa tutti gli altri parametri (ricoveri, terapie intensive e decessi). 

La campagna vaccinale ha ormai raggiunto una parte molto consistente della popolazione adulta, grazie  al grande numero di giovani che si sono fatti vaccinare e a causa della riduzione dei tempi che intercorrono tra la somministrazione della prima e della seconda dose.

La situazione dei vaccini, aggiornta ad oggi, è mostrata in figura:

Percentuale della popolazione britannica vaccinata aggiornata ad oggi 28 luglio

Non mancano, anche in Gran Bretagna, alcune rumorose minoranze no-vax, ma le principali forze politiche hanno affrontato il tema della vaccinazione in modo coeso, senza distinguo e senza tentare forzature politiche. Se il virus non fosse mutato diventando più contagioso, con questi numeri la Gran Bretagna avrebbe già raggiunto l'immunità di gregge. Purtroppo l'arrivo della variante Delta ha cambiato radicalmente le carte in tavola alzando di molto il livello necessario per raggiungerla, ma non c'è dubbio che i vaccini - oltre a ridurre sensibilmente i danni sanitari più gravi - abbiano contribuito anche a contenere la circolazione virale.

Il quadro generale della situazione della pandemia in Gran Bretagna è mostrato qui sotto:

Quadro generale della pandemia in Gran Bretagna con andamento dei principali indicatori nel corso dell'ultima settimana

 

Si nota che, nel corso degli ultimi 7 giorni, l'aumento più significativo è quello registrato dai decessi. Il dato fa riferimento ai decessi avvenuti entro 4 settimane dal primo tampone positivo che sono un sotto-insieme di tutti i decessi, ma la variazione percentuale dovrebbe essere più o meno la stessa anche quando sarà calcolata sul numero di tutti i decessi (che sarà reso noto con almeno 2 settimane di ritardo).

Vediamo ora il dettaglio dei singoli indicatori. I contagi, prima del calo avvenuto durante gli ultimi giorni, avevano raggiunto un picco che è stato pari a circa 20 volte il minimo registrato a inizio maggio. Sono state avanzate varie ipotesi per spiegare la riduzione dei contagi iniziata alla metà di luglio: fine degli assembramenti legati al campionato europeo di calcio, chiusura delle Scuole in Inghilterrra e cessazione dei tamponi di controllo fatti agli studenti. Più semplicemente l'ondata pandemica potrebbe aver iniziato la fase calante dopo 8 settimane di crescita ininterrotta, grazie alla forte presenza di persone immuni e anche grazie ai milioni di cittadini che sono finiti in quarantena. Non c'è stata alcuna forma di lockdown generalizzato, ma chi ha avuto contatti con contagiati è stato tracciato molto efficacemente e questo potrebbe aver contribuito ad interrompere la catena di trasmissione. 

Per un interessante approfondimento sull'andamento recente dei contagi in Gran Bretagna, vi rimando ad un intervento di Paul Hunter, professore di Medicina all'University of East Anglia, apparso su The Conversation. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, ma - almeno per il momento - il quadro dei contagi sta finalmente migliorando.

Nuovi contagi settimanali per ogni 100 mila abitanti. Elaborato su dati GOV.UK

Non sorprendentemente tutti gli altri indicatori sono ancora in peggioramento (crescita). D'altra parte sappiamo che esiste un certo ritardo temporale tra contagi, ricoveri ed eventuali decessi. Se il dato dei contagi sarà confermato in discesa, nel corso delle prossime settimane dovremmo vedere una discesa anche per tutti gli altri indicatori.



Le tre figure mostrano, rispettivamente, i nuovi ricoveri ospedalieri, normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti, il numero di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva (collegati al respiratore) ed i decessi per ogni 100 mila abitanti. Elaborato su dati GOV.UK        

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