La rivista New England Journal of Medicine ha pubblicato i dati sull'efficacia dei vaccini Pfizer - BioNTech ed AstraZeneca nei confronti della variante Delta (ex Indiana). I risultati preliminari di questo studio erano già stati comunicati dalle Autorità sanitarie inglesi (Public Health England, PHE), ma i dati pubblicati sono quelli che hanno superato il giudizio di referee indipendenti.
Viene confermato che una sola dose vaccinale offre un livello di protezione
molto scarso (circa il 30%) rispetto ai casi di contagio sintomatico prodotti dal ceppo
virale Delta. L'efficacia cresce significativamente dopo la seconda dose ed è maggiore per Pfizer - BioNTech rispetto ad AstraZeneca. Una analoga differenza si osserva anche per la variante Alpha.
Rispetto alla variante Alpha (ex Inglese) che era dominante prima dell'arrivo della variante Delta, ambedue i vaccini mostrano un certo calo di efficacia. La tabella seguente riporta i valori medi di efficacia riscontrati per i due vaccini nel periodo che inizia 14 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. I numeri tra parentesi quadra indicano l'intervallo di confidenza al 95% per la stima dei valori medi.
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Astrazeneca | Pfizer – BioNTech | ||
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Alpha | 74,5% [68,4 – 79,4] | 93,7% [91,6 – 95,3] | ||
Delta | 67,0% [61,3 – 71,8] | 88,0% [85,3 – 90,1] |
Ricordo che il dato di efficacia riportato si riferisce a tutti i contagi sintomatici, anche di lieve entità. Presumibilmente il grado di copertura è più alto se si considerano solo i contagi più gravi (che comportano un serio rischio di ospedalizzazione), ma lo studio inglese non fornisce indicazioni in proposito.
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