Durante questo tempo di saldi, sarà capitato a molti di vedere qualche negozio con cartelli del tipo "Saldi FINO al 90%". Poi, se entrate, vi accorgerete che di saldi al 90% ce ne sono proprio pochi, mentre il livello reale degli sconti è più basso. Sono ben noti trucchi commerciali e finchè li fa qualche negoziante furbetto poco male. La cosa diventa - a mio avviso - inquietante quando anche il nostro Istituto Superiore di Sanità si presta a certe forme di ambiguità.
In un recente comunicato stampa l'ISS titola "Covid-19: il vaccino protegge da infezioni, ricoveri e decessi fino al 100%". In realtà, se uno va a leggere i dati, scopre che il 100% citato nel titolo "civetta" c'è soltanto contro i casi di ricovero in terapia intensiva e di decesso per le persone sotto i 60 anni, mentre in tutti gli altri casi l'efficacia è comunque alta, ma inferiore rispetto al 100%. Tra l'altro, siccome i casi analizzati sono quantitativamente limitati, andrebbe specificato che tutte le stime sono affette da una certa indeterminazione statistica. Inoltre, siccome i dati sono quelli che risalgono al periodo compreso tra il 21 giugno ed il 4 luglio, ISS avrebbe dovuto specificare anche quale era la distribuzione delle varianti virali che hanno colpito i pazienti inclusi nello studio. Considerato il periodo, è possibile che si tratti di un mix formato principalmente dalle varianti Alpha e Delta. Il dato è importante perché è presumibile che in caso di contagio con la variante Delta, l'efficacia dei vaccini sia minore rispetto a quella misurata con la variante Alpha.
Che il vaccino non offra una protezione assoluta è un fatto assodato. Un articolo in corso di pubblicazione analizza alcune decine di decessi avvenuti in Israele tra persone che avevano ricevuto ambedue le dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Il vaccino, ricordiamolo, non è una cura per la malattia, ma serve solo ad "addestrare" il sistema immunitario della persona vaccinata in modo da prevenire futuri contagi. Anche in caso di contagio, il sistema immunitario della persona vaccinata dovrebbe comunque essere in grado di evitare l'insorgenza di complicanze gravi. Purtroppo alcune categorie di persone come, ad esempio, alcuni grandi anziani e, in generale, gli immunidepressi, possono trarre un beneficio limitato dai vaccini e possono correre seri rischi, soprattutto quando la circolazione virale è molto alta. Non è un caso se Israele ha recentemente deciso di somministrare una terza dose vaccinale proprio alle persone più a rischio.
Invece di usare titoli "civetta", l'ISS dovrebbe spiegare come stanno esattamente le cose. Non si convincono gli indecisi a vaccinarsi, millantando proprietà "miracolose" che i vaccini non hanno.
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