mercoledì 15 aprile 2020

Aggiornamento 15 aprile: un confronto più dettagliato con il Nord-Est

In questo aggiornamento, oltre ai consueti grafici presentati nei post precedenti, vi propongo una nuova analisi che mette a confronto l'andamento dei decessi settimanali attribuiti a Covid-19 nelle due Regioni e delle due Province autonome del Nord-Est. I dati sono stati raggruppati su base settimanale per ridurre l'effetto delle fluttuazioni statistiche che rendono difficile la lettura dei dati giornalieri. D'altra parte, se ci limitiamo ad osservare l'andamento complessivo cogliamo solo il fatto che l'epidemia sta volgendo al termine, ma è difficile avere un'idea dell'ulteriore carico di lutti che potremmo aspettarci per le prossime settimane.

Il grafico è presentato sotto forma di istogramma ed è mostrato qui sotto:

* dati stimati (vedi testo per i dettagli). Fonte dati: Protezione civile nazionale
 
Notiamo prima di tutto che Veneto e Friuli Venezia Giulia mostrano un andamento abbastanza simile, come del resto era già stato messo in evidenza in un post precedente. L'asterisco (*) posto accanto ai dati delle settimane di marzo dell'Alto Adige ci ricorda che questi valori sono stimati. Ricorderete che per tutto il mese di marzo l'Alto Adige si era "scordato" di contare i decessi all'interno delle RSA. Il dato era stato inserito a fine marzo, ma, malgrado le mie richieste fatte alla Provincia di Bolzano, non sono mai riuscito a ricevere dati certi sulla sequenza temporale di questi eventi. 

Chissà perché quando chiedo dati sulle RSA nessuno mi risponde!

Sono stato quindi costretto a fare una ricostruzione dei dati altoatesini che ha alcuni margini di arbitrarietà: la somma dell'altezza delle colonne gialle segnate con asterisco è certa, ma non è detto che i valori delle tre settimane siano precisi. Si tratta comunque di errori che si compensano tra di loro.

Aldilà dei valori assoluti, l'andamento è simile per tutto il Nord-Est. I primi sporadici lutti si registrano in Veneto, ma solo a partire dalla seconda settimana di marzo si osserva in tutti i territori considerati una significativa presenza di decessi. Il ben noto lockdown era scattato intorno al 10 di marzo, ma ci sono volute circa tre settimane per vederne gli effetti. I decessi settimanali sono aumentati progressivamente durante tutto il mese di marzo, fino a raggiungere il massimo durante l'ultima settimana del mese (con qualche giorno di ritardo per il Friuli V.G., ma si tratta di una differenza statisticamente poco significativa). Poi è iniziata la discesa che è comunque meno rapida della salita registrata a marzo.

A metà aprile vediamo che la situazione è ancora abbastanza critica e purtroppo è difficile pensare ad un brusco calo dei decessi durante la seconda parte del mese. Va detto comunque che i medici ogni giorno imparano qualcosa in più rispetto al trattamento delle complicanze da Covid-19 e oggi le strutture sanitarie non sono più al limite della loro capienza. Questo ci fa sperare che le cose possano solo migliorare rispetto a quanto visto fino ad oggi

Anche questo grafico conferma - e non poteva essere che così - che la performance del Trentino è stata la peggiore di tutto il Nord-Est. Sappiamo che certe aree del Trentino hanno numeri più simili alla Lombardia piuttosto che al Veneto. Vediamo quindi un aggiornamento della distribuzione territoriale della densità dei contagi e dei decessi in diverse aree del Trentino, suddivise sulla base delle comunità di Valle:
La linea tratteggiata blu indica il valore medio del numero di decessi x 10.000 abitanti in Lombardia (fonte Protezione civile nazionale). L'ellisse rossa tratteggiata indica le zone del Trentino che hanno valori della densità di decessi vicini al valore lombardo

Il grafico è aggiornato al 15 aprile e non mostra significative differenze rispetto a quanto mostrato lo scorso 11 aprile, salvo un peggioramento della Valle dei Laghi che purtroppo si distacca dalla media del Trentino per portarsi a valori "lombardi" (quelli evidenziati dall'ellisse rossa tratteggiata). Si sente l'effetto dei lutti che oggi sono stati registrati nel comune di Cavedine.

Qualche informazione in più la possiamo ottenere se confrontiamo i dati delle Comunità di Valle trentine che confinano con la Regione Veneto, rispetto ai dati della stessa Regione disaggregati per province. In pratica abbiamo ampliato l'angolo in basso a sinistra della figura che vedete sopra, mostrando in dettaglio ciò che è successo in diverse parti del veneto. Dai dati veneti sono stati tolti i casi classificati dalla Regione come "domiciliati fuori Veneto" che sono circa l'un per cento del totale.

Fonte dati: Regione Veneto e APSS Trento
 
Vediamo in particolare come la Provincia di Verona sia quella con numeri più critici all'interno della Regione Veneto. Avevamo segnalato questo fatto già da molto tempo collegandolo con la vicinanza con la Provincia di Brescia, uno dei punti più acuti dell'epidemia in Lombardia. Per Verona parliamo comunque di un livello di densità di decessi che, pur essendo il più alto del Veneto, è comunque notevolmente inferiore rispetto alle Comunità di Valle trentine che confinano con la Provincia di Brescia. Questo ci induce a pensare che la sola vicinanza con Brescia non basti a spiegare la grave situazione riscontrata in talune Comunità di Valle trentine.

In questa settimana post-pasquale dovrebbero partire anche in Trentino indagini epidemiologiche mirate, mentre sembra che finalmente si stia facendo qualcosa per affrontare l'enorme problema delle RSA. La proposta dell'ordine dei Medici di Trento di togliere dalle famiglie le persone positive al Covid-19 per alloggiarle in hotel, sotto controllo medico,  mi sembra molto sensata e spero che la burocrazia non perda ulteriore tempo. Sono tutte azioni che, se svolte con decisione ed efficacia, possono evitare ulteriori danni per il futuro. I numeri che vedete in figura, purtroppo, non possono più diminuire. Bisogna comunque fare di tutto per non farli aumentare ulteriormente. 

Concludiamo questo aggiornamento  con i consueti grafici su nuovi casi e decessi complessivi e col confronto tra Trentino, Veneto e Liguria. Vi risparmio i commenti che sono sostanzialmente gli stessi dell'ultimo aggiornamento:

L'apparente salto di nuovi casi (punti blu) registrato tra ieri ed oggi è dovuto al fatto che ieri, Pasquetta, si sono fatti meno tamponi. Mediando i nuovi casi di ieri e di oggi si ottiene un valore di poco inferiore rispetto ai 50 casi al giorno. Si tratta comunque di dati poco significativi perché dipendono da quanti tamponi si fanno e a chi si fanno.
Il calo dei ricoveri (linee continue) è un indicatore più robusto rispetto ai nuovi casi di positività al virus rilevati giornalmente. La tendenza è ormai molto evidente e dimostra che - da circa due settimane - le strutture ospedaliere hanno superato la fase di impegno più gravoso.

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