mercoledì 22 aprile 2020

Il caos dei numeri rilasciati da APSS Trento

Per una volta non voglio parlarvi dei numeri relativi alle RSA trentine che ancora cerchiamo di capire, ma vorrei attirare la vostra attenzione sulle inconsistenze presenti nella base dati che viene aggiornata quotidianamente da APSS Trento. Parliamo di dati relativi ad una epidemia ed è chiaro che specialmente durante le fasi più acute del contagio ci possono essere stati errori di trascrizioni o ritardi nella segnalazioni dei dati. Di solito quando elaboro dati di questo tipo li sottopongo preliminarmente ad una analisi nello spazio delle frequenze per vedere se ci siano tracce di errori, manipolazioni o filtraggi. Ma per i dati forniti da APSS Trento non c'è bisogno di scomodare l'analisi di Fourier. Basta guardarli e munirsi di una semplice calcolatrice. 

Avere dati affidabili è condizione essenziale per fare analisi che non siano campate per aria ed anche per fare previsioni che abbiano un minimo di consistenza. Come pensiamo di monitorare la cosiddetta Fase 2 ed il possibile ritorno di fiamma dell'epidemia se non disponiamo di una base dati completa, aggiornata ed affidabile?

Ecco alcuni esempi che tutti voi potrete facilmente verificare. Partiamo dal dato relativo ai cosiddetti "dimessi". C'è una ambiguità tra i "dimessi" ed i "guariti" perché a volte si considerano solo coloro che sono stati dimessi dalle strutture ospedaliere, mentre con guariti si parla di coloro che sono "virologicamente negativi", ovvero sono stati per due volte negativi al test di presenza del virus. Solo la confusione tra questi due concetti potrebbe spiegare il crollo di dimessi registrato tra il 13 ed il 14 aprile (il numero complessivo dei dimessi può rimanere stabile, ma non può mai scendere!)
Andiamo poi a leggere la parte inziale del cruscotto dati che APSS Trento ci fornisce:
Secondo la tabella ci sarebbero attualmente 2549 persone positive, suddivise tra residenze private, RSA e ricoveri ospedalieri a vario livello di intensità. Provate a fare la somma 1668 + 530 + 237 + 17 + 38 = 2490, 59 in meno rispetto 2549. Se poi proviamo a sottrarre al numero del totale contagi (4254) il numero dei decessi (376) e dei dimessi (985) otterremmo un numero di attualmente positivi molto più alto 4254 - 376 - 985 = 2893!

Per cercare di capire qualcosa di più sono andato a vedere i dati che l'APSS di Trento comunica al Ministero della Salute e che vengono poi difffusi dalla Protezione Civile Nazionale:
Se confrontate i numeri nazionali con quelli del sito APSS di Trento si vede che almeno alcuni dei dati coincidono. Sono gli stessi i numeri dei decessi e dei ricoveri ospedalieri (nel dato nazionale ricoveri semplici e ad alta intensità vengono accorpati). Ma il numero totale dei contagi è inferiore: 3614 contro 4254. Immagino che la differenza sia dovuto al fatto che 3614 siano le persone sottoposte a tampone, mentre la differenza tra il numero locale e quello nazionale sia dovuta a coloro che sono stati posti in quarantena senza sottoporli a tampone perché molto probabilmnete contagiati da un convivente. Scelta che poteva avere un senso quando non c'era la possibilità di fare abbastanza tamponi, ma che oggi non ha molto più senso visto che usiamo solo una parte dei tamponi che si potrebbero fare. Comunque sarebbe bene che APSS Trento spiegasse come calcola i suoi dati prima di diffondere dati discordanti. Sempre dal sito nazionale si apprende che in Trentino ci sono (al 21 aprile) 1329 "dimessi/guariti". Confrontando il dato trentino dei "dimessi" che sono pari a 985 emerge una differenza di 344 persone che non saprei come classificare, forse sono guariti senza essere stati ricoverati, ma è solo una mia ipotesi. Notate che se calcolo 4254 - 376 - 1329 = 2549 ecco che appare magicamente il numero mostrato nella prima casella della tabella trentina.

Come vedete un bel rompicapo. Ma attenzione, non è solo una questione che può interessare ad un vecchio professore che passa il suo tempo con la matita rossa e blu a segnare gli errori degli altri. Queste incongruenze sono - a mio parere - il sintomo di una carenza nella gestione dei dati che andrebbe risolta con la massima urgenza. Se ci sono inconsistenze nei dati devono essere corrette e se non è possibile ricostruire i dati corretti deve essere spiegato perché. E se posso aggiungere un semplice consiglio, ci dovrebbe essere, analogamente a quanto fa la Protezione Civile Nazionale, un archivio in cui siano depositati tutti i documenti che l'APSS emette giornalmente. Attualmente cì sono  solo i "file del giorno" e se non vengono scaricati immediatamente dal giorno successivo non sono più disponibili. La fiducia dei cittadini si ottiene non solo con vuoti proclami di trasparenza, ma con la precisa e puntuale messa a disposizione delle informazioni sull'epidemia.



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