Un lettore mi chiede di commentare un articolo apparso ieri su Science e ampiamente ripreso dagli organi di stampa di tutto il mondo. L'articolo potete trovarlo qui:
In estrema sintesi l'articolo descrive il possibile andamento della pandemia di Covid-19 (SARS-CoV-2 è il nome preciso del virus) nel caso in cui si verificassero le ipotesi più pessimistiche che oggi possiamo fare. In particolare, alla base del lavoro c'è una analisi dettagliata sulla diffusione di virus "simili" a Covid-19 ed il soddisfacimento di tutte le seguenti condizioni:
- Non si riesca a trovare (o a produrre in ragionevoli quantità) un vaccino efficace.
- L'immunità acquisita dai malati duri solo per un periodo limitato, come succede per altri virus.
- Non si trovino terapie efficaci atte a prevenire le complicanze da Covid-19 o cumunque a limitarne sensibilmente i danni.
- Il virus non subisca una evoluzione legata alle possibili mutazioni genetiche tale da ridurne sensibilmente la letalità.
Nessuno in questo momento può dire se effettivamente le cose procederanno in questo modo. Ci sono molte speranze, ma non è detto che siano ben riposte. Ovviamente se tutte le quattro ipotesi pessimistiche dovessero verificarsi, non potremmo fare altro che cercare di contenere l'espansione del virus, evitando di saturare le strutture ospedaliere. A questo fine l'unica vera arma che abbiamo a disposizione è quella della riduzione della mobilità delle persone. Gli autori ipotizzano l'uso del cosiddetto lockdown come uno strumento da utilizzare periodicamnete per evitare che la situazione vada fuori controllo. Da qui deriva uno scenario su scala poliennale che vedrebbe un mondo sotto scacco almeno fino al 2022. Francamente uno scenario da incubo, con pesantissime conseguenze dal punto di vista sanitario, economico e sociale.
Io non sono in grado di esprimere un giudizio sul merito delle ipotesi biologiche e mediche che sono state assunte come base del lavoro. Il modello matematico che è stato sviluppato a partire da queste ipotesi mi sembra completo e consistente. A mio avviso, le previsioni finali non vanno prese alla lettera perché dipendono da troppi parametri non ben concosciuti, ma il quadro qualitativo che emerge mi sembra realistico, ammesso e non concesso - lo ripeto - che le ipotesi di partenza siano soddisfatte. In altre parole, mi sembra che l'articolo sia valido, ma vada letto cum grano salis. I decisori politici ed i tecnici che li consigliano dovranno tenere conto anche di questo possibile scenario nel momento in cui impostano la ripresa post epidemia.
Fin dall'inizio della pandemia molti hanno fatto notare che non possiamo escludere un suo ritorno con ondate anche molto aggressive, esattamente come accadde un secolo fa per la pandemia di "Spagnola". Dobbiamo però tenere presente che, rispetto ad un secolo fa, oggi siamo in grado di agire con molta maggiore efficacia sia sul piano delle cure che su quello dello sviluppo di un eventuale vaccino. Personalmente non ho una fede illimitata nei "progressi della Scienza", ma ho fiducia nei colleghi medici e biologi che si stanno impegnando in tutto il mondo per tirarci fuori da questo brutto guaio.
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