Ieri è apparsa sulla rivista PNAS un interessante articolo intitolato "Phylogenetic network analysis of SARS-CoV-2 genomes" scritto da Peter Forster, Lucy Forster, Colin Renfrew e Michael Forster. Alcuni degli autori sono esperti di "archeologia genetica" ed il lavoro utilizza tecniche statistiche simili a quelle che sono state sviluppate per studiare la migrazione delle popolazioni umane preistoriche. L'articolo ricostruisce, attraverso l'analisi delle banche dati del Covid-19 (almeno una parte) del cammino che il virus ha fatto, partendo dall'inziale diffusione in Asia, per arrivare in Europa ed in altre parti del mondo. Lo studio è basato sull'analisi delle mutazioni che il virus ha subito durante la diffusione della pandemia ed è un classico esempio di big data analysis ovvero degli studi che oggi si possono realizzare per la comprensione e la classificazione di grandi quantità di dati.
Il risultato più interessante di questo lavoro, almeno per noi italiani, riguarda il fatto che il virus diffuso in Italia sembra essere arrivato da due diverse origini: Monaco di Baviera (dove era arrivato direttamente dalla Cina) e Singapore. Non sembra esserci al momento alcuna evidenza di una importazione diretta dalla Cina in Italia.
Se confermato, questo risultato ci aiuterebbe a spiegare cosa sia successo prima del 21 febbraio, inizio "ufficiale" dell'epidemia in Italia. I casi di polmoniti virali si moltiplicavano in diverse parti del Nord Italia già da alcune settimane, ma nessuno ha mai pensato di fare i test per il Covid-19 perché tutti aspettavano la connessione cinese. Che in effetti c'era anche stata con il caso dei due turisti cinesi ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma, ma che era stata prontamente isolata e neutralizzata. Insomma, pensavamo di avere alzato la nostra "Linea Maginot", ma Covid-19 ci ha preso alle spalle!
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