giovedì 30 aprile 2020

Numeri "romani" e numeri "trentini"

Oggi vi propongo una nuova puntata della mia campagna volta a chiarire i numeri che riguardano l'epidemia di Covid 19 in Trentino. Il dato su cui vorrei attirare la vostra attenzione è quello relativo al numero dei contagi, o - se preferite - del numero dei nuovi contagi registrati giornalmente. Si tratta di un dato molto importante, destinato ad assumere un particolare rilievo per il monitoraggio della cosiddetta Fase 2. Le mie considerazioni partono dall'osservazione che difficilmente il numero dei nuovi contagi annunciato giornalmente in Trentino coincide con i numeri ufficiali del Ministero della Salute che potete trovare nel sito della Protezione Civile Nazionale. Viceversa, nel caso di Alto Adige e Veneto, i numeri sono uguali sia a livello locale che nazionale.

Tutto parte, per quello che ho potuto capire, dalla decisione presa durante la fase di crescita esponenziale dell'epidemia, di considerare positive (senza sottoporle a test) persone che erano state sicuramente contagiate a causa dello stretto contatto con un'altra persona riconosciuta come positiva al test. Approccio che poteva avere anche un senso quando, intorno alla metà di marzo, risultò evidente che non si riuscivano a fare tutti i test che sarebbero stati necessari. Ma, poiché il Ministero della Salute richiedeva di comunicare il numero di coloro che erano positivi al test, scattò questo strano sistema di "doppia contabilità".
 
Per capire cosa sia successo basta vedere il grafico che mostro qui sotto dove è riportato l'andamento temporale della differenza tra il numero totale di "positivi" comunicati a Trento, rispetto al numero diffuso dalla Protezione Civile Nazionale. Il picco della differenza si raggiunge verso la fine del mese di marzo. Tuttavia, nel mese di aprile sono stati comunicati al Ministero della Salute 200 nuovi casi in più rispetto a quelli comunicati a Trento è questo ha contribuito a ridurre un po' la differenza tra il numero complessivo dei contagiati "trentini" e quelli "nazionali". Comunque, guardando i dati giornalieri, non c'è quasi mai coincidenza tra il numero di nuovi contagi comunicati a Trento rispetto a quelli che appaiono nel sito PCN.
 
Notiamo che nel corso del mese di aprile questo sistema di comunicazione dei dati ha fatto apparire, a livello nazionale, una situazione del Trentino più critica di quella reale (che comunque non è affatto rosea). Infatti, poiché il parametro che tutti guardano è l'incremento percentuale dei nuovi casi, aumentando il numeratore e riducendo il denominatore, la percentuale peggiora (diventa più grande).  Più in dettaglio, i numeri sono i seguenti:
 


Nazionale Trento
Positivi al 31 marzo 1746 2574
Positivi al 29 aprile 4069 4697




Differenza 2323 2123
Incremento % 133% 82%

Giusto per darvi un'idea dell'uso che viene fatto dei dati pubblicati dalla Protezione Civile Nazionale vi suggerisco di consultare l'analisi fatta dalla Fondazione GIMBE da cui ho tratto la figura seguente:
Come vedete il Trentino si trova ancora in piena zona rossa. Se avessero usato i dati distribuiti a Trento saremmo ancora in zona rossa, ma vicini al bordo con la zona gialla, più o meno come la Lombardia.

Forse bisognerebbe che qualcuno andasse al Ministero della Salute a spiegare cosa sia successo e provvedesse rapidamente a riallineare i dati nazionali con quelli locali. Non vorrei che le ipotesi di sblocco del lockdown di cui stiamo discutendo venissero cassate da un algoritmo che usa (giustamente) i dati di cui dispone il Ministero della Salute.

2 commenti:

  1. grazie per le sue pervicaci ricerche,
    sperando che o la Provincia o UPIPA
    Le inviino i dati disaggregati di ogni RSA.

    Temo che d'ora in poi saremo bersagliati
    dal dato "record" dei guariti di ogni giorno;
    purtroppo è un dato che può essere fortemente manipolato:

    https://www.fanpage.it/attualita/i-dati-del-30-aprile-spiegati-ecco-perche-oggi-ce-stato-un-boom-di-guariti-da-coronavirus/

    come possiamo fare seriamente a CONFRONTARE
    i dati fino al 3 maggio
    (compresi gli ultimi tre giorni "festivi")
    con quelli da lunedì 4 maggio in poi?

    già a pasqua + pasquetta c'era stato
    un calo dei tamponi eseguiti e processati
    sommato ad un ritardo nella raccolta e comunicazione dei dati.

    PS, una piccola cosa da sistemare nel suo post:
    Il dato su cui vorrei attirare la vostra attenzione è quello RELATIVO al numero dei contagi,

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  2. Il fatto che i guariti (o meglio le persone che sono tornate virologicamente negative) aumenti è quello che ci aspettiamo sulla base dell'andamento dell'epidemia e siamo tutti felici che il loro numero cresca ogni giorno di più. In tutte le regioni italiane è stato spesso osservato un effetto "week-end" con una riduzione dei nuovi casi in taluni giorni della settimana o in occasione di alcune festività. D'altra parte pensate allo stress del personale addetto ai laboratori di analisi che da oltre due mesi sta facendo miracoli per soddisfare le richieste di analisi che sono via via crescenti. Dobbiamo essere grati a queste persone perché hanno dato veramente l'anima per svolgere al meglio il loro lavoro. Se chi di dovere avesse programmato meglio le cose, avrebbero potuto fare ancora di più, ma senza il loro impegno e il loro spirito di sacrificio le cose sarebbero andate molto peggio.

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