Aggiorniamo l'analisi dei ricoveri nei reparti Covid-19 in Italia, osservando in particolare l'andamento registrato durante il mese di luglio appena concluso. Come ribadito dall'Istituto Superiore di Sanità nel suo rapporto settimanale uscito ieri, il quadro generale di utilizzo delle strutture ospedaliere è buono, con livelli di occupazione dei reparti Covid-19 che sono ad un livello molto inferiore rispetto ai valori fatti registrare durante la fase apicale dell'epidemia. Per intenderci parliamo di un numero di ricoveri complessivo (reparti normali + terapie intensive) che a fine luglio oscilla poco sotto quota 800, contro gli oltre 30.000 ricoveri di aprile.
L'andamento durante il mese di luglio ha mostrato una diminuzione più sostenuta durante le due prime settimane. Il dato è mostrato nella figura qui sotto. La linea rossa tratteggiata è un fit che descrive la discesa di inizio luglio.
L'andamento della seconda metà di luglio è il risultato di variazioni regionali molto diverse tra loro. Nella figura seguente riportiamo il dato per le Regioni che, a fine luglio, avevano una occupazione superiore a 30 posti letto. Tutte le altre Regioni/PPAA sono raggruppate sotto la voce "Resto d'Italia".
Come si vede, gli andamenti sono molto diversi tra loro, a dimostrazione del fatto che la dinamica dell'epidemia non è più concentrata principalmente al Nord ed è fortemente caratterizzata da episodi legati all'insorgenza di focolai localizzati. Notiamo che durante il mese di luglio i ricoveri in Piemonte sono calati di oltre 200 unità, con un andamento progressivo che non mostra segnali di inversione. Il calo della Lombardia è stato molto forte durante la prima metà di luglio, ma attualmente sembra essersi arrestato. Altre Regioni come la Sicilia, a metà luglio avevano quasi svuotato i loro reparti Covid-19, ma ora mostrano una chiara risalita dei ricoveri.
Considerato il numero assoluto dei ricoveri nessuna Regione mostra - lo ripetiamo - segnali di allarme. Oggi l'età media dei contagiati è piuttosto bassa (circa 40 anni) e una larga frazione dei nuovi contagi riguarda persone asintomatiche o pauci-sentomatiche che fortunatamente non avranno necessità di ricevere alcun trattamento ospedaliero. Tuttavia se il numero dei nuovi contagi dovesse risalire troppo rapidamente (così come succede in molti Paesi vicini a noi), potremmo comunque temere una ripresa dei ricoveri. Poiché sappiamo che ci può essere un ritardo fino a due settimane tra la
rilevazione di nuovi contagi e l'aumento dei ricoveri ospedalieri i segnali di aumento dei contagi registrati negli ultimi giorni - se confermati in agosto - potrebbero produrre un effetto sui ricoveri visibile versa la metà di agosto. Per questo motivo è importante continuare a monitorare il livello di occupazione dei reparti Covid-19 con una certa attenzione
Nessun commento:
Posta un commento