In tutta Europa assistiamo a un numero crescente di manifestazioni che raccolgono i cosiddetti negazionisti della Covid-19. Queste manifestazioni raccolgono folle molto eterogenee che scendono in piazza in nome della libertà rivendicando il diritto a non rispettare alcuna norma precauzionale contro la diffusione del virus. I più esagitati tra loro arrivano a sostenere che il virus non esisterebbe e che tutta la storia della pandemia sarebbe una messa in scena planetaria, attivata da qualche oscuro potere per assumere il controllo del Mondo intero.
Accanto alle manifestazioni di piazza assistiamo alle estemporanee dichiarazioni di personaggi più o meno famosi i quali si affannano a negare l’evidenza e talvolta arrivano a minacciare sanzioni nei confronti di chi volesse seguire le più elementari norme di precauzione contro la diffusione del virus.
Su questo tema si è espresso con la solita pacata autorevolezza il Presidente Mattarella quando ha ricordato che la nostra libertà individuale non consiste nella possibilità di infettare gli altri.
Accanto alle manifestazioni di piazza assistiamo alle estemporanee dichiarazioni di personaggi più o meno famosi i quali si affannano a negare l’evidenza e talvolta arrivano a minacciare sanzioni nei confronti di chi volesse seguire le più elementari norme di precauzione contro la diffusione del virus.
Su questo tema si è espresso con la solita pacata autorevolezza il Presidente Mattarella quando ha ricordato che la nostra libertà individuale non consiste nella possibilità di infettare gli altri.
In taluni casi i comportamenti di alcuni noti negazionisti potrebbero essere classificati come una evidente dimostrazione di patologie che richiederebbero un serio trattamento psichiatrico. Sarebbe tuttavia riduttivo e controproducente limitarci a considerare le posizioni negazioniste soltanto come l’espressione di personaggi stravaganti in cerca di visibilità. Dobbiamo infatti ricordare che i negazionisti raccolgono un popolo molto variegato. Come al solito, quando si manifesta contro qualcuno o qualcosa, è facile attirare persone che la pensano in modo molto diverso tra loro, accomunate solo dall’idea di protestare.
All’interno delle variegate truppe negazioniste si trovano almeno quattro diversi gruppi di persone:
All’interno delle variegate truppe negazioniste si trovano almeno quattro diversi gruppi di persone:
- Complottisti duri e puri. Sono persone che di fronte alle difficoltà della esistenza umana preferiscono illudersi che tutti i problemi siano generati da qualche potere oscuro che complotta nell’ombra e governa il Mondo (di nascosto, naturalmente). Li potete trovare ai convegni dei terrapiattisti, ma non disdegnano neppure le teorie sulle scie chimiche e sono convintissimi che lo sbarco sulla Luna non sia mai avvenuto. La pandemia è solo un’altra occasione per confermare la loro visione un po’ cupa e contorta della vita umana. Con molta pazienza dovremmo spiegare loro che le cose non stanno come loro pensano. Ma temo che, nella maggioranza dei casi, sia tempo sprecato.
- Politici temerari. La pandemia ha scatenato gli appetiti di alcuni esponenti politici che hanno pensato di strumentalizzare la situazione per attrarre nuovi sostenitori verso le loro posizioni. Non è un mistero che, almeno in Germania, i gruppi negazionisti siano egemonizzati dai movimenti neonazisti, mentre negli Stati Uniti fin dall’inizio della pandemia si è vista una pericolosa politicizzazione del fenomeno legata alle imminenti elezioni presidenziali. Anche in Italia non sono mancati i tentativi, peraltro piuttosto maldestri, di strumentalizzare la situazione. In tutti questi discorsi il virus c’entra veramente poco. È solo una ghiotta occasione per attrarre consenso e pazienza se poi ci sarà qualche danno sanitario che avremmo potuto evitare.
- Vittime economiche della pandemia. Il dilemma salute-economia è ben noto così come è vero che i danni economici subiti dalle diverse persone sono estremamente disomogenei. Si va da coloro che sono più garantiti e sostanzialmente non hanno subito alcun danno fino a intere famiglie che hanno visto le loro attività andare in malora. È comprensibile che di fronte allo spettro della miseria qualcuno decida che tutto sommato possiamo anche non preoccuparci del virus e dei suoi possibili danni, magari illudendoci che i problemi sanitari possano riguardare solo gli altri. In fondo altro non è che il solito “Mors tua, vita mea”. Tali posizioni che potremmo definire “negazionisti per necessità” sarebbero certamente meno diffuse se i Governi riuscissero ad attivare efficaci politiche di tutela economica per coloro che stanno subendo i danni maggiori dalla crisi. E qui mi fermo perché finiremmo con il parlare dei 600 Euro e di chi li ha presi.
- Esperti in cerca di visibilità mediatica. Ci sono alcuni esperti (o presunti tali) che di fronte al messaggio scientifico dominante che predicava prudenza hanno preferito esprimere posizioni “eretiche” e lo hanno fatto a livello di comunicazione di massa. Forse ricorderete che all’inizio dell'epidemia c'era chi parlava di una “banale influenza” fino ad arrivare al “virus clinicamente morto” di inizio estate. Tutte affermazioni che sono state smentite dal punto di vista scientifico. Capiamoci, non c’è nulla di disdicevole nell’esprimere opinioni che vadano controcorrente rispetto al pensiero scientifico dominante. Anzi la capacità di ipotizzare approcci diversi è proprio il sale del dibattito scientifico. Sarebbe fortemente raccomandato che queste posizioni non convenzionali fossero discusse nelle sedi opportune dove possano essere sottoposte alla critica di esperti della materia. Se le idee "eretiche" sopravvivono alla discussione, la comunità scientifica le farà sue. Se invece ci rivolgiamo direttamente ai salotti televisivi, senza uno straccio di contraddittorio, si darà fatalmente credibilità a ipotesi tutte da dimostrare. Benzina sul fuoco del negazionismo.
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