sabato 8 agosto 2020

Ospedalizzati e attualmente positivi: rimbalzo in arrivo?

Questi primi giorni di agosto confermano la tendenza in atto a partire da circa metà luglio, con un lento ma progressivo aumento dei nuovi contagi ed una situazione più o meno stabile sia del numero degli attualmente positivi che delle persone ricoverate nei reparti ospedalieri Covid. Le figure che seguono mostrano, rispettivamente, l'andamento degli attualmente positivi, quello dei ricoveri ospedalieri ed il rapporto tra queste due quantità. Da quasi quattro settimane i dati sono sostanzialmente stabili e, aldilà delle fluttuazioni statistiche, si mantengono sui livelli che sono mostrati nelle figure con le linee nere tratteggiate.




I dati degli ultimissimi giorni, sia per gli attualmente positivi (punti verdi) che per i ricoveri (punti blu) sono leggermente sopra le linee nere tratteggiate, ma tenendo conto delle fluttuazioni statistiche è troppo presto per poter affermare che, a livello nazionale, sia in atto una risalita. I dati della linea rossa (frazione di attualmente positivi che sono ospedalizzati) sono anch'essi stabili e questo potrebbe indicare che l'abbassamento della età media dei contagiati che era stato registrato ad inizio estate si è ormai arrestato. Poiché uno dei meccanismi più efficaci per la diffusione del contagio è attualmente legato agli assembramenti di giovani vacanzieri, non possiamo escludere un ulteriore abbassamento dell'età media dei contagiati nel corso delle prossime settimane.

Quello che possiamo dire con certezza è che la discesa di ricoveri e attualmente positivi che era stata osservata fino a metà luglio si è interrotta ed attualmente si registra una sorta di precario equilibrio in cui il flusso dei guariti e dei (per fortuna) pochi decessi viene equilibrato dai nuovi contagi. Una situazione sostanzialmente endemica che, di per sé, potrebbe essere ben tollerata se non ci fosse il rischio di una rottura al rialzo nel corso delle prossime settimane. Come possibile livello di allarme potremmo definire un valore di attualmente positivi pari a circa 15.000 persone ed un livello di ospedalizzati superiore a 1.000 persone. Solo se questi livelli venissero superati potremmo dire con una certa ragionevolezza che sia in atto una vera e propria ripresa dell'epidemia. Per il momento, siamo in attesa di vedere cosa succederà da qui a fine Agosto.

A livello regionale le cose vanno molto diversamente. La situazione delle Regioni che hanno attualmente più di 30 pazienti ospedalizzati è mostrata in figura:

 

 

 

 

 

 

 

 

L'unica Regione che a partire da fine giugno continua a calare è il Piemonte: era la seconda Regione per numero di ricoveri a fine giugno, ma questa settimana è scesa sotto quota 100. Il cosiddetto Resto d'Italia a metà luglio aveva raggiunto un minimo, ma oggi siamo tornati più o meno ai livelli di fine giugno. In questo contesto anche il piccolo Trentino ha dato il suo contributo. I reparti Covid del Trentino si erano completamente svuotati qualche settimana fa, ma oggi sono tornati ad ospitare 5 pazienti. Pochissimi rispetto ai tanti ricoveri registrati durante la fase acuta dell'epidemia, ma comunque un dato che potrebbe essere interpretato come un campanello d'allarme per una possibile ripresa dell'epidemia. Le altre Regioni mostrano andamenti altalenanti, ma certamente - a parte il già ricordato Piemonte - non c'è evidenza di una tendenza alla riduzione dei ricoveri. Il dato della Lombardia (linea blu) merita una certa attenzione: fino all'inizio di luglio era la Regione con più ricoveri, ma era anche la Regione dove il numero dei ricoveri calava più rapidamente. Da fine luglio in poi il calo si è arrestato completamente, anche se il livello complessivo rimane sotto quello del Lazio, Regione che da fine giugno in poi oscilla intorno al valore dei 200 ricoveri. Le diverse dinamiche regionali possono essere interpretate a seconda dell'andamento della circolazione del virus che, attualmente, sembra essere governata principalmente da casi di importazione dall'estero e da assembramenti durante i quali vengono meno le più elementari norme di precauzione per il contenimento del contagio.

In conclusione, anche questo dato conferma quanto già abbiamo discusso in precedenti post: la situazione non è più quella di una progressiva attenuazione dell'epidemia. Attualmente stiamo su una specie di plateau ed è estremamente difficile fare previsioni con una qualche affidabilità. Certamente possiamo dire che i rischi di una risalita dell'epidemia non vanno sottovalutati.







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