martedì 18 agosto 2020

Più tamponi per tutti! E intanto i ricoveri aumentano ...

Di fronte all'allarme generato dalla elevata circolazione del virus in alcuni Paesi vicini a noi sono scattate misure che dovrebbero servire a limitare l'importazione del virus da parte dei viaggiatori in rientro dall'estero. Il problema è complesso e, personalmente, non sono molto ottimista rispetto al fatto che tutte le Regioni/PPAA riescano a gestire efficaci campagne di individuazione/tracciamento dei contagiati in arrivo. Oltre alle oggettive difficoltà ed ai possibili ritardi generati dalle strutture di analisi già provate da mesi di duro lavoro, c'è da mettere nel conto la mancata collaborazione di tante persone che incuranti dei danni che possono provocare al prossimo si guarderanno bene dall'aderire a qualsiasi forma di quarantena su base volontaria ed eviteranno di sottoporsi al tampone. Solo all'inizio di settembre avremo dati adeguati per valutare quanto stia succedendo oggi. Per il momento - come si dice - "speriamo bene!". 

Per cercare di cogliere segnali utili a prevedere il futuro andamento dell'epidemia continuiamo a monitorare i dati relativi ai contagi e, soprattutto, ai ricoveri ospedalieri. Li vediamo qui di seguito, aggiornati ad oggi 18 agosto:




Le tre figure (attualmente positivi (punti verdi), numero complessivo dei ricoverati (punti blu) e ricoverati in terapia intensiva (punti rossi)) mostrano tutte un minimo durante il mese di luglio (indicato dalle linee nere tratteggiate) ed attualmente sono tutte in fase di risalita. Si tratta per il momento di numeri assoluti ancora piccoli rispetto alla fase acuta dell'epidemia perché siamo sostanzialmente in una condizione di distribuzione granulare del contagio. Gli organi di informazione riportano di numerosi episodi anche gravi, ma per fortuna circoscritti. Se riuscissimo a governare la situazione potrebbe trattarsi di quello che come discusso in un post precedente viene definito "rimbalzo del gatto morto" piuttosto che di una vera e propria seconda ondata dell'epidemia.
 
Interessante notare che le tre figure mostrate sopra, pur in fase di risalita mostrano un ritardo temporale tra di loro. Il dato odierno delle persone virologicamente positive è tornato al livello di fine giugno, quello del numero complessivo dei ricoverati è attualmente simile a quello registrato alla fine della prima settimana di luglio, mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è circa uguale a quello registrato alla fine della seconda settimana di luglio. Non è una novità: passano mediamente alcuni giorni prima che le persone trovate  positive al virus siano ricoverate ed un ulteriore ritardo (parliamo sempre di valori medi) si registra prima del passaggio alla terapia intensiva. In altre parole, guardare ai dati di oggi, in una fase di contagi crescenti, ci fornisce solo un'idea parziale dei problemi che dovremo affrontare tra una o due settimane. 
 
Una ulteriore considerazione riguarda la distribuzione territoriale dei ricoveri. Lo scorso 23 giugno poco meno del 50% dei ricoveri erano localizzati in Lombardia. Oggi questa quota è scesa a circa il 18% più o meno in linea con il fatto che in Lombardia risiede il 16,5% della popolazione italiana. Per contro, molte Regioni del Centro-Sud hanno fatto registrare una crescita significativa dei contagi e dei ricoveri. Possiamo dedurne che sia in atto una sorta di rimescolamento dei contagi e che l'epidemia di Covid-19 non sia più soltanto un problema localizzato principalmente nel Nord del Paese. In altre parole, l'effetto di sostanziale confinamento dell'epidemia nel Nord del Paese che era stato ottenuto introducendo a marzo rigide regole di lockdown è completamente svanito.

Particolarmente interessante l'andamento del rapporto tra persone ricoverate e coloro che sono attualmente positivi. Il grafico aggiornato è mostrato qui sotto:

In base agli ultimi dati disponibili, reinterpretiamo l'andamento da fine giugno ad oggi come una lenta decrescita (dal 7% di fine giugno al 6% attuale) rappresentata nel grafico dalla linea nera tratteggiata. Ci sono in proporzione più persone virologicamente positive che sono asintomatiche o pauci-sintomatiiche e non richiedono alcun tipo di trattamento ospedaliero. L'andamento è compatibile con la crescente riduzione dell'età media dei contagiati. 

Interessante il fatto che, malgrado ci siano in proporzione sempre più positivi asintomatici e pauci-sintomatici si registri una crescita sensibile dei nuovi contagiati. Questo riapre l'irrisolta questione di quanto possano essere contagiosi coloro che mostrano pochi sintomi e se tra queste persone ci possano essere anche dei super-diffusori del virus. Lo studio accurato di alcuni dei numerosi focolai in atto, integrato dalla mappatura genetica del virus per tracciare esattamente chi ha infettato chi, potrebbe servire per capire meglio anche questa delicata questione.


5 commenti:

  1. Volevo segnalare con l’occasione il motivo per il quale bisognerebbe suggerire ai turisti di venire a passare le vacanze in Trentino (mantenendo comunque il distanziamento fisico e l’uso della mascherina laddove richiesto).
    Ecco le classifiche su base regionale:

    NUOVI POSITIVI ULTIMI 14 GG PER 100.000 ABITANTI
    ( DATI AL 18 AGOSTO 2020)

    4,25 P.A. Trento
    4,36 Calabria
    5,60 Campania
    5,63 Puglia
    5,79 Sardegna
    6,21 Molise
    7,16 Valle d'Aosta
    7,28 Basilicata
    8,62 Lazio
    8,72 Friuli Venezia Giulia
    9,29 Umbria
    9,36 Piemonte
    9,50 Sicilia
    9,81 Toscana
    10,42 Marche
    10,85 Lombardia
    12,23 P.A. Bolzano
    13,26 Abruzzo
    14,55 Emilia-Romagna
    16,63 Liguria
    21,66 Veneto

    10,32 ITALIA

    TOTALE ATTUALMENTE POSITIVI PER 100.000 ABITANTI
    ( DATO 18 AGOSTO 2020)


    6,36 Valle d'Aosta
    7,44 Sardegna
    7,90 Calabria
    8,43 Puglia
    10,27 Campania
    10,54 Umbria
    10,90 P.A. Trento
    12,43 Basilicata
    13,44 Marche
    14,39 Molise
    14,44 Sicilia
    16,78 Friuli Venezia Giulia
    19,25 Toscana
    19,67 Abruzzo
    20,59 Piemonte
    20,76 Liguria
    23,11 Lazio
    23,90 P.A. Bolzano
    34,40 Veneto
    40,11 Emilia-Romagna
    52,82 Lombardia

    25,00 ITALIA

    Ricordo che il totale dei casi rilevati negli ultimi 14 gg è pari a 6.228 a livello nazionale mentre il totale degli attualmente positivi è pari a 15.089 ( dati 18 agosto 2020).

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  2. Buongiorno, e grazie delle sue precise ed obiettive riflessioni. Ha notato come le curve dei nuovi casi giornalieri confermati per i vari stati siano differenti tra la prima e la seconda ondata? Nel primo caso sono spesso asimmetriche, con una rapida ascesa iniziale ed una discesa più graduale. Per la seconda ondata sembrano, almeno in base ai primi dati, salire con una gradualità simile alla discesa della prima ondata. Il caso è molto evidente, ad esempio, con i dati della Spagna ( http://91-divoc.com/pages/covid-visualization/?chart=countries&highlight=Spain&show=25&y=highlight&scale=linear&data=cases-daily-7&data-source=jhu&xaxis=left#countries ). Nel monitoraggio della prima ondata ci siamo forse persi un bel po' di casi iniziali? Ipotizzando una curva simmetrica, si potrebbe stimare la data dei primi contagi anche in Italia, che ne pensa?

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  3. Difficile (quasi impossibile) fare confronti quantitativi tra quello che è successo in Italia a febbraio/marzo e quanto avviene oggi. Sono cambiate le dimensioni e le dinamiche del contagio. Oggi si intercetta una frazione di contagiati molto più alta rispetto a quanto accadesse all'inizio dell'epidemia. Non conosco abbastanza bene la situazione spagnola per esprimere un giudizio. Quanto alle stime per il futuro, tutto dipende dalla capacità di gestire questa fase di epidemia che, per fortuna, è ancora "granulare", anche se contagi e ricoveri crescono. Forse a inizio settembre avremo un quadro più comprensibile. Nel frattempo prudenza e tamponi sono la ricetta giusta, senza drammatizzare, ma anche smettendola con i messaggi del tipo "liberi tutti" che hanno già fatto abbastanza danni.

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  4. Volevo aggiungere anche la classifica nazionale per regione dei casi testati al 18 agosto 2020 in rapporto alla popolazione residente che mi pare significativa per quanto riguarda la nostra provincia ( percentuale doppia rispetto alla media nazionale).

    casi testati/popolazione in %

    14,28 % P.A. Trento
    13,28 % Valle d'Aosta
    12,16 % P.A. Bolzano
    11,31 % Friuli Venezia Giulia
    10,99 % Veneto
    10,39 % Emilia-Romagna
    9,65 % Umbria
    9,49 % Molise
    8,98 % Basilicata
    8,44 % Lombardia
    8,34 % Toscana
    7,54 % Piemonte
    7,39 % Liguria
    7,23 % Marche
    7,00 % Abruzzo
    6,98 % Calabria
    6,43 % Lazio
    6,13 % Sardegna
    4,83 % Sicilia
    4,66 % Puglia
    3,36 % Campania

    7,47 % ITALIA

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  5. Questo ci dimostra quanto siano diversi gli approcci seguiti e le capacità operative delle diverse realtà territoriali. Se non si fanno abbastanza tamponi (oltre a implementare politiche di tracciamento efficaci) rischiamo veramente di ripetere gli errori fatti all'inizio dell'epidemia quando si intercettavano solo i sintomatici che si presentavano in ospedale.

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