lunedì 31 agosto 2020

Verso il vaccino: se anche gli USA scelgono la via russa ...

Secondo quanto anticipato dalla stampa USA, i vertici della Food and Drug Administration (FDA), ente americano preposto all'autorizzazione preventiva dei farmaci, starebbero meditando di accorciare i tempi per l'approvazione dei vaccini attualmente in sperimentazione negli Stati Uniti saltando una parte consistente della cosiddetta Fase 3 ovvero la sperimentazione che tipicamente coinvolge decine di migliaia di volontari e che è decisiva per valutare l'efficienza del vaccino e la possibile esistenza di controindicazioni.

La questione sta assumendo una forte connotazione politica perché - a quanto sembra - il Presidente Trump starebbe facendo forti pressioni per poter proclamare la disponibilità ufficiale del vaccino prima delle ormai imminenti elezioni presidenziali. Insomma anche gli USA si appresterebbero a seguire il tanto criticato approccio putiniano che in Russia ha portato a saltare sostanzialmente la Fase 3 e ad avviare una campagna di vaccinazione di massa in cui saranno i cittadini russi a sperimentare sulla loro pelle l'efficacia del vaccino. Anche Pechino si sta muovendo su questa linea e non ho dubbi che il regime cinese saprà trovare milioni di entusiasti "volontari" pronti a fare da cavie. Insomma, la corsa al vaccino ricorda sempre più la corsa alle armi nucleari che caratterizzò la seconda metà del secolo scorso. L'importante è arrivare per primi e chi se ne frega se funziona poco e male!

Personalmente sono sempre stato un sostenitore dei vaccini anche se, come scienziato, mi rendo conto che qualsiasi vaccino - anche il migliore - può sempre riservare una marginale probabilità di produrre effetti indesiderati. Ma la probabilità deve essere appunto "marginale", ovvero talmente bassa che gli eventuali effetti indesiderati siano decisamente trascurabili rispetto ai benefici prodotti dal vaccino. 

Tuttavia, se sotto la pressione della politica si decidesse di mettere sul mercato vaccini per la Covid-19 che non sono stati adeguatamente verificati credo che non si farebbe un buon lavoro. Agendo così, c'è il rischio di portare acqua al mulino dei più irriducibili no-vax, provocando danni di lungo periodo. Meglio - secondo me - aspettare qualche mese in più e rispettare le procedure della cosiddetta Fase 3, senza percorrere assurde scorciatoie. 

Spero che l'Europa non segua la linea cino-russo-americana e si attenga strettamente agli standard di qualità consolidati.

Nessun commento:

Posta un commento