Forse qualcuno dei lettori di questo blog ricorda le discussioni che si facevano all'inizio dell'epidemia sulla cosiddetta immunità di gregge, ovvero sul livello di diffusione del contagio atta a bloccare l'ulteriore diffusione del virus. Infatti il virus per sopravvivere deve potersi spostare da un individuo contagiato ad uno mai esposto prima al virus stesso. Se la maggioranza delle persone sono già state contagiate questo passaggio diventa stastisticamente improbabile. Per il SARS-CoV-2 le stime più accredidate ci dicono che l'immunità di gregge si raggiunge quando almeno il 70% delle persone possiede anticorpi per il virus. Ci sono due modi per acquisire tali anticorpi: vaccinarsi (quando il caccino ci sarà) oppure ammalarsi e guarire (ammesso e non concesso che gli anticorpi durino nel tempo). Questa seconda strada è stata seguita con decisione dalla Svezia che volutamente non ha adottato misure specifiche per limitare la circolazione del virus. Una simile tendenza era stata inizialmente adottata anche dalla Gran Bretagna, ma dopo che il premier BoJo è finito in terapia intensiva causa Covid-19 la linea del "lasciar fare alla Natura" è stata frettolosamente abbandonata.
Un recente articolo fa il punto sullo stato di avanzamento dell'epidemia di Covid-18 in Svezia e cerca di verificare se le previsioni delle Autorità sanitarie svedesi si siano avverate. L'articolo lo trovate qui:
Eric J W Orlowsky and Davide J A Gokdsmith: "Four months into the COVID-19 pandemic, Sweden’s prized herd immunity is nowhere in sigh", J. Rojal Soc. Med. Vol. 113, issue 8, 2020; DOI: 10.1177/0141076820945282
Le conclusioni dell'articolo sono piuttisto sconfortanti. Le Autorità svedesi avevano previsto che a fine maggio almeno il 40% dei cittadini svedesi sarebbero stati contagiti, ma i risultati dei test sierologici arrivano a circa il 15%. Quindi l'immunità di gregge è ancora un obiettivo molto lontano. Per contro il numero dei decessi registrato in Svezia è stato nettamente più alto rispetto al resto dei Paesi scandinavi. La figura seguente che è tratta dal lavoro citato sopra è eloquente:
La Svezia ha pagato un grande tributo di vite umane, ma è servito a ben poco!
Non è la prima volta che le scelte di politica sanitaria delle Autorità svedesi sono oggetto di forti critiche. Gestire le pandemie non è certamente facile, sia per gli aspetti sanitari che per quelli socio-economici. Ma quando le scelte sono azzardate si finisce per pagar pegno.
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