Nel linguaggio corrente il termine "crescita esponenziale" viene spesso utilizzato come sinonimo di una crescita dilagante. In realtà, dal punto di vista matematico, il termine esponenziale non ha necessariamente questo significato. In modo molto semplificato, possiamo dire che una crescita esponenziale si verifica quando una grandezza raddoppia ogni volta che sono passati un certo numero di giorni. Ad esempio, all'inizio della pandemia, i contagi raddoppiavano ogni 5 giorni.
Attualmente siamo nuovamente in una fase di incremento dei contagi di tipo esponenziale, ma - per fortuna - per osservare un raddoppio dei contagi ci vogliono quasi 3 settimane. In altre parole, i contagi stanno salendo, ma - se non ci sarà una ulteriore accelerazione - prima di arrivare ai livelli che attualmente si osservano in altri Paesi come, ad esempio, Gran Bretagna o Germania, ci vorranno ancora 4-6 settimane.
Cosa ci aspettiamo da ora in poi? Anche se la crescita dei contagi è meno ripida rispetto a precedenti fasi della pandemia, non c'è dubbio che - se si dovesse continuare su questa strada - la situazione diventerà comunque critica. Bisogna quindi agire subito per "piegare la curva".
Ben vengano dunque le misure del super green-pass, soprattutto se riusciranno a convincere un po' di ni-vax a farsi finalmente vaccinare. Molto più importante - come ho ribadito in precedenti post - sarà una significativa accelerazione nella somministrazione delle terze dosi.
Vediamo un po' di numeri. Partiamo dal dato dei contagi:
A conferma dell'andamento esponenziale dei contagi, mostro la variazione percentuale dei contagi giornalieri comunicati nel corso delle ultime 2 settimane, misurata rispetto alla settimana precedente. Si osserva che - aldilà di piccole fluttuazioni statistiche - l'incremento dei contagi è sostanzialmente costante:
Variazione percentuale dei contagi giornalieri registrati durante le ultime 2 settimane, calcolata rispetto alla settimana precedente. La linea tratteggiata è un fit lineare. |
Variazione percentuale dei ricoveri calcolata rispetto alla settimana precedente. Si nota che, nel corso delle ultime 4 settimane, l'incremento è rimasto pressoché costante e pari a circa il 15% |
La crescita c'è, ma è inferiore rispetto a quella registrata in numerosi altri Paesi:
Numero di pazienti ricoverati nei reparti Covid di alcuni Paesi, tra cui l'Italia. I dati sono normalizzati rispetto ad un campione di 1 milione di abitanti. Tratto da Our World in Data |
Continuano a crescere i nuovi ricoveri in terapia intensiva che, nel corso dell'ultima settimana, sono arrivati ad un livello pari a circa 0,6 casi settimanali per ogni 100 mila abitanti superando il valore di picco registrato alla fine dello scorso mese di giugno.
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva, normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti |
Il grafico mostrato sopra non distingue i ricoveri in base allo stato vaccinale dei pazienti. Questo tipo di informazione lo possiamo trovare sul sito di Lab24 dedicato alla campagna vaccinale:
Nuovi ricoveri mensili nei reparti Covid di terapia intensiva, normalizzati rispetto ad un campione di 1 milione di abitanti. La curva rossa corrisponde ai pazienti non vaccinati, mentre quella verde è quella dei pazienti completamente vaccinati. Queste curve - da sole - ci fanno capire quanto siano importanti i vaccini per tenere sotto controllo la situazione sanitaria. Tratto da Lab24 |
Ipotizzando che i ricoveri in terapia intensiva corrispondano a circa il
10% dei ricoveri totali, in Italia dovremmo aver avuto circa 6 nuovi
ricoveri complessivi (somma di tutti i reparti Covid) per ogni 100 mila
abitanti. In Trentino, nel corso dell'ultima settimana, i nuovi ricoveri complessivamente registrati nei reparti Covid sono stati 7,8 per ogni
100 mila abitanti, in aumento del 28% rispetto al dato della settimana
precedente (6,1).
Il dato dei decessi mostra un incremento, superando - per la prima volta - il valore di picco registrato all'inizio dello scorso mese di luglio:
La linea grigia indica il numero dei decessi giornalieri normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. La linea rossa rappresenta la media stimata su base settimanale |
Concludiamo con una rapida occhiata alla mappa pandemica elaborata da ECDC. In tutta Europa sono ormai sparite le zone "verdi", anche se la situazione di Spagna, Portogallo, Francia e - in particolare - Italia è migliore rispetto a quella di gran parte degli altri Paesi.
In Italia, Friuli e V. G. e Provincia autonoma di Bolzano sono le uniche zone "rosso scuro". Oggi, applicando le regole italiane, il Friuli V. G. diventa "zona gialla", mentre l'Alto Adige si salva dal declassamento solo grazie ad un escamotage statistico. Tutti le altre Regioni/PPAA peggiorano, ma si tratta - almeno per il momento - di una situazione ancora sotto controllo.
Mappa ECDC sullo stato della pandemia in Europa |
Penso che la cartina ECDC con i suoi colori tenda a ridurre la percezione della gravità della situazione COVID-19 a livello europeo anche se sappiamo che i dati dell'Europa sono più affidabili dei dati dei paesi degli altri continenti. Per questo ritengo che i numeri parlino sempre in modo più chiaro dei colori.
RispondiEliminaRiporto di seguito i dati relativi ai primi 10 paesi a livello mondiale con la maggior incidenza di
CASI negli ultimi 14 gg per 100.000 abitanti ( week 45 e 46).
5196,29 Cayman I. America
2276,57 Gibraltar Europa
2136,97 Slovenia Europa
2038,21 Slovakia Europa
1992,48 Austria Europa
1720,82 Czechia Europa
1703,68 Croatia Europa
1610,05 Belgium Europa
1526,46 Anguilla America
1480,28 Georgia Europa
Per un confronto più ampio riporto il dato dell'Italia, dell'Europa, dell'UE e degli altri continenti.
612,19 EU/EEA (total)
555,57 Europe (total)
175,03 Italy
177,09 America (total)
58,39 Oceania (total)
18,12 Asia (total)
3,85 Africa (total)
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Di seguito riporto i primi 10 paesi a livello mondiale ( sono tutti stati europei) relativi ai
DECEDUTI negli ultimi 14 gg per 100.000 abitanti :
312,88 Bulgaria Europe
261,71 Georgia Europe
236,41 Latvia Europe
213,00 Romania Europe
206,73 Ukraine Europe
205,18 Armenia Europe
204,53 Croatia Europe
182,20 Moldova Europe
176,57 Hungary Europe
168,84 Montenegro Europe
Per un confronto più ampio riporto anche i dato dell'Italia, dell'Europa, dell'UE e degli altri continenti.
66,64 Europe (total)
45,52 EU/EEA (total)
10,93 Italy
27,18 America (total)
6,84 Oceania (total)
3,29 Asia (total)
1,67 Africa (total)