venerdì 26 novembre 2021

La variante Omicron (inizialmente chiamata Nu) fa crollare le borse mondiali

L'annuncio fatto ieri - da parte delle Autorità sanitarie sudafricane - di una nuova variante considerata potenzialmente molto pericolosa ha scatenato il panico nelle borse mondiali, con forti discese registrate in tutti i principali mercati. Il nuovo ceppo virale è stato individuato con la sigla 1.1.529. L'OMS ha annunciato che il nome ufficiale di questa nuova variant of concern sarà Omicron, anche se inizialmente le era stato il nome assegnato fosse Nu

L'OMS fa fatto informalmente sapere che la lettera Nu è stata esclusa perché la sua pronuncia si può confondere con "new" (nuovo), mentre la successiva lettera Xi è stata scartata perché corrisponde ad un cognome molto diffuso in Cina (premier cinese incluso). Non è rimasto che passare alla successiva lettera dell'alfabeto greco disponibile: Omicron.

Al momento, non siamo ancora certi del fatto che la variante Omicron sia effettivamente più contagiosa della Delta e, soprattutto, che sia più resistente ai vaccini. Moderna ha già annunciato che è pronta a sperimentare 3 nuove versioni del suo vaccino che potrebbero essere più efficaci nei confronti della nuova variante.

Un'immagine elaborata dal dott. Matteo Villa dell'ISPI mostra la velocità con cui si è diffusa la variante Omicron in Sud Africa, molto più elevata rispetto alle precedenti varianti. Ma - come sottolineato  dal dott. Villa - il dato relativo alla variante Omicron potrebbe essere affetto da un problema legato alle procedure adottate per il campionamento genetico. Se confermato, il dato indicherebbe una contagiosità della variante Omicron decisamente superiore rispetto alla variante Delta

Nel frattempo i "bravi ragazzi di Wall Street" non hanno perso l'occasione per scatenare l'ennesimo "venerdì nero" e dare una bella scrollata ai mercati finanziari che, nel corso delle ultime settimane, avevano festeggiato - forse con troppo anticipo - la fine della pandemia.

Ogni giorno compaiono nuove varianti virali e la stragrande maggioranza di loro non ha alcun impatto pratico sulla evoluzione della pandemia. Quello che preoccupa della nuova variante Omicron è la presenza  di numerose mutazioni, in gran parte già presenti in altri ceppi virali, ma qui tutte presenti nello stesso ceppo. 

Non è un caso che la variante Omicron sia emersa in una zona del continente africano che - a causa della preesistente epidemia di AIDS - è caratterizzata da una forte presenza di persone immunodepresse. Se un immunodepresso si ammala di Covid-19, tende a rimanere virologicamente positivo per tempi molto lunghi, durante i quali può risultare esposto a diversi ceppi virali. In questo modo gli immunodepressi diventano una sorta di laboratorio vivente per la produzione di nuove varianti virali.

Per precauzione, molti Paesi (tra cui anche l'Italia) hanno bloccato i voli dal Sud Africa e dai Paesi vicini e stanno monitorando i viaggiatori arrivati nel corso delle ultime settimane alla ricerca di eventuali contagi. 

Ancora non sappiamo - lo ribadisco - se la variante Omicron sia effettivamente più pericolosa della variante Delta, ma è giusto tenere la guardia alta e soprattutto continuare a mappare, con grande attenzione, la struttura genetica del virus in circolazione.

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