sabato 13 novembre 2021

Il nuovo bollettino ISS: contagi dei giovanissimi e nuovi dati sull'efficacia dei vaccini

Il Bollettino emesso ieri dall'Istituto Superiore di Sanità riporta alcuni dati che possono essere molto utili per comprendere l'attuale dinamica della pandemia in Italia. Qui di seguito, riporterò alcune informazioni che mi sembrano particolarmente rilevanti.

Partiamo dalla distribuzione dei contagi registrati nel corso dell'ultima settimana, suddivisi per classi d'età:

Variazione della prevalenza classificata per classi d'età, nel corso dell'ultima settimana. Tratto da Bollettino ISS

Notiamo che il numero di contagi è aumentato per tutte le classi d'età, ma il valore maggiore si registra per i bambini di età compresa tra 0 e 9 anni per i quali non è ancora disponibile un vaccino. La prevalenza minore si osserva tra le persone con almeno 70 anni di età, non casualmente quelle con la maggiore copertura vaccinale. Notiamo infine che nella classe d'età compresa tra 20 e 29 anni (quella più vaccinata tra le generazioni giovani e di media età) si osserva una incidenza nettamente inferiore  rispetto sia alle persone più giovani che a quelle più avanti negli anni (almeno fino a 59 anni di età).

Vediamo adesso i dati relativi al grado di protezione offerto dai vaccini. Per la prima volta, l'ISS distingue tra coloro che hanno ricevuto il vaccino meno di 6 mesi fa e coloro che sono stati vaccinati prima (senza aver ancora fatto la terza dose). A partire da questa settimana, l'ISS inizierà a evidenziare anche i contagi che riguardano coloro che hanno ricevuto la terza dose, ma -almeno per il momento - si tratta di pochissimi casi con scarso valore statistico.

Il grafico seguente separa i vaccinati che non hanno ancora fatto il richiamo a seconda della data di completamento della vaccinazione. I dati relativi a contagi, ricoveri e decessi sono suddivisi per classi d'età e confrontati con quelli delle persone non vaccinate. Notiamo che il grado di protezione offerto dal vaccino è alto per tutti i vaccinati, indipendentemente dal momento in cui è stata fatta la vaccinazione, ma mostra comunque un certo calo dopo i 6 mesi (le barre blu sono più alte rispetto a quelle azzurre, ma sempre decisamente più basse rispetto alle barre rosse, soprattutto per i ricoveri ed i decessi).

Grado di protezione offerto dai vaccini, suddiviso per classi d'età e per stato vaccinale delle persone. Le barre rosse si riferiscono ai non vaccinati, quelle azzurre ai vaccinati con ciclo completato meno di 6 mesi fa e quelle blu ai vaccinati con ciclo completato più di 6 mesi fa. Tratto da Bollettino ISS

L'analisi ISS ha - a mio avviso - due grossi limiti e potrebbe essere migliorata. In particolare, non distingue i casi in base al tipo di vaccino somministrato (sappiamo che il calo di efficacia registrato in funzione del tempo dipende molto dal tipo di vaccino). Il secondo problema è legato al fatto che, per i non vaccinati, non si distinguono coloro che hanno già contratto la Covid-19 almeno una volta, rispetto a quelli che non sono mai stati contagiati. Chi è già stato contagiato, anche se non è vaccinato, dispone comunque da un certo grado di protezione e quindi - se non viene escluso dal confronto - produce un artificiale calo del tasso di incidenza per i non vaccinati.

Pur con i limiti appena elencati, l'analisi ISS conferma che il calo di efficacia dei vaccini non corrisponde ad un drastico crollo in occasione dei 6 mesi, ma corrisponde piuttosto un declino progressivo che aumenta con lo scorrere del tempo.

Appena l'ISS sarà in grado di acquisire dati statisticamente affidabili sui casi relativi a coloro che hanno ricevuto anche la terza dose, sarà interessante confrontarli con quelli dei vaccinati con 2 dosi, analogamente a quanto viene fatto quotidianamente in Israele:

Numero di pazienti con almeno 60 anni di età, ricoverati in condizioni considerate "gravi" nei reparti Covid degli ospedali israeliani, suddivisi in base al loro stato vaccinale. I dati sono normalizzati rispetto ad una campione di 100 mila abitanti. Elaborato su dati del Ministero della salute israeliano

Il dato israeliano mostra che, a fronte di un generale calo dei casi classificati come gravi, l'incidenza di tali eventi tra i cittadini che hanno ricevuto la terza dose vaccinale è decisamente inferiore rispetto ai loro coetanei che hanno fatto solo 2 dosi o che non sono stati vaccinati.

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