martedì 23 novembre 2021

Efficacia dei vaccini in Trentino

Oggi l'Azienda sanitaria di Trento ha reso noto un breve documento nel quale vengono riportati alcuni dati sull'efficacia dei vaccini stimata in Trentino. I dati non hanno un grande significato statistico a causa delle ridotte dimensioni del campione, ma sono comunque interessanti perché sono i primi che riguardano specificamente la nostra Provincia.

Tra i cittadini trentini vaccinabili (con almeno 12 anni di età), nel periodo compreso tra il 4 ottobre e lo scorso 14 novembre, sono state registrate 1.547 nuove positività. Di queste, 710 persone erano completamente vaccinate, mentre le rimanenti 837 non erano vaccinate (in  minima parte, erano vaccinate solo con la prima dose). Il grafico seguente mostra l'andamento del grado di copertura dei vaccini, in funzione della classe d'età (il grado di copertura è definito come il rapporto dell'incidenza dei contagi misurato tra i non vaccinati ed i vaccinati).

Grado di protezione dei vaccini rispetto al contagio, stimato in Trentino nel periodo compreso tra il 4 ottobre ed il 14 novembre, in funzione della classe d'età. La linea tratteggiata è solo una guida per gli occhi. Elaborato su dati APSS Trento

A prima vista sembrerebbe che ci sia una sensibile discesa dell'efficacia dei vaccini all'aumentare dell'età, con una significativa risalita oltre gli 80 anni. In realtà, andrebbero fatte alcune precisazioni:

  1. Poiché il numero di contagi considerati è abbastanza ridotto, tutti i dati sono affetti da una ampia indeterminazione statistica. Per una analisi più accurata bisognerebbe tenere conto anche della ampiezza dell'intervallo di confidenza.
  2. Ammesso e non concesso che la tendenza ad una riduzione dell'efficacia all'aumentare dell'età sia reale, una possibile spiegazione potrebbe essere legata al momento differente di somministrazione dei vaccini che sono stati fatti - per primi - alle persone più anziane (a parte la piccola quota somministrata al personale sanitario). In altre parole, il calo osservato non sarebbe altro che la naturale discesa dell'efficacia vaccinale che si verifica con il passare del tempo. La risalita che si osserva per i cittadini con più di 80 anni potrebbe essere un primo effetto delle terze dosi che, anche se siamo ancora nella fase iniziale della somministrazione, sono già state fatte ad una parte dei trentini più anziani.

Se ci limitiamo ai contagi più gravi (quelli che comportano il ricovero ospedaliero), oggi 23 novembre i reparti Covid degli ospedali trentini contano 53 ricoverati, di cui 5 in terapia intensiva.  I ricoverati completamente vaccinati sono 24 e nessuno di loro si trova in terapia intensiva. I non vaccinati sono 29, tra cui si contano i 5 ricoverati in terapia intensiva. Benché i trentini non vaccinati con età superiore ai 40-50 anni (quelli con un rischio significativo di finire in ospedale) siano una ridotta minoranza rispetto ai loro coetanei completamente vaccinati, metà  dei posti nei reparti ordinari e tutti i posti di terapia intensiva sono occupati da loro. I numeri assoluti sono - fortunatamente - piccoli e non sono tali da poter sviluppare una analisi statisticamente accurata. Comunque, almeno da un punto di vista semi-quantitivo, possiamo dire che se non ci fossero i no-vax la pressione sui reparti ospedalieri sarebbe almeno dimezzata.

Per una migliore comprensione del problema, sarebbe essenziale conoscere il tipo e la data di somministrazione dei vaccini fatti ai ricoverati completamente vaccinati ed, in particolare, quanti dei ricoverati completamente vaccinati avevano fatto il vaccino più di 5-6 mesi fa.


1 commento:

  1. ANSA, 11:49.
    "Covid, in Israele quasi il 40% dei casi attivi sono minori di 12 anni."
    E da noi non sarà tanto diverso, con buona pace del Capitano, della Capitana e del Garante per l'infanzia tridentino.

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