martedì 30 novembre 2021

Il paradosso del Trentino: i ventenni sono più vaccinati dei loro genitori

Osservando la  distribuzione per classi d'età delle vaccinazioni fatte in Trentino, balza agli occhi un fatto significativo: la percentuale di non vaccinati tra i giovani trentini di età compresa tra 20 e 29 anni è decisamente bassa (2,35%), superiore soltanto a quella dei trentini che hanno almeno 80 anni (0,5%). Decisamente più alta la presenza di no-vax nelle generazioni intermedie, tra le quali ci sono i genitori di quei ventenni così disponibili a farsi vaccinare. Tra 40 e 49 anni la percentuale dei non vaccinati sale al 13,78% e, nella decade successiva (50-59 anni) si attesta all'11,57%.

Sembra di capire che i ventenni trentini si siano fatti vaccinare in massa, mentre una parte significativa dei loro genitori - pur correndo un rischio decisamente più elevato di gravi complicanze - si trastulli ancora con le idee no-vax.

Stato attuale delle vaccinazioni in Trentino, suddiviso per classi d'età. Tratto da Lab24

Notiamo anche che il tasso di vaccinazione scende decisamente per la classe d'età 12-19 anni, formata - in gran parte - da minorenni che devono ottenere l'autorizzazione dei genitori per vaccinarsi.

In tutta Italia si osserva una maggiore propensione dei ventenni a farsi vaccinare, ma il dato del Trentino è decisamente quello più significativo. Questo fatto ci conferma una forte differenza - riscontrata a livello generazionale - rispetto al tema dei vaccini. 

Quando si parla genericamente di no-vax si tende a fare di tutte le erbe un fascio. In realtà, si tratta di un fenomeno complesso, concentrato soprattutto in alcune fasce d'età, che andrebbe analizzato e spiegato su basi sociologiche piuttosto che sanitarie. 

I giovani ventenni non soffrono per questo tipo di pregiudizi e ci fanno ben sperare per il futuro del Trentino.


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