La lettera scritta dal Garante dei minori a proposito delle misure di contenimento della circolazione virale attivate nelle Scuole trentine mi ha molto sorpreso. Aldilà del tono cortese e pacato, la lettera sembra ispirata da molti pregiudizi che caratterizzano le posizioni no-vax: le mascherine sarebbero inutili, se non addirittura dannose, i vaccini sono “sperimentali” e guai a farli ai minori, i genitori senza green-pass dovrebbero essere liberi di accedere liberamente a Scuole e Asili perché – a quanto capisco – il loro diritto di genitori dovrebbe essere preponderante rispetto al diritto degli altri di vedere ridotto al minimo il rischio di contagio.
Aldilà della palese invasione di campo su argomenti di Salute pubblica sui quali il Garante non ha alcuna competenza (né formale, né tanto meno sostanziale), balza agli occhi che nel suo intervento non ci sia alcun accenno al diritto alla Salute di tutti i minori, anche quelli che non sono figli di genitori no-vax. Ad esempio, conta più il diritto di un bambino immunodepresso a vedere tutelata la sua salute, piuttosto che il diritto di un genitore no-vax di mandare il figlio a Scuola senza mascherina? Su questo punto il Garante glissa completamente.
Trovo poi del tutto fuori luogo l’invito alla Provincia Autonoma di Trento a intervenire sulle norme di contenimento della pandemia, annullando le disposizioni "troppo rigide” approvate dalle Autorità sanitarie a livello nazionale. Oltre che priva di basi giuridiche, questa proposta porterebbe ad una “balcanizzazione” della pandemia, con ogni Regione/PPAA pronta ad adottare norme diverse. Non ne guadagnerebbe né la lotta al virus, né la qualità della vita dei cittadini. Per fortuna, il presidente Fugatti sembra aver respinto la proposta al mittente.
Forse il Garante dovrebbe ricordarsi di svolgere la sua funzione per tutti i minori. Se vuole fare il garante dei no-vax, dovrebbe prima domandarsi se la sua posizione è compatibile con il ruolo occupato.
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