domenica 7 novembre 2021

La dura vita dei no-pass in Svizzera

Nel corso dell'ultima settimana, le cronache svizzere hanno dato ampio spazio alla storia del braccio di ferro ingaggiato tra il titolare del ristorante Walliserkanne (Zermatt) e le Autorità del Canton Vallese. Il titolare, che gestiva il ristorante assieme alla moglie e a un figlio, si è ripetutamente rifiutato di applicare le norme che richiedono il controllo del green-pass per i clienti del locale. Malgrado gli avvertimenti e le multe, la situazione è degenerata fino a far diventare il ristorante un vero e proprio punto di aggregazione del movimento no-pass

Preso atto della situazione, venerdì scorso le Autorità cantonali hanno disposto la chiusura del locale, ma la disposizione non è stata rispettata. La reazione è stata immediata e l'accesso al locale è stato bloccato dalla Polizia con pesanti blocchi di cemento.

L'ingresso del ristorante di Zermatt che la Polizia ha sbarrato con blocchi di cemento (foto Ansa)
 

Si è innescata una reazione a catena, con il titolare ed i suoi familiari che hanno deciso di continuare a servire i clienti, usando i blocchi di cemento che ostruivano l'ingresso a mo' di bancone. A questo punto è arrivata la Polizia che li ha arrestati.

Il giudice che ha esaminato preliminarmente il caso ha valutato che i 3 avessero commesso una serie di gravi reati, ma ha ritenuto che l'arresto fosse comunque una misura eccessiva. Nel frattempo ha disposto la revoca della licenza per l'esercizio del locale, ponendo fine alla carriera del ristoratore no-pass.

Due brevi commenti su questa storia:

  1. Noi italiani tendiamo a pensare alla Svizzera come un Paese tutto "legge ed ordine", dove non c'è spazio per le cialtronerie italiche. In realtà i cittadini svizzeri non sono così diversi rispetto a noi, ma sono abituati a vivere in un Paese dove le leggi vengono applicate con rigore e non "interpretate" come spesso succede nel Bel Paese. Se provano a non rispettare le leggi, vengono immediatamente stangati.
  2. Se anche in Italia sbarrassimo l'entrata dei locali pubblici dove non si controlla il green-pass dei clienti, i produttori di blocchi di cemento farebbero affari d'oro. E in certi posti sarebbe davvero difficile trovare un bar o un ristorante aperto.

 


Nessun commento:

Posta un commento