venerdì 12 novembre 2021

Miti e realtà dei dispositivi per la purificazione dell'aria in ambienti chiusi

La pandemia ha prodotto - come effetto indiretto - una forte diffusione dei sistemi di purificazione dell'aria installati all'interno di ambienti chiusi (ad esempio abitazioni, aule scolastiche, bar e uffici). Come sostengono gli Autori di un articolo apparso su Environmental Science and Technology Letters "i nuovi modelli di purificatori d'aria sono spuntati come funghi dopo qualche giorno di pioggia".

Questi dispositivi promettono principalmente di rimuovere dall'aria polveri, virus e batteri, ma come effetto aggiuntivo, dovrebbero eliminare anche i cosiddetti VOC (composti organici volatili). I VOC comprendono, ad esempio, molecole di idrocarburi altamente volatili o altri inquinanti potenzialmente dannosi per la salute.

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Harvard e dell'MIT (Cambridge, Ma, USA) si è domandato quale fosse la reale efficacia di questi dispositivi ed ha analizzato 4 modelli, basati su diverse tecnologie. Lo studio non ha considerato la capacità di abbattimento di eventuali agenti patogeni presenti nell'aria, ma si è concentrato sull'eliminazione dei VOC.

Essenzialmente, i dispositivi che sono disponibili sul mercato si basano su due tipi di tecnologie: da una parte ci sono i classici filtri a carbone attivo destinati a catturare le molecole organiche volatili attraverso un processo di assorbimento superficiale. La tecnica alternativa consiste nell'ossidare le molecole organiche (in parole povere "bruciarle") tramite opportuni processi chimico-fisici. In linea di principio, il dispositivo dovrebbe trasformare i VOC principalmente in acqua ed anidride carbonica. Alcuni dispositivi commerciali combinano le due tecniche.

I risultati degli esperimenti sono stati piuttosto deludenti. Ad esempio, 2 dei 4 dispositivi hanno dimostrato una scarsa efficacia e - in taluni casi - sono diventati loro stessi la sorgente di composti organici volatili (ad esempio formaldeide) altamente pericolosi per la salute delle persone che li respirano.

Alla fine, il vecchio filtro a carboni attivi si è dimostrato il metodo più affidabile per la  rimozione dei VOC. Purché ovviamente venga sostituito con regolarità perché, dopo un certo numero di giorni di esercizio, la superficie del filtro tende a saturarsi e l'efficacia cala inesorabilmente.

Bisogna stare molto attenti prima di affidare la nostra salute a produttori di dispositivi che promettono "miracoli", ma che poi non li mantengono.

Così come è successo in passato con le auto Euro 6, talvolta i produttori tendono ad adottare interpretazioni fantasiose dei regolamenti e probabilmente manca un efficace controllo da parte delle Autorità deputate alla certificazione dei dispositivi.

Gli Autori non specificano quali siano i produttori dei dispositivi che sono stati sottoposti ai loro test (ma chi fosse interessato può chiederli scrivendo direttamente a loro). Comunque se state pensando di investire una parte della prossima 13-esima per acquistare un purificatore d'aria per la vostra abitazione, informatevi bene prima di fare la vostra scelta.

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