Ecco l'aggiornamento di questo terzo sabato di epidemia. C'è qualche timido segnale che ci fa sperare in una riduzione della velocità di espansione dell'epidemia, anche se è troppo presto per trarre conclusioni statisticamente significative. Incominciamo dall'analisi dei dati nazionali, veneti e trentini:
Il formato del grafico è quello usuale e non ripeto le notazioni tecniche ampiamente riportare nei giorni scorsi. In positivo vediamo che il dato nazionale (punti rossi) conferma la riduzione dei tempi di raddoppio già evidenziata da alcuni giorni. Il dato veneto (punti blu) prosegue apparentemente inalterato, ma dobbiamo tener conto che, in questo momento, il Veneto è la Regione dove si sono fatti più test e dove la ricerca dei positivi asintomatici potrebbe aver dato risultati migliori. La novità confortante per il Trentino (punti verdi) è che il dato di oggi, pur crescendo, mostra una crescita meno rapida rispetto a quanto avremmo potuto ipotizzare in base all'andamento dei giorni precedenti. Una rondine non fa primavera ed un punto non certifica una inversione di tendenza. Tra l'altro oggi si registra una notevole differenza tra il dato fornito a livello provinciale e quello comunicato dalla Protezione Civile Nazionale alle ore 18. Ci auguriamo che nei prossimi giorni la tendenza sia confermata e che il Trentino si porti su livelli di espansione della circolazione virale più gestibili.
Sempre secondo i dati della Protezione Civile Nazionale, in data odierna il 40% dei contagiati rilevati a livello nazionale è trattato a domicilio, percentuale che arriva al 73% in Veneto, a conferma della maggiore capacità di identificare casi asintomatici o pauci-sintomatici dimostrata dal Veneto. Nel caso del Trentino la percentuale è pari al 60%.
Sempre secondo i dati della Protezione Civile Nazionale, in data odierna il 40% dei contagiati rilevati a livello nazionale è trattato a domicilio, percentuale che arriva al 73% in Veneto, a conferma della maggiore capacità di identificare casi asintomatici o pauci-sintomatici dimostrata dal Veneto. Nel caso del Trentino la percentuale è pari al 60%.
Un elemento di novità importante riguarda l'andamento dei decessi illustrato qui sotto:
Finalmente anche per i decessi (dato nazionale) si registra una crescita meno ripida rispetto a quella registrata fino a ieri. In un post rilasciato ieri è stata discussa la possibile relazione tra i decessi ed il numero effettivo dei contagi che si sono verificati fino ad alcuni giorni prima. L'andamento degli ultimi due giorni ci fa sperare che qualcosa di positivo stia accadendo. In termini pratici, fino ad oggi ci sono stati ben 1441 decessi, ma se le cose fossero andate avanti con il trend fatto registrare fino al 12 marzo (linea tratteggiata) oggi i decessi sarebbero stati più di 2100, una bella differenza!
Aggiorniamo infine la densità dei contagi rilevati per Trentino e Veneto, calcolati come casi ogni 10.000 abitanti. Il metodo di costruzione di questo grafico è descritto in un contributo postato ieri. Attualmente ambedue le realtà sono quasi a 4 casi per ogni 10.000 abitanti. Attenzione! Sappiamo che numerosi casi asintomatici non vengono rilevati. Se supponiamo che i casi asintomatici siano 10 volte i casi ufficialmente rilevati (vedi post di ieri), in una città come Trento potremmo avere fino a 400 persone asintomatiche che inconsapevolmente potrebbero contagiare gli altri. Potrebbero essere anche di più se invece di usare la media statistica tenessimo conto che il numero di casi effettivi individuati fino ad oggi a Trento è di 68 positivi.
Per questo, lo ripeto fino alla noia, tutti dobbiamo pensare di essere potenziali portatori asintomatici del virus e comportarci di conseguenza!
Per questo, lo ripeto fino alla noia, tutti dobbiamo pensare di essere potenziali portatori asintomatici del virus e comportarci di conseguenza!
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