mercoledì 18 marzo 2020

Aggiornamento 18 marzo: se li cerchi li trovi!

Consueto aggiornamento sulla base dei dati alle ore 18 dalla Protezione civile nazionale. Per il Trentino continuiamo ad utilizzare i dati comunicati a livello locale perché le informazioni distribuite a livello nazionale sono sistematicamente inferiori. Continuo a non capire la ragione di questa dissonanza comunicativa ...

Incominciamo con il consueto grafico sull'andamento complessivo. Rispetto ai giorni precedenti abbiamo focalizzato l'attenzione sul periodo più recente, tralasciando i primi giorni di sviluppo dell'epidemia perché ormai irrilevanti ai fini previsionali. Abbiamo anche rivisto in aumento la valutazione del tempo di raddoppio dei contagi che ora vanno da un massimo di 5.5 giorni per il Veneto ad un minimo di 3.2 giorni per il Trentino. Notiamo comunque che il dato trentino è sensibilmente migliorato rispetto al valore di 1.7 giorni registrato all'inizio della fase di espansione dell'epidemia. Un fatto positivo, ma non sufficiente. Se teniamo conto del fatto che i tempi di ospedalizzazione dei malati più gravi possono durare fino ad alcune settimane, capiamo che tempi di raddoppio ad un digit possono portare rapidamente alla saturazione delle risorse ospedaliere così come succede ormai da giorni in Lombardia.




Particolarmente interessante l’analisi dei nuovi casi rilevati giornalmente (vedi sotto). La Lombardia (linea rossa) mostra, nel corso degli ultimi giorni, un andamento abbastanza stabile. Sulla qualità dei dati lombardi (e di conseguenza su quelli complessivi a livello nazionale) mi permetto di esprimere qualche riserva. Specialmente nelle province di Bergamo e Brescia la situazione è di gravissima emergenza e secondo numerose fonti (da verificare) mancherebbero all'appello moltissimi casi di positività anche tra i malati gravi e deceduti. Comprendiamo che quando le strutture sanitarie sono messe in estrema tensione, la qualità delle rilevazioni statistiche possa diventare l'ultima preoccupazione. Dico questo solo per ricordare come sia impossibile trarre valutazioni statisticamente attendibili partendo da dati inaffidabili.


Per il Veneto si osserva un balzo inaspettato che sembra essere in controtendenza rispetto ai dati dei giorni precedenti. Se andiamo a vedere meglio scopriamo che nelle ultime 24 ore il Veneto ha effettuato ben 5.363 test (da confrontare con i circa 35.000 test fatti complessivammente sino al giorno precedente). Da qui il commento di apertura. L’aumento di test fatti dalla regione Veneto è stato orientato verso le categorie “non confinabili” e in talune aree dove si registra la presenza di focolai di particolare intensità. In Trentino risulta (dati nazionali) che nelle ultime 24 ore siano stati fatti 460 test, un valore buono, ma ancora inferiore rispetto al Veneto (bisogna moltiplicare il dato del Trentino per 9 prima di confrontarlo di quello del Veneto). Oggi è stato comunicato che il Trentino si sta attrezzando per aumentare la capacità di test, in linea con la scelta che anche altre regioni stanno attuando.

Oggi l’Istituto superiore di Sanità ha rilasciato un documento dove si fa una analisi dettagliata su un primo campione significativo di decessi da Coronavirus. L’informazione importante è che la mediana per il tempo tra la comparsa dei sintomi ed il ricovero ospedaliero è di circa 4 giorni, mentre ulteriori 4 giorni è la mediana del tempo che trascorre tra ricovero e decesso. Ovviamente si parla solo di mediana, ma non abbiamo ancora stime attendibili sulla forma della distribuzione statistica. Il documento è disponibile in:


Questi dati sono interessanti al fine di risalire al numero effettivo dei contagi sulla base dei decessi. Su questo argomento è stato pubblicato uno specifico post alcuni giorni fa. Sulla base dei dati ISS possiamo presumere che la curva dei decessi segua quella dei contagi con un ritardo la cui mediana è circa 13 giorni (tenuto conto che la mediana del tempo di incubazione è pari a circa 5 giorni).

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