Abbiamo più volte sottolineato quanto sia grande l’indeterminazione
sul numero effettivo di contagiati. Non è possibile effettuare test
di positività al Coronavirus a tappeto e, soprattutto nelle zone
dove si trovano i focolai più intensi, si è dovuto scegliere di
testare solo i pazienti con sintomi gravi. Molti pazienti
asintomatici possono essere sfuggiti al test e, se non sono stati
posti in quarantena, possono diventare un inconsapevole veicolo di
trasmissione del virus. Per cercare di
capire meglio cosa succede effettivamente può essere utile
analizzare i dati mostrati in tabella:
Dati
Protezione Civile Nazionale, 9 marzo, ore 18. Il calcolo del
rapporto tra numero di deceduti e casi positivi al Coronavirus è
stato fatto solo nelle regioni dove ci sono stati almeno 20 deceduti per evitare eccessive fluttuazioni di natura
statistica.
Il
tasso di positività al test varia da un minimo del 4,7% nel Veneto e
del 5,3% del Lazio per arrivare a valori intorno al 20-25% nelle
regioni più collegate al focolaio iniziale di Codogno (Lombardia,
Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria). Il Trentino si colloca su una dimensione intermedia.
È evidente che nelle zone dove l’epidemia ha già assunto elevati livelli di intensità si è scelto di applicare il test solo alle persone con sintomi più gravi e questo potrebbe aver portato ad una sottostima considerevole del numero effettivo di positivi. Una conferma di questo fatto potrebbe venire dal rapporto tra il numero di deceduti ed il numero di contagiati. Sappiamo che questo rapporto non indica necessariamente l'esatto tasso di letalità per le motivazioni ampiamente illustrate in un altro documento presentato in questo blog.
È evidente che nelle zone dove l’epidemia ha già assunto elevati livelli di intensità si è scelto di applicare il test solo alle persone con sintomi più gravi e questo potrebbe aver portato ad una sottostima considerevole del numero effettivo di positivi. Una conferma di questo fatto potrebbe venire dal rapporto tra il numero di deceduti ed il numero di contagiati. Sappiamo che questo rapporto non indica necessariamente l'esatto tasso di letalità per le motivazioni ampiamente illustrate in un altro documento presentato in questo blog.
Comunque, se assumiamo che non ci
siano ragioni per assumere che la letalità in Veneto sia diversa
rispetto a quella di Lombardia ed Emilia-Romagna, possiamo concludere
che il numero dei contagiati in Lombardia ed Emilia-Romagna sia
sottostimato rispetto al Veneto. Ovviamente non possiamo concludere
che il Veneto abbia individuato tutti i contagiati. Tutte
le regioni potrebbero aver sottostimato i casi, ma il Veneto ha
comunque sbagliato di meno. A questo proposito, sarà interessante conoscere
il risultato delle analisi che gli epidemiologi dell’Università di
Padova stanno conducendo sugli abitanti di Vò Euganeo diventato una
specie di living lab del Coronavirus.
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