Vi segnalo un'articolo apparso sull'edizione online del Washington Post. L'articolo (in inglese) è stato scritto da Harry Stevens e si intitola "Why outbreaks like Coronavirus spead exponentially, and how to "flatten the curve". Facendo uso di metodi di simulazione al computer che, sia pure in modo semplificato, si rifanno a quelli sviluppati dai fisici per gli studi di gas dinamica, l'articolo mostra con diverse animazioni l'effetto dei diversi provvedimenti che si possono utilizzare per cercare di controllare la diffusione di un focolaio virale. L'articolo è molto chiaro e interessante e non usa neppure una formula matematica (o meglio, utilizza un sacco di matematica ma il lettore non se ne accorge!). Le simulazioni sono mostrate tramite brevi video dove le persone sono rappresentate come palline che si muovono all'interno di una scatola. Si usano colori diversi per distinguere le persone sane, quelle malate e quelle guarite. Il modello è ottimista perché non prevede decessi (magari!), ma dal punto di vista della simulazione le cose cambiano poco. Si vede chiaramente come le misure di isolamento e di blocco della mobilità abbiano un effetto sull'evoluzione dell'epidemia. Potete trovare l'articolo al seguente indirizzo:
Why outbreaks like Coronavirus spread exponentially, and how to "flatten the curve"
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