Nota: il grafico è aggiornato al giorno 15 marzo. Per la sola Regione Veneto è inserito il dato del 16 marzo, comunicato in mattinata a Venezia. Questa sera la Protezione civile non ha rlasciato l'aggiornamento dei dati del Trentino e quindi il completamento di questo post è rimandato a domani 17 marzo.
Nel grafico riportato qui sotto vengono riportati i nuovi casi giornalieri identificati a partire dal 3 marzo, a livello nazionale, nelle regioni Lombardia e Veneto ed in Trentino. I dati giornalieri sono ovviamente molto più piccoli in valore assoluto rispetto al dato integrale che mostriamo negli aggiornamenti quotidiani. Le fluttuazioni statistiche sono più evidenti, così come gli errori sistematici che talvolta avvengono a livello di trasmissione dei dati tra Enti locali e Protezione civile. In particolare, si veda il picco anomalo fatto registrare lo scorso 10 marzo relativamente ai dati lombardi.
Nel grafico riportato qui sotto vengono riportati i nuovi casi giornalieri identificati a partire dal 3 marzo, a livello nazionale, nelle regioni Lombardia e Veneto ed in Trentino. I dati giornalieri sono ovviamente molto più piccoli in valore assoluto rispetto al dato integrale che mostriamo negli aggiornamenti quotidiani. Le fluttuazioni statistiche sono più evidenti, così come gli errori sistematici che talvolta avvengono a livello di trasmissione dei dati tra Enti locali e Protezione civile. In particolare, si veda il picco anomalo fatto registrare lo scorso 10 marzo relativamente ai dati lombardi.
Come al solito utilizziamo una scala semi-logaritmica. Non mi dilungo sui dettagli matematici, ma questa scelta ci permette di cogliere immediatamente le variazioni in termini percentuali che sono proporzionali alla distanza tra i punti misurata lungo l'asse verticale.
Ovviamente questi dati risentono dei criteri urilizzati per conteggiare i casi positivi che possono essere molto diversi nelle diverse realtà locali. In particolare, c'è il problema di stimare quanti potrebbero essere i casi effettivi, inclusi quelli asintomatici o debolmente sintomatici. Un parametro almeno indicativo che ci può far capire come stanno effetivamente le cose è quello di calcolare la frazione dei casi positivi che non richiedono un ricovero ospedaliero, Come ricordato nell'aggiornamento di ieri sera la media nazionale dei casi trattati a livello domiciliare è pari a circa il 45%. Tale percentuale scende al 38% in Lombardia. Nel caso del Veneto e del Trentino i casi trattati a livello domiciliare sono abbastanza simili e pari rispettivamente al 72% e al 75%. Comunque, supponendo che i criteri adottati per contare i casi positivi non cambino nel tempo, posssiamo presumere che la forma delle curve che sono mostrate qui di sotto non cambierebbe molto anche se aumentasse l'efficienza nella individuazione dei casi positivi.
Osservando il grafico, pur con la cautela dovuta alla volatilità dei dati ed all'incertezza sul valore assoluto dei contagi, confermiamo le preoccupazioni relative all'andamento della epidemia in Trentino, dove il numero di casi individuati ieri era molto vicino a quello veneto. Tenendo conto che la popolazione del Veneto è circa 9 volte quella del Trentino sembra che al momento il Trentino sia molto meno efficace del Veneto nel contenimento dell'epidemia. Una analisi meno grossolana dovrebbe tener conto della presenza di alcuni focolai che hanno generato una frazione significativa dei casi trentini. In altri termini, la partita si giocherà sulla capacità che le Autorità trentine dimostreranno nella individuazione e nell'isolamento di questi focolai e di quelli che eventualmente potrebbero manifestarsi nei prossimi giorni. Noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte, rispettando rigidamente le norme che restringono la mobilità personale.
Il grafico dei nuovi contagi giornalieri ci permetterà di evidenziare con maggiore chiarezza l'arrivo del picco di diffusione dell'epidemia, ovvero del giorno da cui partirà una riduzione, in valori assoluti, dei nuovi casi giornalieri. La figura riportata qui sotto riporta, sulla base di un semplice modello teorico il tipo di andamento che ci attensiamo per i casi complessivi (linea blu) e per quelli gionalieri (linea rossa). Si tratta di un modello molto semplificato, ma utile per fornirci una idea qualitattiva dei processi in atto. Bisognerà comunque ricordare che i dati reali presentano delle fluttazioni dovute a varie cause e sono molto meno "nitidi" rispetto ai modelli teorici. Inoltre va ricordato che le scale utilizzate in questo modello sono arbitrarie, ovvero le curve che ci aspettiamo di trovare sperimentalmente ed il modello hanno in comune la forma, ma non i valori assoluti.
Pur con la comprensibile incertezza, possiamo dire che il dato veneto, durante gli ultimi cinque giorni oscilla intorno al valore di 300 nuovi casi giornalieri (linea tratteggiata sovrapposta alla curva gialla), Troppo presto per affermare che questo andamento sia dovuto al raggiungimento del massimo. Solo tra una settimana potremo tentare una interpretazione più attendibile. Attenzione! Ammesso e non concesso che nei prossimi giorni si possa confermare il raggiungimento del massimo veneto, non dobbiamo dimenticare che tale massimo potrebbe essere solo relativo. In altre parole, per qualche tempo il numero di nuovi casi giornalierie potrebbe calare, salvo poi riprendere a crescere nel caso in cui si attivassero nuovi intensi focolai o se fossero allentate le misure di limitazione della mobilità personale attualmente in atto. Senza farci illusioni, seguiremo l'andamento dei dati con fiducia.
Il grafico dei nuovi contagi giornalieri ci permetterà di evidenziare con maggiore chiarezza l'arrivo del picco di diffusione dell'epidemia, ovvero del giorno da cui partirà una riduzione, in valori assoluti, dei nuovi casi giornalieri. La figura riportata qui sotto riporta, sulla base di un semplice modello teorico il tipo di andamento che ci attensiamo per i casi complessivi (linea blu) e per quelli gionalieri (linea rossa). Si tratta di un modello molto semplificato, ma utile per fornirci una idea qualitattiva dei processi in atto. Bisognerà comunque ricordare che i dati reali presentano delle fluttazioni dovute a varie cause e sono molto meno "nitidi" rispetto ai modelli teorici. Inoltre va ricordato che le scale utilizzate in questo modello sono arbitrarie, ovvero le curve che ci aspettiamo di trovare sperimentalmente ed il modello hanno in comune la forma, ma non i valori assoluti.
Pur con la comprensibile incertezza, possiamo dire che il dato veneto, durante gli ultimi cinque giorni oscilla intorno al valore di 300 nuovi casi giornalieri (linea tratteggiata sovrapposta alla curva gialla), Troppo presto per affermare che questo andamento sia dovuto al raggiungimento del massimo. Solo tra una settimana potremo tentare una interpretazione più attendibile. Attenzione! Ammesso e non concesso che nei prossimi giorni si possa confermare il raggiungimento del massimo veneto, non dobbiamo dimenticare che tale massimo potrebbe essere solo relativo. In altre parole, per qualche tempo il numero di nuovi casi giornalierie potrebbe calare, salvo poi riprendere a crescere nel caso in cui si attivassero nuovi intensi focolai o se fossero allentate le misure di limitazione della mobilità personale attualmente in atto. Senza farci illusioni, seguiremo l'andamento dei dati con fiducia.
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