Tutti convengono sul fatto che dobbiamo affidarci agli esperti.
Purtroppo gli esperti non sono stati univoci oscillando tra chi
prevede
una catastrofica pandemia e chi riconduce tutto ad una banale
influenza. Quale è la vera posizione degli scienziati?
È
positivo che si senta il bisogno di affrontare i
problemi seguendo il metodo scientifico. Fino ad oggi, non si è avuta notizia di
irriducibili no-vax che abbiano organizzato
Corona-party e tutti attendono con ansia che si sviluppi un vaccino
efficace.
D’altra parte va anche detto che, per
un banale motivo di tempo, le
conoscenze scientifiche sul Coronavirus non sono
ancora abbastanza consolidate. L’approccio
scientifico è basato sul metodo galileiano del “provare e
riprovare” ovvero provare ciò che è vero e riprovare (confutare)
ciò che è falso. Questo richiede tempo. Molte delle informazioni
in nostro possesso derivano dall’esperienza cinese, ma la comunità
scientifica non è ancora arrivata a conclusioni completamente
condivise. In questo momento, l’idea prevalente sembra essere
quella di un livello di mortalità superiore rispetto alle normali influenze, con
elementi di criticità legati proprio alla novità del Coronavirus (mancanza di vaccini e di anticorpi nella popolazione).
Il tempo aiuterà a capire meglio le caratteristiche del
virus e a definire strategie sempre più efficaci per ridurre i danni
sul fronte della
salute umana. È anche importante che gli
scienziati confrontino le loro opinioni nelle sedi a ciò deputate
evitando di portare dibattiti troppo tecnici su quotidiani o nei
talk-show televisivi. I rischi di essere fraintesi
e di generare forme di panico ingiustificato sono troppo alti.
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